Matematico italiano (Palermo 1875 - Roma 1966); dal 1903 attuario al ministero del Tesoro, dopo il 1925 prof. di matematica finanziaria e attuariale nelle univ. di Catania, Napoli e Roma; socio nazionale [...] (1950). Ha dato importanti contributi teorici e applicativi al calcolo delle probabilità (impostazione astratta, puramente matematica; legge "forte" deigrandinumeri; tendenza al limite nel calcolo delle probabilità; tavole di mutualità, teoria ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Paolo Ruffini
Francesco Barbieri
Franca Cattelani Degani
Paolo Ruffini, medico e matematico, deve la sua fama principalmente ai risultati ottenuti nel campo delle equazioni algebriche, anche se i suoi [...] l’applicazione del calcolo delle probabilità alle questioni morali e l’applicazione della leggedeigrandinumeri all’interpretazione della regolarità dei fenomeni naturali, che porterebbe all’esclusione della sua dipendenza dalla provvidenza. Nella ...
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Statistico (Berlino 1707 - ivi 1767); medico e sacerdote, per primo si propose di dedurre leggi generali dai dati raccolti e superò gli altri "aritmetici politici" (J. Graunt e W. Petty) per la sistematicità [...] influenza sull'ulteriore sviluppo della statistica della popolazione. Fu il primo a mettere in rilievo la leggedeigrandinumeri e costruì una tavola di mortalità che, nonostante le sue deficienze metodologiche, fu usata dalle compagnie tedesche ...
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CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] di un risultato (la distinzione dei "grandi idilli" e la felice nel 1882 le Nuove Odi barbare (in numero di venti, di cui tre traduzioni - un giorno di festa, Davanti San Guido, La leggenda di Teodorico, Il Comune rustico, Faida di Comune, ...
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BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] dell'Umanesimo e del Rinascimento. Numerosidei termini fondamentali per il linguaggio tecnico grande fortuna toccata al trattato di B., durante tutto il Medioevo, è la cospicua massa di scolii che ancora si leggono in molti manoscritti, alcuni dei ...
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CORELLI, Arcangelo
Piero Buscaroli
Quintogenito di Arcangelo e Santa Raffini, nacque a Fusignano presso Lugo, allora nella diocesi di Ferrara, il 17 febbr. 1653, cinque settima ne dopo la morte del [...] Bassani medesimo. La notizia si amplificò in una leggenda amorosa, che si ricorda perché è la V. S. le segna quinte con li numeri, segno evidente che Lei le ha fatte campagna romana, rinnovando le abitudini deigrandi pittori classici di mezzo secolo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giordano Bruno
Michele Ciliberto
In seguito alla morte sul rogo, sull’opera di Giordano Bruno si è accumulata la densa polvere di una fortuna, e di un mito, che ha stravolto per un lungo periodo tratti [...] gli era toccato in sorte: «D’ogni legge nemico e d’ogni fede» (Firpo 1993 classica,
vede l’Amfitrite, il fonte de tutti numeri, de tutte specie, de tutte ragioni, che è leitmotiv quotidiano nelle prediche deigrandi maestri dell’università inglese ...
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GOBETTI, Piero
Corrado Malandrini
Nacque a Torino il 19 giugno 1901 da Giovanni Battista e Angela Canuto.
Entrambi i genitori, di estrazione contadina, provenivano da Andezeno, nel Chierese. Si erano [...] il concetto di libertà "nei termini di personalità collettiva deigrandi gruppi sociali e della gara non più tra individui ma le leggi eccezionali del dicembre 1925 e del 1926 si sarebbe definitivamente consolidato. Quasi tutti i numeri della ...
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CANNIZZARO, Stanislao
Aldo Gaudiano
Domenico Marotta
Nacque a Palermo il 13 luglio 1826 da Mariano e da Anna Di Benedetto, ultimo di dieci figli. Il padre, magistrato, era allora direttore generale [...] lezioni, il suo autore spiega come dalla leggedei volumi di Gay-Lussac scaturì l'ipotesi di di gas era contenuto lo stesso numero di atomi; in seguito accettò l altro è compreso, questo è il merito deigrandi divinatori della conoscenza".Il C. non ...
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DONI, Anton Francesco
Giovanna Romei
Nacque il 16 maggio 1513da Bernardo di Antonio, forbiciaio, a Firenze, nel quartiere di S. Lorenzo.
In una lettera del 3genn. 1549, da Firenze, rispondendo a B. [...] nella prima edizione dei Marmi, Marcolini 1552-53, e che si può leggere in appendice all'edizione 1981 deiNumeri curata dalla Del "regionalistica" passione per la poesia deigrandi fiorentini nel ragionamento VII dei Marmi e tenta di vendersi come ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
Schadenfreude (schadenfreude) s. f. inv. Il piacere maligno che si prova di fronte agli insuccessi e alle sfortune altrui. ◆ Non vi può essere né vi è una briciola di Schadenfreude (parola tedesca intraducibile che rappresenta il poco nobile...