Antroponimo è il nome proprio di persona e antroponimia (settore dell’onomastica) è l’insieme dei nomi propri di persona (ma anche dei ➔ cognomi), come pure lo studio di questi.
Rispetto al comune termine [...] nuovo.
Già sul finire dell’impero entrano nel patrimonio antroponimico latino e cristiano nomi germanici, il cui numero s’accresce , vale a dire un rapporto con un termine significativo della lingua, può essere un motivo di scelta, come nel caso di ...
Leggi Tutto
Con il termine ispanismi si intendono le parole, i costrutti o le espressioni che dallo spagnolo (cioè dal castigliano) sono penetrati, più o meno durevolmente, in altre lingue, nel nostro caso in italiano. [...] la duratura permanenza e ‘acclimatazione’ nell’ambito della lingua italiana: basta che venga meno l’occasione o la superare un punto di riferimento), maiolica (da Maiorica, nome latino dell’isola di Maiorca), meschita e moschea, infante (titolo ...
Leggi Tutto
Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] in modo frammentario. Il nome Bari, ricordato in epoca classica come Barium dagli scrittori latini, Bárion e Báris dai greci, risale al messapico, lingua prelatina indoeuropea che si parlava in parte dell’odierna Puglia, quindi a un’epoca anteriore ...
Leggi Tutto
L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] d’uso. Il secolo, tuttavia, segna pure il momento di maggiore travisamento della lingua petrarchesca, pesantemente macchiata e ibridata da latinismi grafico-fonetici, localismi e fiorentinismi cosiddetti argentei.
La restituzione di un testo depurato ...
Leggi Tutto
La Corsica, seconda isola del Tirreno per estensione (8569 kmq), è situata a nord della Sardegna a una distanza di sole 7 miglia (Bocche di Bonifacio). Dista dalla costa toscana circa 50 miglia, e le isole [...] estesa (Dalbera-Stefanaggi 2002: 101). Qui in posizione tonica le vocali latine ĭ, ē ed ĕ si risolvono in é (per cui pélu, téla ’70 che il discorso sull’identità pone al centro la lingua corsa e la sua standardizzazione, con i problemi che la ...
Leggi Tutto
Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] «chiave», [ˈploe] «pioggia», ecc.;
(c) la conservazione di -s (desinenza latina) come morfema di plurale e come desinenza di seconda persona sing. e pl. nelle «Norme per la tutela e la promozione della lingua e della cultura friulane». L’intento non è ...
Leggi Tutto
Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] è discusso se questa descrizione sia corretta, dal momento che esistono lingue – tra cui l’inglese, il francese, il tedesco – in a un altro: così in Maria ha tradotto la versione dal latino in italiano, il camion ha trasportato la merce da Roma a ...
Leggi Tutto
Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] (1924) adoperò generalmente un registro medio. Il programma radiofonico La lingua d’Italia, con S. Bertoni e A. Panzini, in essi vi furono talvolta riprese calcate sulla nomenclatura latina del tipo Sterzing → Vipiteno, oppure adattamenti ...
Leggi Tutto
Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] Vico di enunciare la sua idea che attraverso la storia delle lingue sia possibile leggere la storia dei popoli (ibid., Idea dell’opera In una prima fase, fino al 1712, prevale il latino, utilizzato, secondo la prassi accademica del tempo, nelle opere ...
Leggi Tutto
Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] e l’8 novembre 1520 ricevette l’incarico di «scrivere gli annali o vero le historie» di Firenze «in quella lingua o latina o toscana che a lui parrà» (Machiavelli 1971: 1200). Le Istorie fiorentine furono presentate a Giulio de’ Medici, divenuto nel ...
Leggi Tutto
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinita
latinità s. f. [dal lat. latinĭtas -atis]. – 1. a. L’essere latino, cioè l’appartenenza (e il sentimento di appartenenza) alla nazione, alla tradizione, alla civiltà, alla cultura, alla lingua latina: l. di un popolo, di una regione;...