DI- [PREFISSO]
In italiano esistono due prefissi di-.
• Il primo derivato dal latino de-, si trova in verbi composti che derivano dal latino come
discendere, disperare, divorare, diminuire
ed è usato [...] di ‘due, doppio’ in parole del linguaggio tecnico scientifico derivate dal greco
digramma (‘sequenza di due lettere’)
dittero (‘insetto provvisto di due ali’)
o formate modernamente
dimetile (‘sostanza chimica composta da due radicali metilici ...
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traslitterazione In linguistica, trascrizione di un testo secondo un sistema alfabetico diverso dall’originale. La t. non mira tanto a dare un’interpretazione fonetica di un testo o a facilitarne la lettura [...] ), che serve a rappresentare, con maggiore o minore precisione secondo i casi, una pronuncia, i suoni dunque e non le lettere alfabetiche. Non si può poi parlare propriamente di t. se non in rapporto a due scritture (quella da cui si traslittera ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] , spesso alta, e a volte essi stessi rimatori o comunque scrittori di cose letterarie in volgare. Quando si trovano a scrivere lettere o relazioni o atti ufficiali in volgare, si tratta di un volgare al livello più alto di conguaglio sul modello del ...
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Filologa italiana (Firenze 1938 - ivi 2012). Prof. di filologia italiana presso l'univ. di Firenze, dove si era laureata con G. Contini. Accademica della Crusca (1978), ha svolto significativi studi su [...] personalità e gli scritti del poeta con la cura del testo e dell'apparato critico del Diario postumo (1991) e delle Lettere a Clizia (2006). Per la sua attività letteraria ha ricevuto nel 2007 il premio Antonio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei. ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] era propria del volgo, cioè de' Romani e de' Forestieri Idioti, o vogliamo dir, della gente bassa, e de' contadini senza lettere; i cui modi di dire, e le cui voci erano rifiutate dagli Scrittori, e da' dicitori nobili". Di questa seconda lingua non ...
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FORTUNIO, Giovanni Francesco
Gino Pistilli
Nacque probabilmente a Pordenone nel decennio 1460-70.
Il luogo di nascita non è sicuro, perché se in documenti d'archivio di area triestina è chiaramente [...] Roma 1984, pp. 42-46; F. La Bombarda, Per le fonti delle "Regole" del F., tesi di laurea, Univ. di Venezia, facoltà di lett. e filos., a.a. 1986-87; G. Belloni, Alle origini della filologia e della grammatica italiana: il F., in Atti del VII Convegno ...
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BENCINI, Gaspero
Armando Petrucci
Nacque il 19 giugno 1775 a Colonnata (Massa Carrara) da famiglia povera. Fattosi ecclesiastico e trasferitosi a Firenze, ove compì gli studi, nel 1797, per interessamento [...] nella quale affermava anche che il Courier gli aveva fraudolentemente sottratto la copia da lui redatta per suo uso privato (Lettere di Sebastiano Ciampi, di Franc. Del Furia e di G. B. intorno alcune varianti del noto supplemento di Longo, Venezia ...
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BIADENE, Leandro
Aldo Menichetti
Nato a Treviso il 23 apr. 1859 da Alberico ed Amalia Mercato, compì gli studi superiori a Bologna, dove ebbe a maestro G. Carducci; conseguì nel 1883 la libera docenza [...] e filosofia dell'università di Pisa: la prolusione al suo primo corso, intitolata appunto La storia comparata delle letterature neolatine,letta per motivi di salute solo l'11 maggio 1897, venne stampata con qualche ritocco a Treviso tre anni dopo.
Il ...
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BUCO O BUCA?
Sono due parole di genere diverso che derivano probabilmente da uno stesso etimo.
• Il maschile buco (plurale buchi) indica una ‘piccola apertura stretta e per lo più tondeggiante’
un [...] suo significato più comune una ‘cavità del terreno’
cadere in una buca, scavare una buca
ma può avere anche significati più specifici
buca delle lettere, buche del biliardo, buche del golf.
VEDI ANCHE alternanza di genere e di significato ...
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ACCORCIATI, PARTICIPI
I participi accorciati sono forme del participio passato di alcuni verbi della prima coniugazione che si presentano prive di ➔suffisso; oggi sono usate in funzione di aggettivi.
• [...] antico (e fino alla fine dell’Ottocento in quello poetico) i participi accorciati erano piuttosto frequenti e mantenevano ancora un pieno valore verbale
l’ho mostro anco a pochi (A. Caro, Lettere familiari)
Mie brame ho dome (F. M. Piave, Ernani). ...
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letta
lètta s. f. [der. di leggere, part. pass. letto]. – L’atto del leggere scorrendo rapidamente con l’occhio sullo scritto: aveva buona memoria, e gli bastava una l. per imparare la lezione; usato per lo più nell’espressione dare una l.,...
letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), le spalliere, i materassi del l.; coperta...