Biologia
Espressione genica
In genetica, processo per cui la sequenza di nucleotidi di un gene viene trascritta in una sequenza corrispondente di acido ribonucleico messaggero (mRNA) e quindi tradotta [...] ).
Filosofia
Termine invalso nell’uso filosofico verso la seconda metà del 17° sec. e utilizzato, inizialmente, soprattutto da G. Leibniz, per indicare il carattere della ‘monade’ come e. o manifestazione di Dio e per designare in generale quel tipo ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Matematica pura e applicata nel XVIII secolo
Ivor Grattan-Guinness
Matematica pura e applicata nel XVIII secolo
Nel presente volume la determinazione cronologica 'Settecento' [...] conservazione e lo scambio di energia, conobbe anch'essa una notevole diffusione, in parte grazie alla difesa che ne fece Leibniz, ed ebbe un ruolo di rilievo nell'ambito dell'ingegneria, un'area molto ricca di applicazioni (cap. XXXVII). Il ...
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LOGICA MATEMATICA
Aldo Marruccelli
Alberto Pasquinelli
(XXI, p. 398; App. II, 11, p. 226; III, 1, p. 999).
Princìpi di logica matematica.
È opportuno premettere all'articolo che dà notizia dei progressi [...] le proprietà e relazioni espresse dai predicati del sistema. Così, le descrizioni di stato "rappresentano i mondi possibili del Leibniz o i possibili stati di cose del Wittgenstein" - studiosi come J. Hintikka e S. A. Kripke hanno potuto assicurare ...
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Matematico (n. Castiglione, Val d'Arno, 1708 - m. forse Berlino 1791); è da annoverarsi, per alcuni aspetti della sua vita, tra gl'intellettuali "avventurieri" del sec. 18º. Fuggito (1737) dall'Italia [...] , si fece calvinista a Losanna; insegnò poi geometria a Utrecht e infine si trasferì a Berlino, dove diresse la classe di matematica dell'Accademia. Curò la pubblicazione degli scritti minori di Newton e del carteggio tra Leibniz e G. Bernoulli. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La matematica
Luigi Pepe
L’Italia è stata per cinque secoli al centro della ricerca e degli insegnamenti matematici. A partire dalla seconda metà del 12° sec., quando Gherardo da Cremona, Platone da [...] cultura matematica in Italia. Essa riuscì a scuotersi da un sostanziale torpore solo in relazione alla promozione culturale esercitata da Leibniz nel suo viaggio in Italia nel 1689-90, il quale aveva appena pubblicato la Nova methodus pro maximis et ...
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Sistema di scrittura che non tiene conto dell’aspetto fonologico del linguaggio, ma fa uso di simboli (ideogrammi) che si pongono in rapporto immediato con un contenuto mentale. L’i. sta alla base delle [...] le principali operazioni della logica. Il primo tentativo di i. logica è la characteristica universalis ideata da G.W. Leibniz per evitare divergenze d’interpretazione connesse con il linguaggio comune; ma il suo sviluppo è opera dei fondatori dell ...
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càlcolo combinatòrio (o analisi combinatoria) Parte dell'aritmetica che ha come scopo principale quello di contare i raggruppamenti di varia specie che si possono formare con oggetti o simboli. I suoi [...] questioni fondamentali del calcolo delle probabilità. Fra i primi matematici che se ne interessarono ricordiamo B. Pascal, G. W. Leibniz, G. Bernoulli (1655-1705), A. De Moivre (1667-1754). I raggruppamenti di oggetti che l'analisi c. considera più ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Aspetti istituzionali della matematica
Gert Schubring
Aspetti istituzionali della matematica
Panorama degli sviluppi istituzionali nei secc. XVI e XVII
All'inizio dell'Età [...] (1679-1754), insegnò matematica e scienza naturale a Halle a partire dal 1707. Egli era anche un filosofo allievo di Leibniz e, a causa di conflitti di natura filosofica e teologica, fu espulso dalla Prussia; nel 1723 ottenne una cattedra presso ...
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GIORDANO, Vitale
Cesare Preti
Nacque a Bitonto, in terra di Bari, il 15 ott. 1633 da Francesco e Minerva Torriero. Passò l'infanzia e la giovinezza nella città pugliese, dove fu avviato alla carriera [...] quando fu a Roma durante il suo viaggio in Italia del 1689-90. Dall'incontro derivò uno scambio epistolare (due lettere del Leibniz e una del G.), il cui tema principale è l'Euclide e la definizione di linea retta ivi contenuta.
Il ventennio che ...
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Filosofo e matematico (Trapani 1650 - Napoli 1718). Francescano, fondamentale nella sua formazione fu l'incontro, a Messina, con G. A. Borelli, che lo introdusse alla filosofia sperimentale. Lasciata la [...] per eresia; non sembrano comunque sussistere dubbî sulle sue intime convinzioni luterane. Fu corrispondente di Magliabechi e di Leibniz, e seguace di Cartesio, che egli interpretava agostinianamente sulle orme di N. de Malebranche. Opere principali ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...