Poetessa e mistica indiana (sec. 15º-16º). Dopo la morte del marito, giovane principe di Chitor (Rājasthān), si dedicò interamente all'esperienza della corrente mistico devozionale della bhaktì. M., che [...] divino, il dio Kṛṣṇa, anche un commentario al poema Gītagovinda di Jayadeva (12º sec.). M. usa una forma arcaica della lingua rājasthānī che assieme ad altre parlate regionali dell'India settentr. è alla base del hindī moderno. La leggenda vuole che ...
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Ecclesiastico (Prato 1721 - Firenze 1809). Per invito del card. V. A. delle Lanze si accinse alla versione della Bibbia in italiano: per il Nuovo Testamento (1769-71) prese a base il testo greco, discostandosene [...] dell'intera versione, che, ricca di introduzioni e note a carattere soprattutto edificante, è stata annoverata tra i testi di lingua dalla Crusca. Nel 1781 fu eletto arcivescovo di Firenze; in tale veste fu zelante nella lotta contro il giansenismo. ...
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Eresiarca russo (Grigorov, Nižnij-Novgorod, 1620 o 1621 - Pustozërsk 1682); divenuto arciprete (protopope) nel 1652, per la sua intransigenza s'inimicò la popolazione, onde dovette rifugiarsi a Mosca. [...] in una gabbia di ferro. Tra gli scritti (discorsi esegetici, supplica allo zar, lettere polemiche o didattiche), notevoli per la vivacità della lingua e come documenti per la storia dello scisma, si stacca per sincerità e vivezza l'Autobiografia. ...
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Divinità femminile fenicia e comune a tutte le nazioni semitiche. Chiamata in lingua fenicia ’Ashtart, in Siria ‛Atar‛ata, in Babilonia Ishtar, in Arabia Athtar, era la dea madre, progenitrice di tutti [...] .
L’arte antica la rappresentava come dea guerriera, sul carro; nel mondo fenicio, già dal 2° millennio a.C., come dea madre, mentre, nuda, si stringe i seni, oppure sorregge fiori di loto o un disco o vari serpenti, o allatta un bambino. ...
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Pedagogista francese (Reims 1651 - Rouen 1719), fondatore della congregazione dei "fratelli delle scuole cristiane". Nato da famiglia di magistrati, si laureò in teologia dopo avere studiato alla Sorbona [...] la prima scuola diretta dai "fratelli". La frequenza era gratuita; il sistema di insegnamento, basato sullo studio della lingua nazionale e di discipline pratiche, rappresentò nel campo dell'educazione un notevole progresso. G. B. scrisse opere ...
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Teologo russo-ortodosso (gov. di Orël 1815 - Vyšinskaja Pustyn´ 1894), prof. di filosofia e di morale a Olonec, poi rettore dell'Accademia ecclesiastica di Pietroburgo. Nel 1847 si recò per sette anni [...] fu vescovo di Tambov e quindi di Vladimir. Nel 1866 si ritirò a vita monastica e nel 1872 si rinchiuse in una cella del suo chiostro d'elezione, Vyšinskaja Pustyn´. Tradusse in lingua russa, arricchendola, la Filocalia di Nicodemo Agiorita, e scrisse ...
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Carmelitano scalzo (Honfleur, Normandia, 1600 - Atjeh 1638). Giovinetto, si dedicò alla navigazione, giunse fino a Gôa e si distinse per il suo valore in difesa di Malacca, meritando la nomina a primo [...] nocchiero e cosmografo delle Indie. Lasciata la vita militare, entrò nell'ordine carmelitano (1636). Conoscitore della lingua malese ed espertissimo in navigazione (compose anche delle Tabulae maritimae), fu membro di un'ambasciata portoghese al re ...
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Frate minore (Calascio 1550 - Roma 1620), dotto ebraista, fu creato da Paolo V "maestro generale della lingua santa" in Roma, ove si dedicò all'insegnamento dell'ebraico e alla compilazione delle monumentali [...] Concordantiae sacrorum Bibliorum hebraicorum in quibus chaldaicae etiam librorum Esdrae et Danielis suo loco inseruntur (4 voll., 1621-22, pubblicati postumi a cura di L. Wadding); è anche autore di una ...
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Missionario gesuita (Avignone 1591 - Ispahan 1660); svolse il suo apostolato in Persia e nella Cocincina, acquistando una profonda esperienza dei problemi missionarî in Estremo Oriente e della lingua annamita. [...] del Tonchino, convertì in pochi anni 5000 pagani, ma fu per tre volte esiliato dalla regione. Nel 1655, stabilitosi in Persia, si guadagnò il favore dello scià 'Abbās II, che gli permise di fondare una chiesa e una casa per missionarî a Ispahan. ...
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Metropolita di Moldavia (n. 1595 - m. 1657); rimase sul trono arcivescovile di Iaşi dal 1632 al 1652 o 1654. A lui si deve l'introduzione della lingua romena nella liturgia, al posto dell'antico slavo, [...] soprattutto come mezzo per opporsi alla propaganda calvinista, svolta da Giorgio I Rákóczy. È autore altresì di opere letterarie che contribuirono al risveglio di una coscienza nazionale romena in Moldavia ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...