Astronomo (Edimburgo 1671 - Oxford 1721), allievo di I. Newton, prof. all'univ. di Oxford. In una Epistola (1708) accusò G. W. Leibniz di plagio del calcolo infinitesimale, rivendicando la priorità del [...] suo maestro Newton, e dando così origine alla lunga polemica fra i due grandi scienziati ...
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Figlia (Iburg 1668 - Hannover 1705) del principe Ernesto Augusto di Hannover e di Sofia del Palatinato. Cresciuta sotto l'influenza di Leibniz, sposò (1684) il futuro primo re di Prussia, Federico. Dal [...] castello di Lützenburg (poi Charlottenburg), a lei donato dal marito, svolse una grande funzione culturale quale amica e protettrice di intellettuali; fondò la Società delle scienze di Berlino ed ebbe ...
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. Lo studio degli enti geometrici e delle leggi che regolano i fenomeni naturali si traducono analiticamente nello studio di determinate funzioni (v. funzione). L'esaminare il modo di comportarsi di tali [...] e lo comunicò per lettera ad amici e scolari nel 1669 e negli anni seguenti. Al principio del sec. XVIII, fu rivolta a Leibniz l'accusa di aver derivato il concetto fondamentale del suo metodo da quello di Newton, di cui si ritenne da taluni che egli ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Isaac Newton
Niccolò Guicciardini
Isaac Newton
Isaac Newton nacque il 25 dicembre del 1642 a Woolsthorpe, nei pressi di Grantham nel Lincolnshire, da una [...] Natura che 'non ammette salti'. La legge fondamentale della dinamica (il termine 'dinamica' è introdotto per la prima volta da Leibniz) prevede inoltre che sia la grandezza scalare mv2 a conservarsi e non la grandezza vettoriale mv. Come si vede, il ...
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NEWTON, Isaac
Gino Loria
Nacque nel villaggio di Woolsthorpe, situato otto miglia a sud della piccola città di Grantham (contea di Lincoln), il 25 dicembre 1642. Essendo il padre morto sin dall'ottobre [...] la comparsa del suo "opus magnum" si ha qualche notizia in due lettere scritte per soddisfare una richiesta direttagli da G. Leibniz per il tramite di H. Oldenburg. Specialmente notevole è quella data il 24 ottobre 1674, dove si legge il teorema del ...
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Pensatore spagnolo (Arjonilla, Jaén, 1888 - Madrid 1942), intimo amico e collaboratore di J. Ortega y Gasset. È autore di numerose traduzioni da Kant, Leibniz, Spengler, ecc. e di opere originali: La estética [...] de Kant (1912), La filosofía de Henri Bergson (1916), La filosofía de Kant (1917). Negli ultimi anni, dopo una crisi religiosa che lo portò a farsi sacerdote (1940), s'interessò principalmente di problemi ...
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logomatica
logomàtica [Comp. del gr. lógos "discorso" e máthesis "istruzione"] [FAF] Termine, di recente introduzione e collegabile a un proposito di G.W. Leibniz, usato per designare un linguaggio universale [...] comune a ogni discorso scientifico, cui tenderebbe la moderna logica matematica ...
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In filosofia, termine usato per la prima volta dai pitagorici per indicare i primi elementi, matematici, dell’universo. Platone chiamò m. anche le idee, per designare il loro carattere di unità indipendenti. [...] , con G. Bruno che con esso indicò le particelle minime, animate, indivisibili, di cui sono costituiti i corpi. In Leibniz, la cui filosofia s’incentra sul concetto della m., questa è concepita come una sostanza individuale semplice, ‘atomo’ psichico ...
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Filosofo (Breslavia 1679 - Halle 1754). Autore di riflessioni sull'etica e la morale, W. più che per le sue dottrine ha avuto importanza per l'esigenza, posta e sostenuta, che la filosofia debba avere [...] 'univ. di Marburgo, essendo stato espulso dalla Prussia per il suo razionalismo e per gli intrighi di colleghi. Allievo di Leibniz a Lipsia, ne è considerato il continuatore tanto nel campo dell'etica quanto nel razionalismo, talora ingenuo, del suo ...
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L'Hopital
L’Hôpital (o L’Hospital) Guillaume-François-Antoine de, marchese di Sainte-Mesme (Parigi 1661 - 1704) matematico francese. Interessato al calcolo differenziale di Leibniz, prese lezioni private [...] lignes courbes (Analisi degli infinitamente piccoli per la comprensione delle linee curve). Questo testo, insieme alle opere di Leibniz e Newton, segnò l’inizio dei metodi differenziali e del calcolo integrale. In esso fu esposta sistematicamente per ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...