Cardinale, linguista (Bologna 1774 - Roma 1849). Figlio di un falegname, appassionato poliglotta già in seminario, appena fatto sacerdote (1797) insegnò all'università di Bologna lingua araba, lingua greca [...] e lingue orientali in genere; dal 1803 entrò nella biblioteca dell'Istituto delle scienze, ove compilò il fondamentale Propaganda (tra l'altro, la revisione del Breviario siro-maronita), si trasferì nel 1831 a Roma, successe ad Angelo Mai come ...
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Missionario e storico spagnolo (n. Sahagún 1500 - m. nel Messico 1590); studiò a Salamanca ove poi divenne francescano; nel 1529 si recò nel Messico dove ricoprì cariche nell'ordine e soprattutto insegnò [...] nel collegio di Tlatelolco. Si dedicò allo studio delle antichità indigene e della lingua nahuatl in cui scrisse una Psalmodia christiana (1583), e una storia del Messico che, essendo ostile ai conquistadores, fu edita solo nel 1829 in trad. spagnola ...
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Scrittore e uomo politico albanese (Ibrik-Tepe, Adrianopoli, 1882 - Fort Lauderdale 1965). Sacerdote ortodosso, fondò la chiesa autocefala albanese e promosse l'uso dell'albanese come lingua liturgica. [...] di Durazzo. Deputato nazionalista al parlamento di Tirana, si pose a capo dell'insurrezione liberale contro Ahmed Zogu e . Tradusse in albanese dall'inglese, dallo spagnolo e da altre lingue; scrisse una Storia di Scanderbeg (1921; ultima ed. 1950). ...
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targūm Parola aramaica, poi entrata anche nell’ebraico post-biblico, che significa «traduzione» e con la quale si designano alcune versioni della Bibbia in lingua aramaica giudaica. Si ignora quando furono [...] eseguite: si cominciò a sentirne il bisogno nel periodo posteriore all’esilio, quando cioè l’ebraico fu sostituito dall’aramaico come lingua parlata in Palestina; all’epoca dei Maccabei erano già fissate, sia pure solo oralmente. Il carattere delle ...
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Raccolta latina di biografie leggendarie di santi, formatasi nel 6° sec. utilizzando largamente biografie e leggende relative agli eremiti dell’Egitto già compilate in lingua greca (Apophthegmata patrum), [...] dal gesuita H. Rosweyde). In Italia il suo volgarizzamento, a opera di D. Cavalca e F. Belcari, fu stampato più volte alla fine del 15° sec. e si continuò poi a ristamparlo a uso dei conventi, dove si leggeva nelle celle, nei refettori, nelle chiese. ...
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Ebraista e biblista tedesco (Reichenbach 1846 - Bonn 1936); prof. nelle università di Lipsia, Rostock e Bonn. Scrisse un'ampia grammatica storica della lingua ebraica, Historischkritisches Lehrgebäude [...] i risultati della scuola wellhauseniana, propugnando un'esegesi più aderente alla tradizione del protestantesimo conservatore. In questo campo si segnalò per una Einleitung in das Alte Testament (1893), una Theologie des Alten Testaments (1922; 3a ed ...
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Nome umanistico del teologo protestante Gottschalk Schulz (Salzwedel, Magdeburgo, 1524 - Wittenberg 1573), formato sul latino praetor per il ted. Schulz e sul corrispondente ebraico Abdias di "servo di [...] poi (1553) preside di quello di Magdeburgo. Prof. di lingua ebraica all'accademia di Francoforte sull'Oder (1557-63), P. fu uno dei capi della fazione filippista. Lasciata Francoforte, si recò a Wittenberg, dove (1571) divenne decano della facoltà ...
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Gesuita (St. Georges-de-Rethembault, Rennes, 1606 - Plevin 1683); predicò e insegnò in Bretagna, dove, in 42 anni d'intensa attività organizzativa, si avvalse di preti missionarî coi quali procedette a [...] della fede e della morale cattolica nelle campagne. Fondò a Quimper una casa per sacerdoti, dove fece insegnare la lingua bretone; egli stesso ne approfondì lo studio, pubblicando fra l'altro una raccolta di canti religiosi (Canticou spirituel) e ...
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Scrittore tedesco (Allendorf, Assia, 1490 circa - Abterode, Assia, 1556). Monaco francescano, nel 1524 passò alla confessione luterana. La sua opera più significativa è il dramma religioso in lingua basso-tedesca [...] salvazione per mezzo della fede e non per mezzo delle opere. Autore anche di un Esopus (1548), raccolta di favole che si segnalano per la freschezza e per l'aggressività satirica del tono, rimaste modello per i fabulisti del Seicento e del Settecento ...
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Didachè (gr. Διδαχὴ τῶν δώδεκα ἁποστόλων) Operetta («Dottrina dei dodici apostoli») scritta in lingua greca, affine a quella neotestamentaria, parte della letteratura sub-apostolica. Scoperta nel 1875 [...] la fine del 1° e gli inizi del 2° secolo. Inizia con il parallelismo delle ‘due vie’, quella della vita e quella della morte; seguono precetti morali, disciplinari, liturgici. Si chiude con l’affermazione del prossimo ritorno di Cristo sulla terra. ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...