(lat. Baiuvarii) Popolo germanico, menzionato per la prima volta dallo storico Giordane intorno al 540. Forse discendenti dai Marcomanni, i B. giunsero nell’odierna Baviera fra il 488 e il 526. L’insediamento fu pacifico nella pianura e i Romani che erano nelle valli alpine furono sottomessi e germanizzati. Retti dalla stirpe ducale degli Agilolfingi, nel 589 la figlia del duca Garibaldo I, Teodolinda, sposò il longobardo Autari; da allora la dinastia bavarese fu in stretti rapporti con i Longobardi. Sottomessi dai Franchi, che ne iniziarono la conversione al cristianesimo, ebbero un proprio duca fino all’anno 788, quando Carlomagno depose Tassilone III.
Legge dei B. Codice di diritto pubblico, penale e processuale, per forma e contenuto giuridico una delle più notevoli leggi germaniche. La redazione pervenutaci risale presumibilmente al 744-748 ca. e si fonda su una più antica redazione popolare. Al nucleo originario si sono poi aggiunti altri capitoli databili ai primi anni del sec. 9°.
I reperti archeologici attestano che, nella regione che avrebbe costituito in seguito la Baviera, le componenti etniche coinvolte nella genesi della stirpe bavara furono molteplici. Intorno al 500, accanto ai Romani che continuavano a vivere in alcuni centri fortificati (per es. Passau), si erano insediati anche nuclei di Alamanni, Turingi e Germani orientali (forse Longobardi). Tale commistione è attestata da oggetti facenti parte di corredi funerari e legati all’abbigliamento (in primo luogo le fibule delle vesti femminili), rinvenuti in piccoli sepolcreti ma soprattutto nelle due grandi necropoli presso Straubing e Altenerding, ove in aree separate si trovarono inumati anche personaggi di origine ostrogota; da un punto di vista sia quantitativo sia qualitativo predominano peraltro i reperti alamanni.
Il castrum Regina (Radespona; od. Ratisbona), ben fortificato grazie a una cinta muraria realizzata in opera quadrata (compiuta nel 179), doveva essere ancora intatto quando, poco prima dell’avvento di s. Severino (455), venne occupato da Germani, divenendo il centro del potere politico dei B. nel momento della formazione dell’etnia. Il patrimonio di reperti bavari di epoca altomedievale proviene soprattutto da necropoli; tra i più antichi, ricorrono con frequenza oggetti di provenienza straniera, come fibule o altri monili, nel 7° sec. è possibile individuare alcune forme tipiche della regione bavara: una determinata tipologia di orecchini, a cestello oppure a pendenti a ‘nappa’, armille. Nei monili di forma circolare, come pure in altri oggetti, come per es. guarnizioni di cinture, è possibile cogliere influssi del mondo bizantino-mediterraneo. Alcuni rari oggetti di valore artistico, appartenenti anzitutto all’ultima fase altomedievale, sono di ambito religioso.
Già in epoca tardoantica il cristianesimo si era diffuso nelle regioni della Rezia e del Norico, come documentano anche le testimonianze archeologiche, sopravvivendo laddove continuava a sussistere la popolazione romana. Fino al 788 sorsero nella regione più di 50 monasteri, come Ilmmünster, le cui lastre di recinzione del coro, decorate a rilievo, trovano riscontro in esempi della regione alpina e in area italiana.