Leibniz, Gottfried Wilhelm von
G.W. Leibniz
1646
Nasce a Lipsia
1661-65
Studia nelle univ. di Lipsia e Jena
1667
Diviene giudice dell’alta corte d’appello a Francoforte
1672-76
Soggiorno di studio [...] a Parigi
1676-1716
Bibliotecario e diplomatico presso la corte di Hannover, scrive le sue opere principali
1716
Muore a Hannove ...
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Filosofia
G.W. Leibniz chiamò arte c. quella che R. Lullo aveva battezzato ars magna, e cioè il simboleggiamento dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, tale che permettesse di combinarli reciprocamente [...] questioni fondamentali del calcolo delle probabilità. Fra i primi cultori dell’analisi c. ricordiamo B. Pascal, G.W. Leibniz, I. Wallis, Giacomo Bernoulli, A. de Moivre. Gli aggruppamenti di oggetti che l’analisi c. considera più frequentemente ...
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Locuzione con cui G. Leibniz definì quella che già R. Lullo aveva battezzato ars magna, e cioè il simboleggiamento dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, tale che permettesse di combinarli [...] reciprocamente in tutti i modi possibili e di ottenere così una specie di mappa o di catasto universale dei concetti. Tale idea presupponeva quindi da un lato, platonicamente, la sussistenza di un mondo ...
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Leibniz, notazione di (per la derivata)
Leibniz, notazione di (per la derivata) espressione con cui si indica la scrittura
significativa perché designa la derivata come rapporto dei differenziali dy [...] e dx, cioè degli incrementi infinitesimi delle due variabili, ritenuti fra loro proporzionali in quanto calcolati lungo la tangente alla curva (il cui coefficiente angolare è il coefficiente di proporzionalità ...
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Leibniz, notazione di (per l'integrale)
Leibniz, notazione di (per l’integrale) notazione per l’integrale espressa attraverso una lettera S maiuscola stilizzata e allungata che indica la somma di prodotti. [...] L’→ integrale indefinito della funzione reale di variabile reale ƒ è indicato co ...
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teodicea Nella filosofia di G.W. Leibniz, «dottrina del diritto e della giustizia di Dio» che mira a una «giustificazione di Dio» rispetto al problema della sussistenza del male nel mondo e del libero [...] arbitrio umano. Secondo I. Kant, la difesa della suprema saggezza dell’autore del mondo contro chi lo accusa in nome di quanto in esso appare di negativo.
Nel corso del 18° sec. il termine ebbe larga fortuna ...
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architettonico
Aggettivo usato da Aristotele, Leibniz e Kant. Per Aristotele è architettonica una scienza rispetto a un’altra, quando il fine di quest’ultima è subordinato al fine della prima. Così la [...] politica è a. rispetto alla strategia, all’economia, alla retorica. Per Leibniz è a. una spiegazione secondo cause finali. Kant invece si servì del termine nel senso di «sistematico», in partic. Kant utilizzò il termine come sostantivo femminile: ...
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Termine filosofico introdotto da G. Leibniz per indicare l’atto riflessivo attraverso cui l’uomo diviene consapevole delle sue percezioni, che di per sé possono anche rimanere inavvertite; l’a. è dunque [...] il fondamento ultimo della coscienza e dell’io. I. Kant chiamò a. l’autocoscienza e a. pura (o originaria) quell’‘Io penso’ che «deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni», costituendo «l’unità ...
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convenienza, principio della
Nel pensiero di Leibniz, il principio (detto anche del meglio) al quale è ispirata la volontà di Dio, in quanto fondamento delle verità di fatto. Dio avrebbe potuto scegliere [...] uno qualunque degli infiniti mondi possibili ma, guidato dalla sua infinita sapienza e bontà, ha scelto quello che, come organismo di compossibili, realizza il massimo di perfezione; tutti gli elementi ...
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RAGION SUFFICIENTE
Guido Calogero
. Il principio di ragion sufficiente è uno dei supremi principî logici, per quanto la sua formulazione esplicita non risalga che al Leibniz, che lo aggiunse ai due [...] sufficiente" trovi un ambiente propizio nella teologia del cristianesimo, e giunga a esplicita formulazione nel sistema del Leibniz, che pur tenendo fede al motivo razionalistico di quella teologia ne sfrutta insieme anche il motivo volontaristico ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...