Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] si riscontra (ciò ha vistosi effetti anche nella grafia dei semicolti, che non adoperano in modo corretto le lettere doppie; ➔ doppie, lettere); viceversa, nel Centro-Sud, tanto nei dialetti che nelle varietà di italiano, il contrasto di lunghezza ...
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PRESTITI
Il prestito (o forestierismo) è una parola, una locuzione o una costruzione sintattica di una lingua straniera che entra nel lessico di un’altra lingua.
Nel lessico italiano contemporaneo si [...] il vocabolo straniero si adatta alla grafia e alla morfologia della lingua che lo accoglie, ad esempio perdendo alcune lettere non presenti nel sistema della lingua di arrivo o modificando la desinenza, come per ideologia, adattamento del francese ...
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Antica popolazione d'Italia, insediata soprattutto nelle odierne regioni di Toscana, Lazio e Umbria settentrionali (fig. 1), ma con alcune propaggini anche in Campania, Emilia-Romagna e Lombardia.
Sull’origine [...] hanno valori fonetici differenti (così il γ, che s’impiegava per la gutturale sorda anziché per quella sonora). Esistono inoltre lettere per suoni mancanti in greco, così per il suono f differente dalla ϕ, e per una sibilante differente dalla s ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] D’Annunzio e il linguaggio dei giornali, in Studi su D’Annunzio. Un seminario di studio, 23-25 novembre 1988, Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Chieti, Istituto di filologia moderna, a cura di A. Andreoli, Genova, Marietti, pp. 55-64 ...
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I fonemi di ogni ➔ sillaba formano una struttura analizzabile in tre parti: l’attacco, il nucleo e la coda. Il nucleo, costituito sempre da una sola vocale, è l’elemento cruciale, necessario e sufficiente [...] la divisione in sillabe può porre problemi in presenza di ➔ iato, ➔ dittongo, ➔ digramma, consonanti doppie (➔ doppie, lettere) e altri gruppi consonantici particolari, soprattutto quando l’ortografia non rispecchia in maniera trasparente la qualità ...
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ALBERICO da Marcellise
Mario Carrara
Nato in Verona dopo il 1340 da Guglielmo da Marcellise, fu molto probabilmente allievo del grammatico veronese Marzagaia. Sposò nel 1364 Lucia di Giovanni, scultore: [...] della cultura veronese nel sec. XIV: A. da M. maestro di grammatica e cancelliere scaligero, in Atti d. R. Ist. veneto di scienze, lettere ed arti, LXIII, 2 (1903-04), pp. 587-603; Id., La "Congratulatio" di A. da M. per la nascita di Cane Francesco ...
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MANNI, Domenico Maria
Giuseppe Crimi
Figlio di Giuseppe di Lorenzo, tipografo-editore riconosciuto cittadino fiorentino nel 1735, e di Caterina di Giambattista Patriarchi, nacque a Firenze l'8 apr. [...] Algarotti (Aruch, pp. 30 s.), G.G. Bottari (Roma, Biblioteca Corsiniana, Mss., 44 D 50 e 44 E 13, si conservano le 131 lettere inviategli dal M. dall'ottobre 1726 all'ottobre del 1764), A. Zeno, A. Magliabechi, A.F. Gori, A.M. Biscioni, L.A. Muratori ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] , infatti, hanno valore fonetico univoco. In molte parole, quindi, per trascrivere un suono in modo che sia letto correttamente è necessario ricorrere a differenti combinazioni di segni: si tratta di allografi (o varianti grafiche) contestuali, cioè ...
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Stato dell’Europa orientale. Confina con la Polonia a O, con la Lituania e la Lettonia a NO, con la Russia a NE e a E, con l’Ucraina a S.
Caratteristiche fisiche
I geologi includono la regione nella parte [...] sue opere spiccano la traduzione e il commento di alcuni libri dell’Antico Testamento (Bivlja ruska, 1517-19), Atti e lettere degli apostoli (Apostol, 1525) e la Malaja podorožnaja knižica («Piccolo libro per il viaggio», 1530). Skaryna fu anche uno ...
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WETTSTEIN, Johann Jakob
Teologo protestante e filologo, nato a Basilea il 5 marzo 1693, morto ad Amsterdam il 23 marzo 1754. Studiò in patria dove da un parente, bibliotecario dell'università, ottenne [...] si accontentò di segnalare nell'apparato le lezioni che gli sembravano da preferire. A lui risale il sistema d'indicare con lettere maiuscole i codici unciali e con cifre arabiche i corsivi; inoltre i Prolegomena hanno un valore metodico permanente. ...
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letta
lètta s. f. [der. di leggere, part. pass. letto]. – L’atto del leggere scorrendo rapidamente con l’occhio sullo scritto: aveva buona memoria, e gli bastava una l. per imparare la lezione; usato per lo più nell’espressione dare una l.,...
letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), le spalliere, i materassi del l.; coperta...