Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] con i programmi di ➔ Benedetto Varchi e di Salviati, aveva l’ambizione di riportare a Firenze la sede delle ricerche lessicografiche. In effetti il tentativo ebbe successo: gli accademici fornirono il tesoro della lingua del Trecento, esteso al di là ...
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Semantica
Tullio De Mauro
*La voce enciclopedica Semantica è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Il valore delle parole, arricchita e aggiornata da un contributo di Stefano Gensini.
sommario: [...] cui indica l'arnese che serve a tener fermi i cerchi della cerchiatura delle botti (come sanno, a parte i lessicografi, quelli che si occupano di botti e attività connesse).
S'intende che, come mostra la linguistica statistica, quanto più largamente ...
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Soprattutto con l’avvento dei corpora (➔ corpora di italiano) e degli strumenti informatici per consultarli, è divenuto possibile studiare con metodi statistici l’andamento di occorrenza di parole e di [...] esistono, almeno in potenza, in una lingua. Da un punto di vista più pratico, tale andamento ha indotto linguisti e lessicografi a creare e utilizzare corpora sempre più grandi, che presentino un numero di istanze sufficienti allo studio di parole ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] quelli di G. Bernardoni, di T. Azzocchi, di Puoti e, a fine secolo, di P. Fanfani e C. Arlìa (➔ lessicografia).
Dopo le radicali censure subite ad opera della scuola storico-positivistica e, subito dopo, neoidealistica (si veda soprattutto Il ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] aveva parlato nella prima Introduzione al Fermo e Lucia e nella Lettera a Giacinto Carena (1847) criticò il lessicografo piemontese perché nel suo Vocabolario domestico aveva talvolta accolto voci e locuzioni non fiorentine ma di altra provenienza ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] dell’italiano, frutto del lavoro di Gilles Ménage, che aveva già creato uno strumento analogo per il francese (➔ lessicografia). Il successo dello studioso francese tagliò in parte la strada alla ricerca etimologica condotta in Italia, che pure ebbe ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...]
La Crusca, con l’autorevole vocabolario del 1612, ristampato due volte nel XVII secolo e un’altra nel XVIII (➔ lessicografia), invertì la tendenza: Firenze riebbe la piena autorità normativa; a conferma di ciò, vediamo realizzata a Firenze nel XVII ...
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lessicografo
lessicògrafo s. m. (f. -a) [dal gr. tardo λεξικογράϕος, comp. di λεξικόν «lessico» e –γράϕος «-grafo»]. – Chi attende alla compilazione di un dizionario; autore di uno o più dizionarî. Anche, chi ha per oggetto di studio la composizione...
lessicografia
lessicografìa s. f. [der. di lessicografo]. – 1. Scienza e tecnica della raccolta e della definizione (formale, funzionale e soprattutto semantica) dei vocaboli appartenenti al lessico di una lingua o di un dialetto o di un gruppo...