(gr. ᾿Ιοβάτης, lat. Iobătes) Mitico re di Licia, padre di Antea (o Stenebea), moglie di Preto, re di Tirinto; accolse Bellerofonte e morendo gli lasciò il regno. ...
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Scrittore greco (3º sec. a. C.) di Patara in Licia (o, secondo altri, di Patre di Acaia), autore di opere storico-geografiche. Sappiamo che compose un'opera su Europa, Asia e Libia e una sugli oracoli [...] di Delfi; l'una e l'altra di tipo alessandrino, aneddotiche ma basate su buone fonti e non prive di critica. Se ne hanno varî frammenti, alcuni anche nei papiri di Ossirinco; M. è ricordato anche da Plinio ...
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(gr. ᾿Ικάδιος o Εἰκάδιος) Mitico figlio di Apollo e della ninfa Licia; diede al paese natio il nome della madre e vi fondò la città di Patara, con un oracolo di Apollo. Partito per l’Italia, naufragò [...] e fu trasportato da un delfino ai piedi del Parnaso, dove fondò Delfi. Secondo un’altra versione I. sarebbe stato fratello di Iapige ...
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Poeta inglese (Canbrook, Kent, 1549 circa - Londra 1611). È ricordato tra i sonettisti elisabettiani per il suo canzoniere Licia (1593), in cui i consueti moduli petrarcheschi sono applicati con notevole [...] destrezza. Diplomatico, fu mandato in Russia (1588); al suo ritorno (1589) scrisse un resoconto geografico, politico, militare, sociale: Of the russe common wealth (1591) ...
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(dal gr. Λύκειος o Λύκιος) Nella mitologia greca, epiteto di Apollo, variamente spiegato: collegato al termine «lupo» (λύκος) o al trasporto del dio, subito dopo la nascita, in Licia (Λυκία) o infine [...] alla sua natura di divinità solare (dalla radice λευκ-, λυκ- «candore, luce»).
Ad Apollo L. era dedicato un santuario in una località a E di Atene alle pendici meridionali del Licabetto. Il luogo era ampio ...
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(gr. Λύκος) Eroe attico, uno dei 4 figli di Pandione, fratello di Egeo; scacciato da questo dall’Attica, si rifugiò in Messenia; gli si attribuì la fondazione del culto di Apollo Licio. Secondo un’altra [...] versione sarebbe emigrato in Licia, che prese da lui il nome. ...
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Filosofo greco (Costantinopoli 412 - Atene 485). Ultimo fra i grandi rappresentanti del neoplatonismo e insieme della filosofia ellenica. A lui si deve una rigorosa sistemazione della filosofia di Platone, [...] di cui commentò numerosi dialoghi.
Vita
Trascorse la sua giovinezza in Licia (donde il nome di Licio), a Xanto. Passò poi ad Alessandria, dove ebbe come maestro Olimpiodoro il Vecchio, e infine ad Atene dove fu scolaro di Plutarco di Atene, ...
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Romanzo (1896) dello scrittore polacco H. Sienkiewicz (1846-1916), in cui dallo sfondo dell'incendio di Roma, attribuito al tirannico imperatore Nerone, emergono le miti figure dei primi cristiani, martiri [...] più subisce il fascino il giovane patrizio Vinicio, il quale troverà la felicità nella nuova fede e nell'amore per Licia.
Dal romanzo sono stati tratti alcuni adattamenti teatrali e cinematografici. Tra questi si ricorda, oltre al film (1912) di E ...
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Personaggio letterario del romanzo Homme qui rit (1869) dello scrittore francese V. Hugo (1802-1885): è un saltimbanco filosofo che alleva il protagonista, Gwynplaine, e la cieca Dea.
Lo stesso nome [...] ha un personaggio del Quo vadis? (1896) dello scrittore polacco H. Sienkiewicz (1846-1916): è un buon gigante che protegge e salva dalla morte la propria padrona, la cristiana Licia. ...
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(gr. Γλαῦκος) Mitico figlio di Ippoloco, nipote di Bellerofonte. A capo dei Lici andò in aiuto dei Troiani, incontrando nel combattimento intorno a Troia Diomede (Iliade VI), con il quale scambiò le sue [...] armi d’oro in segno di amicizia per i legami di ospitalità delle loro famiglie. Ferito mentre aiutava Sarpedone morente, fu ucciso da Aiace Telamonio. Il suo corpo fu, per ordine di Apollo, trasportato in Licia dai venti. ...
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licere
lìcere v. impers. [dal lat. licēre "essere lecito"] (usato solo alla 3a pers. sing. dell'indic. pres., lice), poet. – Essere lecito, permesso, in quanto concesso dalle leggi morali o (impropriamente) dal destino: Né più si brama, né...
liceita
liceità s. f. [der. del lat. licere «esser lecito»]. – L’esser lecito, la condizione di ciò che è lecito: sostenere, mettere in dubbio la l. di un atto, di un comportamento.