Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] (Vanelli & Renzi 1995: 262).
L’interpretazione dei deittici dipende in particolare da un centro deittico (detto deissi spaziale espressa dalla lingua è caratteristicamente anche accompagnata da gesti (segni della mano, movimenti della ...
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Una frase incidentale (detta anche semplicemente incidentale) è una frase inserita all’interno di un’altra frase (detta frase ospite) con cui non forma una struttura sintattica. La frase incidentale, cioè, [...] rivelato, mi auguro, il nostro segreto
In altre lingue l’ambiguità di struttura creata da tali verbi in ragazzo riservato
A differenza delle parentesi e dei trattini, la ➔ virgola non costituisce un segno esclusivo di incidentalità (Simone 1991). Se ...
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S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua (➔ fonetica) realizzata attraverso specifici alfabeti (➔ alfabeto fonetico), elaborati appositamente, solo [...] es., ‹a›), non equivalgono per numero ai suoni presenti in una lingua, cioè ai fonemi, causando inevitabili contrazioni e sovrapposizioni di segni. Inoltre, il valore fonetico dei grafemi è destinato a modificarsi nel tempo, per effetto di molteplici ...
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Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] a sinistra e viceversa, come il bue che ara il campo) dei secoli VII e VI a.C., alla quale seguì il graduale affermarsi avvicinandosi all’ideale corrispondenza biunivoca suono-segno), dall’altro trascrivere una lingua implica anche una scelta in un ...
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L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...] e film mostrano nelle terminazioni estranee all’italiano segni riconoscibili di un adattamento parziale. Così, garage, o il francese, perché molti dei parlanti che usano prestiti non ne conoscono il genere nella lingua d’origine. In questi casi l ...
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L’espressione angloamericana politically correct (in ital. politicamente corretto) designa un orientamento ideologico e culturale di estremo rispetto verso tutti, nel quale cioè si evita ogni potenziale [...] intervenire sulla forma (ossia la lingua) piuttosto che sulla sostanza dei problemi, contribuendo ad alimentare Bush, Milano, Baldini Castoldi Dalai.
Fabbri, Paolo (2004), Segni del tempo. Un lessico politicamente scorretto, Roma, Meltemi.
Faloppa ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] a la, ne gli, ecc.), le sequenze asindetiche senza segni interpuntivi (una idea una imagine una figura), ecc.
Un elemento diverso dall’uso denotativo-referenziale dei linguaggi scientifici) è evidente nella lingua letteraria del Novecento (Carlo ...
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Il punto interrogativo (detto anche, meno spesso, punto di domanda) è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura), composto da un punto sormontato da un tipico ricciolo ‹?›, che contrassegna l’interrogazione [...] secolo, la pratica di copiatura dei testi liturgici, nei quali «la ➔ Lionardo Salviati (Degli avvertimenti della lingua sopra ’l Decamerone, vol. I, )
Normalmente, per circoscrivere il riferimento del segno a un solo segmento dell’enunciato (lessema ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] e le combinazioni di segni che servono a trasporre graficamente un suono di una lingua a seconda del contesto.
Per quanto riguarda la prima accezione, si pensi all’uso dei caratteri maiuscoli rispetto ai minuscoli, il cui impiego, oggi sempre più ...
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Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] contestuali (➔ allografi). Nei digrammi e nei trigrammi, i segni h e i sono detti diacritici (distintivi), cioè «espedienti Le Monnier.
Migliorini, Bruno (1949), Il plurale dei nomi in “cia” e “gia”, «Lingua nostra» 10, pp. 24-26.
Migliorini, ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
semiologia
semiologìa (meno com. semeiologìa) s. f. [comp. del gr. σημεῖον «segno» e -logia]. – In senso proprio e generico, studio dei segni. Con accezioni specifiche: 1. Scienza dei segni (linguistici e non linguistici), sinon. di semiotica....