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Fisico, astronomo e matematico olandese (L'Aia 1629 - ivi 1695). Membro della Royal Society di Londra (1663) e dell'Académie des sciences di Parigi (1666), è tra i fondatori della meccanica e [...] De ratiocinis di Huygens. Anche in Italia la sua fama nello scorcio del Seicento fu superiore a quella di Newton e di Leibniz. H. fu anche un grande inventore che contribuiva personalmente a progettare e a perfezionare i suoi strumenti. Il suo metodo ...
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QUANTITÀ di moto (fr. quantité de mouvement; sp. cantitad de movimiento; ted. Bewegungsgrösse o Impuls; ingl. quantity of motion o momentum)
1. Termine meccanico. Di un corpo, schematizzato in un punto [...] agente su di un punto materiale mediante la quantità di moto impressa al punto; e contro questa veduta cartesiana il Leibniz e la sua scuola sostennero che le forze si dovessero invece valutare per mezzo della forza viva (semiprodotto del quadrato ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Bernardoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il grande successo incontrato nel Settecento dai metodi analitici fa compiere all’’algebra [...] corso del secolo hanno un notevole impulso gli studi sulla teoria della probabilità.
Algebra e geometria analitica
Newton e Leibniz considerano il calcolo infinitesimale come un’estensione dell’algebra. Ancora verso la fine del XVIII secolo, Lagrange ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il problema relativo ai fondamenti della matematica si traduce, all’inizio dell’Ottocento, [...] con il tentativo di fondare su basi aritmetiche l’intera matematica.
Premessa
Dopo l’invenzione del calcolo infinitesimale di Leibniz e Newton, la grande impresa cui si dedicano i matematici del Settecento è lo sviluppo della meccanica razionale, la ...
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Grandi
Grandi Guido propriamente Francesco Lodovico (Cremona 1671 - Pisa 1742) matematico e filosofo italiano, frate camaldolese con il nome di Luigi Guido. Allievo nell’infanzia di Giovanni Girolamo [...] naturali di 1 ed è indeterminata, oscillando tra il valore 0 e il valore 1. Entrò in contatto con G.W. Leibniz e divenne socio della Royal Society. Nominato matematico di corte dal granduca di Toscana, studiò la curva algebrica da lui chiamata ...
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Scienziato e filosofo (Clermont, od. Clermont-Ferrand, 1623 - Parigi 1662). Il padre, Étienne (v.), magistrato e buon matematico, orientò Blaise, secondogenito, in un ambiente scientifico, quello del circolo [...] le curve come enti a sé, precorrendo l'idea di funzione, poi studiata dai fondatori del calcolo infinitesimale, Leibniz e Newton. P. è da considerare uno dei predecessori immediati del moderno calcolo infinitesimale: mentre B. Cavalieri sviluppa ...
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TAYLOR, Brook
Ettore Carruccio
Matematico inglese della scuola di Newton, nato a Edmonton nel Middlesex il 18 agosto 1685, morto a Somerset House il 29 dicembre 1731. Studiò a Cambridge dal 1701 al [...] dal 1714 al 1718 fu segretario. Fece parte della commissionr chiamata a giudicare nel 1712 sulla contesa tra Newton e Leibniz. Dal 1715 si diede a studî filosofici e religiosi.
Varie sue memorie comparvero nelle Philosophical Transactions, e tra essi ...
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matematica
matematica termine che deriva dal greco mathematiché (sottinteso téchne, dove máthema significa conoscenza, sapere) e dal corrispondente sostantivo neutro plurale latino mathematica (le cose [...] pone le basi di un primo abbozzo di logica matematica che solo alcuni secoli dopo sarà ripreso da G.W. Leibniz.
Il rinascimento
Il Quattrocento segna uno spartiacque nella storia dell’Europa occidentale e convenzionalmente segna l’inizio di quello ...
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Matematico (n. Borgo Panigale, presso Bologna - m. 1572 circa). Le notizie sulla sua vita sono scarsissime. Lavorò al prosciugamento della Val di Chiana. Sua opera fondamentale è L'algebra (primi tre libri, [...] nell'introduzione dei numeri immaginarî, con simbolismo idoneo al loro calcolo, e nella sistemazione della teoria delle equazioni di 3º e 4º grado. Grande fu la diffusione dell'opera: Leibniz studiò su di essa l'algebra e la tenne in gran conto. ...
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Filosofo italiano (n. Buronzo, Vercelli, 1944). Discepolo di L. Pareyson, ha perfezionato i suoi studi all’Università di Heidelberg, rivestendo in seguito incarichi universitari a Perugia, Torino e Firenze, [...] e pensiero tragico (1988), Storia del nulla (1995), Eros/ethos (2000), Prima lezione di estetica (2003), Il bibliotecario di Leibniz (2005), Metafisica della peste (2012), Luce d'addio. Dialoghi dell'amore ferito (2016), Fra terra e cielo. La vera ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...