Membri della comunità cattolica del Libano che dipendono dal patriarcato di Antiochia. Traggono il nome dall’anacoreta Marone (m. inizi 5° sec.), sulla cui tomba ad Apamea, presso l’Oronte, sorse un monastero, [...] di vita religiosa. Alla fine del 7° sec., i m. si eressero in patriarcato autonomo e iniziarono le migrazioni verso il Libano, la Mesopotamia e, più tardi, Cipro. Si fecero riconoscere come comunità separata dal califfo Marwān II (744-50). Secondo ...
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Patriarca della Chiesa di Armenia (῾Aintāb 1679 - Kraīm, Libano, 1749). Vescovo di Aleppo (dal 1710), costretto ripetutamente all'esilio, nel 1740 fu nominato patriarca (katholikòs); impedito dalla corrente [...] scismatica di raggiungere la sua sede di Sis, si stabilì nel convento di Kraīm, nel Libano. ...
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MA‛ŪSHĪ, Paul
Patriarca maronita. Nato a Gezzīn (Libano) nel 1894. Studiò nel Libano, poi a Parigi e Roma, dove conseguì la laurea in filosofia e teologia. Ordinato sacerdote nel 1917, si recò negli [...] Stati Uniti, dove insegnò latino, greco e siriaco e si occupò delle comunità maronite di New York e Los Angeles. Tornato nel 1934 in patria, fu nominato vescovo di Tiro; nel 1948 fu nominato presidente ...
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Ecclesiastico (Vigone, Torino, 1793 - Torino 1873). Vicario apostolico in Aleppo e delegato al Monte Libano, svolse per incarico di Leone XII varie missioni in Asia Minore e in Egitto. Tornato in Italia, [...] fu creato vescovo di Biella (1833) e si prodigò in attività benefiche, appoggiando la politica liberale del governo piemontese. Al concilio Vaticano I si schierò contro la definizione dell'infallibilità ...
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(arabo Durūz) Setta religiosa di origine musulmana sorta in Egitto nell’11° sec., attualmente presente in Libano, Siria e Israele. Il nome, che deriva da uno dei fondatori e primi propagandisti, l’egiziano [...] al-Darazī, è quello usato dagli avversari; da sé stessi i D. si chiamano Muwaḥḥidūn «Unitari». Benché le sue prime radici siano nell’ismailismo e citi il Corano, la setta deve considerarsi ormai fuori ...
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ASSEMANI, Giuseppe Simonio
Giorgio Levi della Vida
Bibliotecario ed erudito maronita italianizzato, nato a Ḥaṣrūn, villaggio nel Libano settentrionale (secondo altri a Tripoli da famiglia originaria [...] . In meno di due anni e mezzo l'A., visitati dopo l'Egitto anche Cipro, Damasco, Aleppo, Tripoli e il Libano, raccolse varie centinaia di manoscritti di diverse lingue orientali: copti, etiopici, arabi, persiani, turchi, e, notevoli tra tutti per ...
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Ecclesiastico francese (Bordeaux 1943 - Hartford 2018); ordinato sacerdote nel 1969, ha fatto parte delle nunziature della Repubblica Dominicana (1975-78), del Libano (1978-83) e del Consiglio per gli [...] affari pubblici della Chiesa (1983-88). Sottosegretario (1988-90) della Seconda Sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, nel 1991, nominato arcivescovo, ne è divenuto segretario. ...
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Vescovo (n. nella diocesi di Cirro 350 circa - m. Costantinopoli poco dopo il 422). Prima nel deserto della Calcide, poi missionario in un villaggio pagano presso Emesa, nel Libano, infine vescovo di Ḥarrān [...] in Mesopotamia; nel 422 fu chiamato da Teodosio II alla corte di Costantinopoli. Festa, 14 febbraio ...
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Oratoriano (La Valletta 1604 - Viterbo 1672); inviato giovanissimo dalla Santa Sede in Oriente per trattare con i maroniti (di cui parla nel Breve racconto del viaggio al Monte Libano, 1654), fu poi a [...] Roma, incaricato della versione della Bibbia in arabo. Segretario della Congregazione di Propaganda Fide, poi canonico della cattedrale di Viterbo. Molto importanti, tra le numerose opere erudite, Notitia ...
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Setta sciita, che considera come suo imām nascosto, che riapparirà un giorno per far trionfare la vera fede, il settimo imām, Ismā‛īl, figlio di Gia‛far aṣ-Ṣādiq. Dell’antica setta sono discendenti e continuatori, [...] oltre ai Drusi della Siria e del Libano, gli i. indiani (nizārī), che fanno capo in maggioranza all’Āghā khān e nulla più conservano del carattere antico ed estremista della setta. ...
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libano
libàno s. m. [dall’arabo libān «canapo, corda», o dall’ant. nordico līk-band, comp. di līk «orlo della vela» e band «legame, nodo»; cfr. fr. liban, provenz. ant. liban(t)]. – Corda vegetale, fatta di fibre intrecciate e non ritorte,...
libamento
libaménto s. m. [dal lat. libamentum], raro. – Ciò che si offre agli dei nelle libagioni, e la libagione stessa: fatti a Nettuno e agli altri numi I libamenti (Pindemonte).