tribunato Nel diritto pubblico romano, denominazione di varie magistrature, le cui funzioni erano in origine in connessione con le tribù (➔). I tribuni della plebe erano i rappresentanti della parte plebea [...] ad appoggiare riforme pregiudizievoli per questi ultimi. Le leggi Licinie Sestie del 367 a.C. posero comunque si cercò di porre l’istituto al centro della dinamica costituzionale romana, al fine di attuare quella riforma dell’assetto dello Stato la ...
Leggi Tutto
vigile Appartenente a specifici corpi di guardie. diritto V. del fuoco Il Corpo nazionale dei v. del fuoco ha carattere civile e come fine istituzionale quello di tutelare l’incolumità delle persone e [...] . V. urbani Dipendenti comunali che, in base alla legge quadro sull’ordinamento della polizia municipale (l. 65/7 di servizio (prima di 6, poi di 3 anni), ottenere la cittadinanza romana. I v. erano inquadrati in 7 coorti (incerto il numero di ...
Leggi Tutto
Nella più antica procedura romana, espressione («azione di legge») che indicava il modo di agire in giudizio secondo forme determinate conformi alla legge, caratterizzato da rigoroso formalismo orale e [...] avente a oggetto obbligazioni derivanti da sponsio oppure la divisione di patrimoni. La condictio venne invece introdotta da leggi molto più tarde, risalenti alla fine dell’età arcaica, che prevedevano l’esperimento di tale procedura per ottenere ...
Leggi Tutto
(lat. Baiuvarii) Popolo germanico, menzionato per la prima volta dallo storico Giordane intorno al 540. Forse discendenti dai Marcomanni, i B. giunsero nell’odierna Baviera fra il 488 e il 526. L’insediamento [...] fino all’anno 788, quando Carlomagno depose Tassilone III.
Legge dei B. Codice di diritto pubblico, penale e processuale, stirpe bavara furono molteplici. Intorno al 500, accanto ai Romani che continuavano a vivere in alcuni centri fortificati (per ...
Leggi Tutto
La consuetudine costituisce la fonte del diritto non scritta per eccellenza. Secondo la dottrina tradizionale, essa consta di due elementi: uno di tipo materiale (l’usus o diuturnitas) e un altro di tipo [...] una grande importanza sia nell’ambito della esperienza giuridica romana, sia nell’ambito di quella del ius comune. prel. c.c. – secondo cui, nelle materie disciplinate dalla legge o dai regolamenti, gli usi hanno efficacia solo in quanto sono ...
Leggi Tutto
Provvedimento con il quale, nel processo esecutivo arcaico romano, il pretore assoggettava il debitore al potere del creditore insoddisfatto, pronunciando uno dei tre verbi in cui tradizionalmente si esplicava [...] dei loro debitori che, pur non perdendo la libertà e la cittadinanza romana, erano costretti a sopportare una servitù di fatto. Essi, secondo la previsione della legge delle Dodici Tavole, erano trascinati nella casa del creditore che, pur obbligato ...
Leggi Tutto
Nell’esperienza giuridica romana, il processo di età imperiale, che si affiancò inizialmente a quello repubblicano, sancito nell’ordo della legge Giulia del 17 a.C., e finì quindi per soppiantarlo del [...] tutto, sia nella prassi metropolitana sia in quella delle province. Invalso, fin dall’epoca di Augusto, in campo tanto civile quanto criminale, si connotò per il carattere di maggior ufficialità e diede ...
Leggi Tutto
Provvedimenti legislativi emanati all’inizio del 6° sec. d.C. dai re barbari stanziati sul territorio del vecchio Impero d’Occidente (➔ barbaro), al fine di regolare i rapporti che i soli sudditi di origine [...] della legge.
La più importante, anche come fonte di cognizione del diritto, è senz’altro la Lex romana Wisigothorum dal re degli Ostrogoti stanziati in Italia, non porta il nome di legge in quanto Teodorico si riteneva non un sovrano, ma una sorta ...
Leggi Tutto
Opera («Sentenze di Paolo») della giurisprudenza postclassica romana, che un tempo si riteneva ispirata ad altra precedente del giurista classico Paolo Giulio, ma che oggi si fa per lo più risalire, almeno [...] C. Contiene non solo passi di Paolo e di altri giuristi romani, ma anche epitomi di costituzioni imperiali, alcune delle quali emanate la lex Romana Wisigothorum) le fecero proprie, così da trasmetterle, nella forma in cui oggi si leggono, ordinate ...
Leggi Tutto
Nel Medioevo, titolo sia di scritti consistenti essenzialmente in un raffronto, sia di sermoni tenuti in particolari adunanze come esercizio spirituale o scolastico.
C. legum Mosaicarum et Romanarum Opera [...] della giurisprudenza postclassica romana, detta anche lex Dei, conservata attraverso tre diversi manoscritti e proponeva di dimostrare ai pagani come taluni principi-base del diritto romano fossero stati in realtà anticipati dalla legge mosaica. ...
Leggi Tutto
legge burka
(legge burqa), loc. s.le f. Provvedimento legislativo che impone una serie di divieti ritenuti umilianti per la condizione femminile; con particolare riferimento alla legge 1514 del 2004 sulla procreazione assistita. ◆ Sulla procreazione...
leggere
lèggere v. tr. [lat. lĕgĕre, propr. «raccogliere», affine al gr. λέγω «raccogliere; dire»] (io lèggo, tu lèggi, ecc.; pass. rem. lèssi, leggésti, ecc.; part. pass. lètto). – 1. a. Scorrere con gli occhi sopra un testo scritto o stampato,...