I verba dicendi (espressione grammaticale latina che significa alla lettera «verbi del [o di] dire», analoga ad altre come verba iubendi «verbi del comandare») sono ➔ verbi che indicano azioni o processi [...]
(20) *l’ho interrotta che è un’incapace
(21) l’ho interrotta dicendole che è un’incapace
Nella storia di molte lingue si riscontra un’evoluzione che da un verbum dicendi porta alla nascita di un segnale di citazione (ingl. quotative o quote marker ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] tarda, anche a causa dell’instabilità della s finale. Che sembra continuare l’interrogativo e indefinito neutro latino quid.
Nella lingua antica si usava anche la forma obliqua cui nel senso dell’odierno chi, preceduta da preposizione in funzione ...
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Gli elementi formativi sono elementi morfologici non autonomi, tratti dalle lingue classiche (greco e latino), impiegati per formare composti (➔ composizione), di norma in combinazione con un altro elemento [...] che più si avvicina ai termini più usati in altre lingue, quali l’inglese combining form e il francese formant.
Le è -o (dattilo-, emato-, epato-), quella degli elementi di origine latina è -i (arbori-, igni-, quadri-); ma vi sono anche elementi ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] riga)» (Coluccia 2008: 96).
Più recenti, nella lingua italiana, le attestazioni del trattino con funzione di unire Grafia e interpunzione nell’antichità greca e latina, nella cultura bizantina e nella latinità medievale, in Mortara Garavelli 2008, pp ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] tutti maschili (letto → letti) e continua la seconda declinazione latina in -o- (nomi per lo più maschili).
Per la .
Serianni, Luca (1988), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] + determinante (➔ lingue romanze e italiano; ➔ ordine degli elementi): sala giochi, capostazione. Si combinano di preferenza con ➔ suffissoidi della stessa origine, quindi greco + greco, come in gastrologia, bibliofilo, e latino + latino, come in ...
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Le consonanti laterali sono così chiamate in quanto, per produrle, la lingua assume una particolare conformazione che permette la fuoriuscita dell’aria dai suoi lati (➔ fonetica articolatoria, nozioni [...] è presente in un numero limitato di lingue (tra queste le lingue australiane). La maggior parte dei sistemi baˈgaʎːi], scoglio [ˈskɔʎːo].
Quest’ultimo suono, non presente in latino, è reso nella ➔ grafia italiana con il trigramma ‹gli›. Tale grafia è ...
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gorgia toscana
La gorgia è un fenomeno fonetico diffuso nei dialetti toscani (noto anche come spirantizzazione o aspirazione toscana). È un processo di ➔ indebolimento che coinvolge le consonanti ➔ occlusive [...] » 62, pp. 27-60.
Merlo, Clemente (1927), Lazio sannita e Etruria latina?, «L’Italia dialettale» 3, pp. 84-93.
Rohlfs, Gerhard (1966), Fonetica, in Id., Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 1 ...
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I glossari sono uno dei più antichi tipi di vocabolario, nato e sviluppatosi nel medioevo europeo, con qualche epigono più tardo. Si tratta di opere di varia natura, la cui struttura può variare dalla [...] da Frasca 1949), dall’ebraico (gli esempi sono parecchi), da un’altra lingua romanza (francese o provenzale) o dal tedesco a un volgare italoromanzo.
I glossari monolingui latini sono il tipo più antico e fungono da modello per quelli bilingui o ...
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Derivato del verbo di origine latina divulgare, il nome divulgazione, attestato nell’italiano antico con il valore di «diffusione», «pubblicazione» di notizie, scritti, ecc., ha acquisito solo in epoca [...] il campo dell’elaborazione e della comunicazione scientifica risulta tenuto quasi solo da traduzioni in volgare (➔ volgarizzamenti, lingua dei) di opere latine, arabe e greche: tali versioni, però, se da una parte, allargando i confini di diffusione ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinita
latinità s. f. [dal lat. latinĭtas -atis]. – 1. a. L’essere latino, cioè l’appartenenza (e il sentimento di appartenenza) alla nazione, alla tradizione, alla civiltà, alla cultura, alla lingua latina: l. di un popolo, di una regione;...