Famiglia di pittori olandesi. Di Jacob I (n. 1532 circa - m. 1582), autore anche di vetrate per chiese di Anversa e di Amsterdam, resta solo una serie di incisioni (1577). Dei suoi figli, Jaques II (Anversa [...] 1565 - L'Aia 1629), allievo anche di H. Goltzius, fu uno dei migliori incisori del tempo; Steven (n. 1577 circa - m. 1625 circa) fu pittore e illustratore; anche il nipote Jacob III (Leida 1596 - Utrecht dopo il 1644) fu incisore. ...
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Poeta ebreo (Rieti 1388 - Roma 1460). Visse in varie città dello Stato della Chiesa e infine a Roma dove fu rabbino della comunità ebraica e medico del papa Pio II. È noto soprattutto per il suo poema [...] Miqdāš mĕ῾at (Piccolo santuario), rimasto incompiuto e più volte tradotto parzialmente in italiano. Scrisse anche, in italiano, un trattato di filosofia religiosa (manoscritto a Leida) e in ebraico diversi opuscoli filosofici, scientifici e poetici. ...
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Fisico (Arnhem 1853 - Haarlem 1928). Svolse importanti ricerche nell'ambito dell'elettrodinamica classica, rifondandola sulla base del principio secondo cui l'etere è il supporto dei campi elettromagnetici, [...] istituzionale, la validità dell'opera di L. poté essere riconosciuta solo qualche anno dopo, con la sua chiamata all'università di Leida, per la cattedra di fisica teorica, una delle prime in Europa e la prima nei Paesi Bassi. Nello stesso anno in ...
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Guglièlmo I d'Orange-Nassau, detto il Taciturno (nederl. Willelm de Zwijger), statolder delle Province Unite dei Paesi Bassi. - Figlio (castello di Dillenburg, Nassau, 1533 - Delft 1584) del conte Guglielmo [...] Guglielmo, G. iniziò, dapprima senza alcun successo, la guerra contro gli Spagnoli. Nel 1573 si convertì al calvinismo. Liberata Leida (1574) e conseguita con la pacificazione di Gand l'unione delle province olandesi, G. dovette in seguito, a motivo ...
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Architetto, urbanista, scrittore olandese (Purmerend 1890 - Wassenaar 1963). O. è considerato tra i principali esponenti del razionalismo europeo e del filone ideologico estetico nato dal Bauhaus, dopo [...] svolse il suo primo tirocinio di architetto. Lavorò poi a Monaco con T. Fischer e dopo un viaggio in Italia dal 1913 si stabilì a Leida con W. M. Dudok. Nel 1917 fu tra i fondatori della rivista De Stijl e nel 1927 tra quelli della rivista De 10, di ...
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CALDERINI (Calderinus, Caldarinus, de Caldarinis), Domizio (Domitius, Domicius, Dominicus)
Alessandro Perosa
Nacque a Torri del Benaco agli inizi del 1446 da Antonio e da Margherita di Domenico Pase. [...] citata a Niccolò Michelozzi; un altro codice di Pausania, l'attuale B.P.G., 16 L conservato nella Biblioteca universitaria di Leida, egli si fece trascrivere a Venezia da Giorgio Tribizias nel 14773 "eo consilio, ut in latinum verterem", come dice in ...
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Umanista fiammingo (Overijssche, Bruxelles, 1547 - Lovanio 1606). Animato da un atteggiamento sincretistico, fu influenzato soprattutto da Tacito e da Seneca nell'elaborazione delle sue teorie sulla politica [...] peregrinazione da Colonia ad Anversa a Lovanio, dove insegnò per breve tempo (1576); passò quindi all'università calvinista di Leida (1578). Questo fece pensare a una adesione al protestantesimo, ma si trattò invece di un esteriore accomodamento alle ...
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Rembrandt, Harmenszoon van Rijn
Flaminia Giorgi Rossi
Il pittore amante della luce, delle tenebre e del mistero
Rembrandt, pittore e incisore olandese del 17° secolo, è il ritrattista della dinamica [...] , costruite soprattutto mediante lo studio della luce e delle ombre
Gli esordi
La formazione pittorica di Rembrandt inizia a Leida – città dove era nato nel 1606 – presso il pittore Jacob van Swanenburgh e si conclude ad Amsterdam nella bottega ...
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Filosofo (Saint-Malo 1709 - Berlino 1751). Medico e chirurgo, nella sua opera più famosa, L'homme machine (1747), sostenne che l'uomo, come gli animali, è una macchina: tutte le sue facoltà devono quindi [...] e pensiero
Intrapresi gli studî di medicina a Parigi, li portò a termine a Reims nel 1733. Passò allora a Leida per perfezionarsi alla scuola di Herman Boerhaave, le cui dottrine iatromeccaniche dovevano avere un influsso decisivo non solo sul suo ...
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Scrittore d'arte (Venezia 1706 - ivi 1778), conservatore della biblioteca di S. Marco. Pittore e incisore dilettante, si occupò specialmente della storia della pittura veneziana, integrando le Ricche miniere [...] , e un Elogio di Rosalba Carriera, post., 1818), aveva ereditato l'importante collezione di stampe (Rembrandt, Luca da Leida, Callot, Marcantonio, ecc.) formata dallo zio collezionista e incisore, suo omonimo (Venezia 1680 - ivi 1767), collezione che ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...