Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] dell’italiano fin dalle origini (D’Achille 1990). Ne portano traccia i primissimi documenti in volgare, come i placiti campani degli anni 960 e seguenti (➔ italiano antico; ➔ lingue romanze e italiano):
(45) Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] di Romani e Carni si suppone possa essere derivato un latino volgare con influenze celtiche, base della successiva evoluzione della lingua friulana. Se le origini della lingua e il sostrato pre-latino sono questione controversa, un largo consenso ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] anche in ciò a ridurre la distanza tra uso scritto e parlato e al definitivo rinnovamento della lingua italiana.
Bembo, Pietro (1966), Prose della volgarlingua, in Id., Prose e rime, a cura di C. Dionisotti, Torino, UTET, pp. 73-309.
Bernardino da ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] Questi elementi hanno fatto il loro primo ingresso nel volgare medievale quando, da un lato, questo aveva già acquisito di lessemi ereditati dal latino, un 12% di lessemi provenienti da altre lingue e un 35% di lessemi formati in italiano. Più di un ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] ): mentre nell’insegnamento tradizionale si impara a leggere e scrivere in latino (e ciò influisce in misura notevole sulla lingua di coloro che scrivono in volgare), solo nelle scuole in cui i mercanti imparano a far di conto l’insegnamento è in ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] è introdotto solo a partire dagli Asolani (1505) di Bembo.
Nel Cinquecento, le discussioni e le opere attorno alla volgarlingua sono così numerose che non è semplice concentrarsi su un solo aspetto. Tuttavia, in ambito ortografico, quello che ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] , Il purismo..., p. 10; Timpanaro, Il Giordani..., pp. 159-165). La lingua toscana (toscana e non italiana, insiste il C., contrario a qualsiasi teoria di koiné linguistica o di "volgare illustre": e anche qui il distacco da quelle che saranno poi le ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] tratti linguistici per i quali non forniscono una regolamentazione esplicita. Patota ha opportunamente definito le Prose della volgarlingua di ➔ Pietro Bembo (1525), che costituisce certamente l’opera fondamentale per la definizione della norma dell ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] appunto nel primo Cinquecento, secolo che, assieme all’Ottocento, rappresenta il momento culminante di queste discussioni.
Le Prose della volgarlingua di ➔ Pietro Bembo, pubblicate nel 1525, sono il libro in cui meglio si valuta il confronto fra le ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] derivano dall’allungamento della consonante (sēpiam > se[pːp]ia).
La derivazione dal latino volgare ha portato talvolta a esiti diversi nelle lingue romanze (si pensi, ad es., alle occlusive sorde, conservate in italiano ma indebolite nella parte ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...