Letteratura
Disciplina che ha per oggetto lo studio della versificazione, fondata su un complesso di norme che variano secondo la natura di ciascuna lingua e le convenzioni che si stabiliscono in rapporto [...] sillabe toniche e atone, nonché il numero delle sillabe, come nelle lingue romanze.
Secondo la tradizione antica, lo studio della m. si presenza di elementi quantitativi e accentuativi nella poesia ebraica: mentre sotto il primo punto di vista non ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] . Sono incluse fra gli A. anche le minoranze cristiane (Siria, Libano, Palestina), ma non quelle ebraiche, anche se di lingua araba. Comunità minori di A. si trovano sparse in molte zone dell’Africa nera, particolarmente lungo le coste orientali ...
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Stato dell’Europa settentrionale, affacciato per breve tratto sul Mar Baltico (dov’è il porto di Klaipėda). Confina a N con la Lettonia, a E con la Bielorussia, a S con la Russia (oblast′ di Kaliningrad) [...] e ortodosse; i suoi sovrani erano ancora pagani, ma la lingua ufficiale del paese era il bielorusso.
La chiamata al trono di dai Tedeschi nel 1941, subì l’annientamento della comunità ebraica; nell’autunno 1944 tornò a essere una delle repubbliche ...
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Scrittrice ungherese naturalizzata italiana (n. Tiszabercel 1931). Reduce dell’Olocausto, sopravvissuta alla deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen, ha trascorso gran [...] viva la memoria. Trasferitasi in Italia ne ha adottato la lingua. B. ha collaborato con alcuni giornali, tra cui Il Sera e Il Messaggero, occupandosi tra l’altro dei temi dell'identità ebraica e della politica di Israele. Il suo libro d’esordio è l’ ...
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Scrittore ebreo di lingua tedesca (Praga 1882 - Bad Ischl 1957). Ceco di nascita ma austriaco di adozione, studiò matematica a Vienna, entrando in contatto con i circoli letterari della città. Dal 1907 [...] nazista, P. si stabilì con il fratello, acceso sionista, in Palestina. Mai realmente integrato con la comunità ebraica, in principio degli anni Cinquanta riottenne la cittadinanza austriaca. Tra gli altri suoi romanzi: Der schwedische Reiter (1936 ...
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Drammaturgo e poeta bielorusso di lingua yiddish (Igumen, Bielorussia, 1886 - New York 1962). Condannato alla deportazione per la sua militanza nel movimento socialista ebraico, riuscì a fuggire dalla [...] Siberia e a rifugiarsi negli USA (1913). La sua produzione poetica e teatrale è centrata sul destino del popolo ebraico, e privilegia il tema della salvezza perseguita attraverso la sofferenza. La sua opera più famosa è Der Goylem, poema drammatico ...
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Nederlandese, letteratura
Fulvio Ferrari
Gli ultimi anni del 20° sec. e i primi del 21° corrispondono a una fase di forte dinamismo nella letteratura di lingua nederlandese: non solo, infatti, si è [...] di umorismo sull'adolescenza dello scrittore, sull'ambiente ebraico d'origine e sulla sua iniziazione sessuale, Grunberg nei Paesi Bassi nel 1988, che ha debuttato come autore di lingua nederlandese con la raccolta di racconti De adelaars (1993, Le ...
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MILANO
Antonio Calzoni
Giuseppe Caraci
Gaetano Cesari
Paolo D'Ancona
Giuseppe Gallavresi
Antonio Monti
Luigi Sorrento
Alda Levi Spinazzola
Giovanni Antona Traversi
Alessandro Visconti
La seconda [...] le guerre dell'indipendenza nazionale, della collezione ebraica adunata dai fratelli Lattes, dei codici Morbio Parini, che prese parte all'aspra polemica suscitata dal Dialogo sulla lingua toscana (1759) del padre O. Branda, difendendo i poeti ...
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TUNISIA
Giovanni Cameri
Alberto Ventura
Isabella Camera d'Afflitto
Enrico Acquaro
Sophie El Goulli
Stefania Parigi
(XXXIV, p. 488; App. II, II, p. 1034; III, II, p. 995; IV, III, p. 699)
Dall'ultimo [...] il problema del bilinguismo francese e arabo. Per la poesia in lingua araba spicca il nome di uno dei massimi poeti di tutto il dalla vita tunisina delle due comunità, musulmana ed ebraica. Il suo espressionismo trova un precedente nell'astrattismo ...
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Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica, nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto suicida a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Studiò nelle università di Friburgo, Berlino, [...] amicizia, si avvicinò alla teologia e alla mistica ebraiche, che avrebbero rivestito un ruolo di rilievo nella sua e alle persone, dall'altro l'anelito al ripristino della pura lingua originaria della verità - secondo le tesi esposte in Die Aufgabe ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.