Tra le caratteristiche principali della lingua dei media si rileva quella del riuso, ovvero della citazione (spesso non esplicita, la cosiddetta criptocitazione: Bazzanella 2004) di frasi, locuzioni, nomi [...] meno deformato di titoli o parti di titolo (➔ cinema e lingua). Tali titoli, a forza di essere usati, diventano a tutti in italiano con l’insensato I quattrocento colpi, laddove l’espressione francese vale più o meno «fare il diavolo a quattro». In ...
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La pianificazione linguistica è l’insieme delle misure (linguistiche, legislative e sociali) che si adottano per alterare deliberatamente la composizione del ➔ repertorio linguistico di una comunità; è [...] una serie di accordi internazionali, discendono, già dal dopoguerra, le legislazioni ordinarie relative alle lingue delle cosiddette minoranze nazionali: francese in Valle d’Aosta, tedesco in provincia di Bolzano e sloveno nelle province di Gorizia ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] Carlo Goldoni usa accanto al veneziano e al francese. Oltre all’incertezza nel trattamento delle consonanti si tratta di italiano regionale in senso stretto: è una lingua letteraria, che non trova riscontro in una varietà realmente usata. ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] continuare l’interrogativo e indefinito neutro latino quid.
Nella lingua antica si usava anche la forma obliqua cui nel ridondanti chi è (colui) che, che è quel che, parallele al francese qui est-ce qui?, qu’est-ce que?
Quanto continua il latino ...
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Le comparative sono frasi subordinate che introducono un paragone rispetto a un termine (detto comparato o primo termine di paragone) della frase reggente o principale. La frase comparativa, normalmente [...] è dannoso quanto arrivare troppo tardi
(5) tale è l’uomo qual è la lingua sua (Antonio Brucioli, cit. in GDLI s.v. tale)
(6) le frase tedesca il soggetto non è ritenuto malato, in quella francese non sembra ricco; nell’es. 14 l’aspettativa violata ...
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Gli elementi formativi sono elementi morfologici non autonomi, tratti dalle lingue classiche (greco e latino), impiegati per formare composti (➔ composizione), di norma in combinazione con un altro elemento [...] / affisso ed è quella che più si avvicina ai termini più usati in altre lingue, quali l’inglese combining form e il francese formant.
Le maggiori discrepanze nella classificazione degli elementi formativi sono dovute all’incerta attribuzione di ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] con funzione di unire le parole, «considerato, per tutto l’Ottocento, un francesismo», come è attestato in Giuseppe Rigutini (La unità ortografica della lingua italiana, Torino, Paggi, 1885), che lo inserisce tra i «segni modernamente introdotti ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] classica quando la parola da cui è ottenuto non è un composto della lingua italiana: ciò accade, ad es., con buro- (da burocrate, dal francese bureau «scrittoio; ufficio»), che viene utilizzato come primo elemento di composti (burolingua, burosauro ...
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Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] che metrico-musicale. Con precoce buon senso, Voltaire sostiene che il confronto tra italiano e francese è mal posto, poiché non può esistere la lingua perfetta: ciascuna ha pregi e difetti. Tra i difetti dell’italiano, si annoverano la monotonia ...
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È detto imperfetto storico (o imperfetto narrativo) l’➔imperfetto indicativo usato in un contesto che richiederebbe l’uso di un tempo perfettivo (➔ aspetto), come il ➔ passato remoto. Il brano seguente, [...] tratto che parallelamente andava guadagnando sempre più rilievo in francese (Bres 2005: 205 segg.).
Le radici dell’ e vanno rintracciate nella duttilità aspettuale tipica di varie lingue romanze antiche, tra cui appunto l’italiano (Bertinetto ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua f.; la moda f.; i profumi f.; la cucina...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...