Tragico ateniese (Eleusi 525 circa - Gela 456-455 a. C.), della cui vita poco sappiamo di sicuro. Combatté a Maratona (490), dove cadde suo fratello Cinegiro. Partecipò per la prima volta a un concorso [...] varia, per la grande potenza fantastica che imprime alla lingua e allo stile sempre nuovi splendori, adeguati all'arditezza nei classici, scarso il suo influsso sulla poesia greca e latina soprattutto a paragone di quello di Sofocle e d'Euripide; ...
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Componimento poetico-musicale, cantato da coro e spesso accompagnato da strumenti. Caratterizzato da una struttura strofica, l’i., già nella musica greca e poi nel canto liturgico cristiano, era destinato [...] Ilario di Poitiers, tuttavia il padre dell’innografia liturgica latina è s. Ambrogio, al quale vanno sicuramente attribuiti almeno Fortunato diede alla liturgia alcuni splendidi i. come il Pange lingua gloriosi e il Vexilla regis prodeunt. Nel 7° e 8 ...
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Retore latino (n. Calahorra 35-40 d. C. - m. forse intorno al 96). Originario della Spagna, Q. fu il primo retore stipendiato dallo Stato, un altissimo onore cui si aggiunse in seguito il conferimento [...] 'istruzione elementare con lo studio della grammatica, della lingua, dell'ortografia, delle discipline costituenti l'ἐγκύκλιος; serenità di giudizio un disegno delle letterature greca e latina, la cui conoscenza è considerata indispensabile per l' ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti [...] asino d'oro, che per i toni realistici si avvicina al suo precedente latino, il Satyricon di Petronio.
Vita
Madaura è fra la Numidia e la latina, già sottratta al potere accentratore di Roma. Scrittore latino, ma espertissimo anche della lingua ...
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Poeta latino (Sulmona 43 a. C. - Tomi, sul Mar Nero, 17 d. C.). Venuto giovanissimo a Roma, vi studiò retorica, ma passò presto alla poesia. Fu a contatto con i maggiori letterati e poeti del suo tempo, [...] 134 versi), e un carme celebrante Augusto, Livia e Tiberio in lingua getica. Di O. sono andati perduti solo carmi minori e la di psicologo, O. è una personalità dominante nella cultura latina, e il suo influsso si perpetua potente nel Medioevo, ...
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Poeta satirico latino (n. Aquino 55 d. C. - m. tra 135 e 140 d. C.). A Roma studiò retorica ed esercitò l'eloquenza sotto Domiziano, Nerva e Traiano fino a non molto dopo il 100. La notizia dell'esilio, [...] e amico, esercitarono notevole influsso sull'arte di Giovenale. La lingua è ricca d'immagini, con un certo colorito arcaico, con voga nell'ultimo periodo dell'Impero, quando la poesia latina ritornò ai suoi grandi modelli. Durante il Medioevo fu tra ...
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Letterato (Asciano, Siena, forse 1492 - Roma 1556). Autore di opere di critica, di storia e di filologia - alcune delle quali perdute - e anche di liriche, tra le quali non privi di valore i suoi sonetti [...] Il Cesano (1555) sostenne la tesi della toscanità della lingua. Dal desiderio di mostrare la maturità letteraria del volgare Dei giovanili interessi giuridici rimane traccia nell'unica opera latina di T., De corruptis verbis iuris civilis (forse ...
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decadènza Nella divisione retorico-scolastica della letteratura latina, periodo della d. (e quindi scrittori, poeti, lingua della d., ecc.), quello compreso all'incirca fra il 3° e il 4° sec. d. C. In [...] diritto, secondo la principale accezione, perdita di un diritto, per non averlo esercitato entro il tempo dovuto.
Diritto
Istituto giuridico, per il quale, decorso un determinato periodo di tempo, non ...
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Scrittore italiano (Sant'Agata di Militello 1933 - Milano 2012); ha pubblicato libri fedeli a un ideale di raffinato manierismo narrativo che utilizza e in parte supera la lezione di Gadda. Usciti a più [...] 'olivo e l'olivastro (1994, Premio Internazionale Unione Latina), romanzo che prende vita dal brusco passaggio, in Sicilia e articoli Kalasìa. Parole contro il potere, a cura di C. Prestifilippo.
Per approfondire v. Consolo, una lingua dai nervi tesi ...
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Scienziato, filosofo e letterato (n. probab. Napoli 1535 - m. ivi 1615), dotato di ingegno bizzarro, acquistò fama europea con i Magiae naturalis libri IV.
Opere
Nei Magiae naturalis libri IV (1558; ampliata, [...] (ne restano 14, pubbl. dal 1589 al 1612: La sorella; La fantesca; La Trappolaria; La furiosa; ecc.) imitazioni della commedia latina, ma rinnovata profondamente dalla sua fantasia, dallo studio dei caratteri, dal dialogo spigliato e vivace; la ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinita
latinità s. f. [dal lat. latinĭtas -atis]. – 1. a. L’essere latino, cioè l’appartenenza (e il sentimento di appartenenza) alla nazione, alla tradizione, alla civiltà, alla cultura, alla lingua latina: l. di un popolo, di una regione;...