WHITFIELD, John Humphreys
Storico e critico inglese della letteratura italiana, nato a Wednesbury il 2 ottobre 1906. Fu lettore nell'univ.. di Oxford dal 1936 al 1946, quando passò a insegnare, come [...] polemica. Opere principali: Petrarch and the Renascence, 1943; trad. ital., Bari 1949; Machiavelli, Oxford 1947; Dante and Virgil, ivi 1949; G. Leopardi, ivi 1954; A short history of Italian literature (Penguin Books), Harmondsworth, Middlesex, 1960. ...
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CUGNONI, Giuseppe
Alessandra Cimmino
Nacque a Roma il 2 maggio 1824, da Valeriano e Angela Silvi, di un'agiata famiglia romana che sul finire del '700 svolgeva attività mercantile; fu pronipote di Giuseppe [...] s.; P. Molajoni, Famiglie patriarcali dell'Ottocento, in Strenna dei Romanisti, I (1940), p. 66; S. Timpanaro, La filologia di G. Leopardi, Firenze 1955, ad Ind.; A. Lodolini, Cento annifa: il 1861 a Roma, in Strenna dei Romanisti, XXII (1961), p. 9 ...
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VIGOLO, Giorgio
Cristiano Spila
VIGOLO, Giorgio. – Nacque a Roma il 3 dicembre 1894, primogenito di Umberto, vicentino di nascita e impiegato al ministero della Marina, e di Elisabetta Venturi, nipote [...] dai genitori. Alle origini della sua ricerca poetica ci fu il forte interesse per Francesco Petrarca e Giacomo Leopardi, corroborato dalle intense letture di Giosue Carducci, Gabriele D’Annunzio e Dino Campana, fino al significativo incontro con ...
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MARCHETTI (Marchetti degli Angelini), Giovanni
Fabio Zavalloni
Nacque a Senigallia il 26 ag. 1790 da Marco, discendente da una nobile famiglia di origine bergamasca, e dalla nobile bolognese Maria Caterina [...] , fra gli altri, di C. Botta, P. Farini e G. Leopardi. Nemmeno un cenno era per contro destinato ad A. Manzoni, T. Rava, II, Bologna 1911, pp. 318, 337, 343 s.; Epistolario di G. Leopardi, a cura di F. Moroncini, II (1820-23), Firenze 1935, pp. 67, ...
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FIORENTINO, Salomone
Gabriella Milan
Nacque a Monte San Savino (Arezzo) il 4 marzo 1743 da genitori di religione ebraica. Il padre, Leone, romano d'origine, praticava un redditizio commercio di stoffe, [...] di C. Rosini, IV, Firenze-Pisa 1813, pp. 139 s.; G. Fantoni, Poesie, a cura di G. Lazzeri, Bari 1913, p. 165; G. Leopardi, Crestomazia italiana. La poesia, a cura di G. Savoca, Torino 1968, pp. 410 ss.; O. De Montel, Sulla vita e sulle opere di S. F ...
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Critico e filologo italiano (Cutrofiano 1914 - Lecce 2015); prof. univ. dal 1963, ha insegnato letteratura italiana a Lecce. Importanti le sue ricerche sui poeti minori del tempo di Dante (Cultura e stile [...] saggi raccolti in Nuovi contributi dal certo al vero, 1980); nel 1980 ha pubblicato il volume Dante Boccaccio Leopardi. Fondatore e direttore della Biblioteca salentina di cultura, è condirettore del Giornale storico della letteratura italiana e dell ...
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Naldini, Domenico. – Poeta, scrittore e regista italiano (Casarsa della Delizia 1929 - Treviso 2020). Cugino per linea materna di Pier Paolo Pasolini, che ne ha seguito la formazione, ha esordito come [...] cineasti quali Pasolini e Fellini, è stato sensibile autore di accurati testi biografici (La vita e le lettere di Giacomo Leopardi, 1982; Nei campi del Friuli. La giovinezza di Pasolini e una conversazione di Andrea Zanzotto, 1984; Vita di Giovanni ...
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Forma di strofe propria della poesia epica medievale, soprattutto francese e spagnola, composta di un numero variabile di versi ottonari, o più spesso decasillabi o dodecasillabi, legati dall’assonanza [...] un numero variabile di versi anche di misura disuguale e non necessariamente legati dalla rima, di cui si trovano esempi in G. Leopardi. La l. fu rinnovata nella poesia italiana da G. Carducci, che nella Canzone di Legnano usò l. di 10 endecasillabi ...
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Pseudonimo del poeta e critico estone Wilhelm Grünthal (Kuivastu, Muhu, 1885 - Helsinki 1942). Fece parte del gruppo letterario Giovane Estonia, capeggiato dal poeta G. Suits. Al successo della sua prima [...] della poesia popolare, tra i quali Toomas ja Mai ("Toomas e Mai", 1924), notevole tentativo per creare, al posto del Kalevipoeg, ritenuto troppo artificiale, una nuova epopea nazionale. Tradusse in estone opere di Dante, Leopardi, Carducci, Croce. ...
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Forma metrica usata particolarmente nella poesia popolare e dialettale del sec. XVI, che ebbe il nome da una più antica canzone di Sant'Ercolano, fin qui non identificata.
Ogni strofa è composta di undici [...] ; seguono sei quinarî rimati a due a due; chiude la strofa un endecasillabo tronco.
Bibl.: V. Rossi, Le lettere di M. A. Calmo, Torino 1888, pp. 434-439; L. Biadene, in Da Dante al Leopardi, Milano 1904, pp. 447-455 (spiegazione non accettabile). ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...