L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] dell’Italia unita, Bari, Laterza (2a ed. 1970).
De Mauro, Tullio (1970), Per lo studio dell’italiano popolare unitario, in Lettere da una tarantata, a cura di A. Rossi, Bari, De Donato, pp. 43-75.
Ernst, Gerhard (1981), Existiert ein «italiano ...
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VERNER, Karl Adolf
Vittore Pisani
Glottologo danese, nato ad Aarhus (Jütland) il 7 marzo 1846 da padre tedesco, morto a Copenaghen il 5 novembre 1896. Nel 1864 passò all'università di Copenaghen, dove [...] del sapere e la genialità delle vedute che venivano in luce nelle sue conversazioni con gli amici e nelle lettere (Abhandlungen und Briefe, Copenaghen 1903); fu in uno di tali colloquî che egli manifestò la ratio della palatalizzazione aria ...
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CITOLINI (Cittolini, Citolino), Alessandro
Massimo Firpo
Figlio di Teofilo, nacque intorno al 1500 a Serravalle (a ridosso dell'odierna Vittorio Veneto, in provincia di Treviso) da famiglia agiata, [...] .; XXII (1924), p. 58, L. Fessia, A. C. esule ital. in Inghilterra. in Rend. del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, classe di lett. e sc. mor. e stor., LXXXIII (1939-40), pp. 213-243; C. Naselli, A. C. e la sua inedita grammatica italiana, in ...
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BATTISTI, Carlo
Giovanni Battista Pellegrini
Nacque a Trento il Io ott. 1882 in una famiglia originaria della Vai di Non, da Giuseppe, preside di scuola media, e da Teresa Bentivoglio, insegnante elementare. [...] più grandi luminari dell'epoca per quanto concerne la fliologia e la linguistica. Nel primo biennio della facoltà di lettere seguì Paul Kretschmer per l'indeuropeo e la germanistica, Richard Heinzl per la dialettologia tedesca antica, Jacob Minor per ...
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Nome (dal medio persiano apastāg, forse «testo fondamentale») del complesso dei libri sacri della religione di Zarathustra (➔ zoroastrismo). I libri sono da distinguere dai commenti (zend, «esegesi») sorti [...] apastāg o Khorda A., («piccolo A.» libro di preghiere, per i laici).
Secondo la tradizione l’A. sarebbe stato scritto in lettere d’oro su 12.000 pelli di bue da un discepolo di Zarathustra, Kavi Vishtaspa, o da Giamaspa, ministro di Vishtaspa. La ...
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koinè Lingua comune, come uso linguistico accettato e seguito da tutta una comunità nazionale e su un territorio piuttosto esteso, con caratteri uniformi (in contrapposizione ai dialetti locali e alle [...] non greca. A differenza delle parlate greche di età anteriore, la k. è largamente nota attraverso scritture private (lettere commerciali e familiari, compiti scolastici ecc.) conservate nei papiri. È alla base del greco moderno con le sue varietà ...
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L’espressione parola macedonia, introdotto nella linguistica italiana da Bruno Migliorini (1949: 89), denota formazioni che risultano da «una o più parole maciullate», le quali «sono state messe insieme [...] Migliorini stesso dà esempi di parole macedonia in cui «non si prende nemmeno una sillaba intera, ma un paio di lettere», come Sepral < Sezione provinciale dell’alimentazione.
Più in generale si può quindi parlare di formazioni, in genere nominali ...
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MANCINI, Lorenzo
Francesca Brancaleoni
Nacque a Firenze il 18 ag. 1776, dal conte Pietro e da Adola Ridolfi Fedini da Ponte. Dall'età di sei anni studiò privatamente latino, francese, geografia e storia, [...] 289-321; U. Lampredi, Sopra le due traduzioni dell'Iliade fatte dal Monti e dal M., in Giorn. arcadico di scienze, lettere ed arti, XLI (1829), pp. 236-251; I. Cantù, L'Italia scientifica contemporanea. Notizie sugli italiani ascritti ai primi cinque ...
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fonetica
Franco De Renzo
Il suono delle parole
Solo gli esseri umani, rispetto a tutti gli altri animali, usano le parole per comunicare: con la voce emettono suoni che, combinandosi fra loro, formano [...] lettera, la g, si rappresentano due suoni diversi come in gatto e genitore. Ancora più complesso è il rapporto tra suoni e lettere in altre lingue, come il francese o l'inglese. In realtà in nessun alfabeto, di nessuna lingua, a un suono corrisponde ...
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Il ➔ punto e virgola, benché sia in generale il segno interpuntorio (➔ punteggiatura) meno ricorrente, è saldamente in uso in ambiti di scrittura accurata o colta.
Oltre che nei ➔ testi argomentativi, [...] 2006: 69)
e nella narrativa novecentesca e contemporanea (Serianni 2001; Dardano 2001; Tonani 2008).
È raro nelle lettere tra giovani (Dinale 2001: 210) e nella scrittura giornalistica (Bonomi 2002: 263-264), mentre è «assolutamente marginale ...
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letta
lètta s. f. [der. di leggere, part. pass. letto]. – L’atto del leggere scorrendo rapidamente con l’occhio sullo scritto: aveva buona memoria, e gli bastava una l. per imparare la lezione; usato per lo più nell’espressione dare una l.,...
letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), le spalliere, i materassi del l.; coperta...