Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] di Dionisio, Dione, che restò per sempre conquistato ai suoi ideali filosofici ed etico-politici. La libertà la distacca dalla pratica e terrena saggezza di Socrate e l'avvicina piuttosto alla religione degli orfici e alla filosofia dei pitagorici. ...
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Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia oppure la struttura fisica dell’uomo e degli animali oppure un insieme di cose o persone che formino un tutto omogeneo.
Anatomia
Il [...] 0. Il valore della caratteristica è un elemento importante per la classificazione dei corpi.
Religione
Corpo mistico di Cristo
Secondo la dottrina espressa dall’enciclica Mystici corporis di Pio XII (1943), è la Chiesa, fondata su Cristo, capo del c ...
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Filosofo (La Brède, Bordeaux, 1689 - Parigi 1755). Studiò presso gli oratoriani e si laureò in giurisprudenza a Bordeaux. Consigliere del parlamento di Bordeaux, nel 1716, dopo la morte di uno zio da cui [...] le dispute religiose e l'intolleranza, funzione morale e sociale della religione e sua sostanza razionale, polemica con Hobbes, rifiuto del dispotismo, difesa dei parlamenti come garanzia dilibertà. Al 1725 risale un Traité général des devoirs (in ...
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Teologo e filosofo irlandese (Redcastle, Londonderry, 1670 - Putney 1722). Spirito inquieto, oggi maggiormente stimato che un tempo, dal punto di vista scientifico, per certe sue intuizioni critiche e [...] deistiche, facendosi sostenitore di una religione naturale di tipo illuministico e di ideali liberali in libertà" scrisse il Vindicius liberius (1702). A T. furono anche affidate varie missioni presso le corti di Hannover e Berlino, e nel corso di ...
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Filosofo (Parigi 1859 - ivi 1941). Fu prof. di filosofia al Collège de France dal 1910 al 1924. Nel 1927 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Fu membro dell'Academie française e rappresentante [...] tempo dell'io profondo che come tale si sottrae alla misura. La libertà come rapporto tra l'io concreto e l'atto che esso compie aperta e dinamica in cui si sviluppa una religione eminentemente attiva di cui sono stati esempio all'umanità i grandi ...
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Psicologia
Tendenza a ripetere determinati atti e a rinnovare determinate esperienze, per lo più acquisita con la ripetizione frequente dell’atto o dell’esperienza stessa. Lo studio delle a. è oggetto [...] di escludere l'intervento di un fenomeno di fatica e invece ne ha messo in rilievo l'affinità con l'inibizione interna di Pavlov.
Religione , considerato che l’a. attenua ma non sopprime la libertà, si riconosce che l’a. del peccato determina uno ...
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Filosofo (Montpellier 1815 - Prades 1903). Discepolo di A. Comte, R. può considerarsi l'iniziatore del neocriticismo francese riallacciantesi, oltre che a Kant, anche alla tradizione del razionalismo francese. Notevole [...] esercitata dal R. sulla filosofia francese della contingenza e della libertà (E. Boutroux, H. Bergson) e sul pluralismo americano aprono anche prospettive religiose, ma nel senso di una religione filosofica che ha respinto ogni struttura teocentrica e ...
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Filosofo francese (Montrouge 1845 - Parigi 1921); prof. dal 1888 di storia della filosofia moderna alla Sorbona, presidente dcll'Accademia di scienze morali e politiche, membro dell'Accademia di Francia; [...] B. riafferma la libertà umana: ciò che, visto dal di fuori, è contingenza, guardato dal di dentro della nostra è più, la spiegazione dei fenomeni. Questi, dal punto di vista della religione, valgono per il loro significato morale, per i sentimenti ...
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Originariamente, presso i Latini, la parola, il detto della divinità, quindi il destino irrevocabile fissato fin dal principio e a cui nessuno si può sottrarre, e perciò la morte; al plurale, i detti del [...] è il problema del rapporto tra f. e libertà umana, ora contrapposta al f., ora, all’ religioni soteriologiche, con una ricca fioritura di trattati De fato (come quello di Alessandro di Afrodisiade). Le religioni monoteistiche escludono l’idea di ...
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Filosofo (Elizavetgrad, od. Kirovograd, 1837 - Ginevra 1890). Visse dal 1867 in Germania, dove studiò a Lipsia e a Heidelberg, e dal 1882 in Svizzera, dove scrisse le sue principali opere in tedesco e [...] peraltro si distacca nella direzione di soluzioni metafisico-religiose, nega immutabilità, incondizionatezza e, conseguentemente, libertà. Il principio acquista così in (1873); Moralität und Religion (1874; trad. it. Religione, 1911); Recht und ...
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religione
religióne s. f. [dal lat. religio -onis, prob. affine a religare «legare», con riferimento al valore vincolante degli obblighi e dei divieti sacrali]. – 1. a. Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo...
liberta
libertà (ant. libertate e libertade) s. f. [dal lat. libertas -atis]. – 1. a. L’esser libero, lo stato di chi è libero: amo la mia l.; non posso rinunciare alla mia l.; L. va cercando, ch’è sì cara, Come sa chi per lei vita rifiuta...