Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] , ad a, di, con, contro, in, sopra). Altre preposizioni latine si perdono, come ab, apud, erga, ob, prae, pro, di
Tale ultima oscillazione è uno dei tratti che più distinguono le lingue romanze dall’italiano:
(16) conto di partire domani / fr ...
Leggi Tutto
I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] pronome personale di seconda persona plurale). Benché nel latino imperiale fosse diffuso il vos di rispetto, secondo più noto e veemente fu quello del regime fascista (➔ fascismo, lingua del) che nel 1938 decise di abolirlo:
La Rivoluzione fascista ...
Leggi Tutto
La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] .
È il caso, ad es., del ➔ passato prossimo, di cui si ripercorrono qui brevemente gli stadi. In latino e nelle fasi più antiche delle lingue romanze i costrutti del tipo habere (e tenere) + participio passato esprimevano il possesso di un’entità che ...
Leggi Tutto
In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] o progressione: *la continua trasparenza.
Per eredità latina, una parte dei nomi di attività hanno il un significato di nome ‘di una volta’.
Nomi supporto esistono, tra le lingue romanze, solo in italiano e in francese (coup de foudre «colpo di ...
Leggi Tutto
Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] alla pagina dell’edizione nazionale delle Opere di Galileo, diretta da A. Favaro).
Nel Cinquecento e Seicento, il latino era la lingua ufficiale della scienza, e tale rimase in Italia, al di là della vicenda galileiana, fino agli ultimi decenni del ...
Leggi Tutto
In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] il guascone, il galego-portoghese, e poi di nuovo le medesime lingue nelle cinque tornadas di due versi ciascuna. Allo stesso Raimbaut si quantità cospicua altri di diversa matrice, provenzale e latina. L’utilizzazione di fonti diverse permette ai ...
Leggi Tutto
Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] discendenti. Il dato è da mettere in relazione con l’evoluzione storica della lingua: la maggioranza dei dittonghi ascendenti è diretta continuazione delle vocali medie brevi latine in sillaba tonica; i dittonghi discendenti continuano la forma ...
Leggi Tutto
Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...] ).
La presenza di questi due costrutti completivi nelle diverse lingue romanze è riconducibile alla comune matrice latina, perché essi continuano rispettivamente i costrutti latini con l’infinito semplice (confidĕre decet «è conveniente aver fiducia ...
Leggi Tutto
Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] forme sono in prevalenza continuazioni dirette dei verbi corrispondenti latini, quali chiuso (< lat. clausum, inf niente» (lett. «non ho niente visto»)
Si hanno esempi simili nella lingua letteraria italiana:
(10) venivano su con le loro donne e i ...
Leggi Tutto
Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] programmi della scuola media del 1979 che per la prima volta tenevano conto delle varietà della lingua, alludendo anche alla comune origine dal latino di dialetti e italiano (Simone 1979; ➔ educazione linguistica). Ne deriva la giusta istanza di non ...
Leggi Tutto
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinita
latinità s. f. [dal lat. latinĭtas -atis]. – 1. a. L’essere latino, cioè l’appartenenza (e il sentimento di appartenenza) alla nazione, alla tradizione, alla civiltà, alla cultura, alla lingua latina: l. di un popolo, di una regione;...