(o neerlandese) Lingua sovraregionale, denominata ufficialmente Algemeen Beschaafd Nederlands («nederlandese colto comune») o, in forma abbreviata, ABN. È lingua ufficiale dei Paesi Bassi (in n. Nederland), [...] per motivi storici e culturali, ma che propriamente designano i dialetti parlati in Olanda e nelle Fiandre.
Nella storia della linguasi distinguono tre fasi: l’oudnederlands (n. antico, dall’8° sec. a tutto l’11°); il middelnederlands (n. medio, dal ...
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Letterato (Milano 1741 - Roma 1816), figlio di Gabriele; fratello di Pietro e Carlo. Dopo avere studiato giurisprudenza e aver collaborato al Caffè, con una trentina di articoli (alcuni dei quali fieramente [...] rivoluzionarî in materia di diritto e di lingua), si recò a Parigi (con l'amico C. Beccaria) e in Inghilterra (1766-67). Si trasferì poi a Roma, dove restò con brevi interruzioni fino alla morte, trattenuto anche dall'amore per la marchesa Margherita ...
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Scrittore (Leucade, isole Ionie, 1850 - Tokyo 1904), di origine greco-irlandese, poi cittadino giapponese col nome di Koizumi Yakumo. Dopo un soggiorno in Inghilterra, passò (1869) negli USA, dove lavorò [...] Recatosi (1891) in Giappone, vi rimase, imparò la lingua, si convertì al buddismo e divenne professore d'inglese nell'univ poetica, vanno visti nel quadro di quel gusto per l'esotico che si nota nella letteratura inglese tra la fine del 19º e l'inizio ...
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Poeta (San Miniato 1767 - ivi 1847). Sacerdote, oltre a varie composizioni poetiche minori, scrisse il poemetto L'agricoltura (1795) e i due poemi in ottave Cadmo (1821) e Orlando Savio (1835). Tenace [...] sue opere difese con accanimento la mitologia come elemento fondamentale di ogni vera poesia; nel 1822 pubblicò due discorsi sulla lingua italiana, nei quali sosteneva che la linguasi deve apprendere non dai classici ma dalla bocca dei popolani. ...
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Poeta greco (Giannina 1771 - Tsepèlovo 1823). Laureato all'univ. di Padova, fu medico alla corte di Alì Pascià di Giannina. Nel dibattito sulla lingua, si schierò a favore della demotica, proponendo anche [...] una semplificazione della grafia (῾Η ρομέηκη γλόσα "La lingua greca moderna", 1814). Scrisse liriche arcadiche (pubbl. per lo più postume nel 1827), in cui circola una gustosa vena satirica, e tradusse la Batracomiomachia. ...
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Poeta tedesco (n. Münster 1874 - m. caduto in guerra 1915). Autore di drammi espressionisti (Sancta Susanna, 1914; Kräfte, 1915), vicini al dadaismo per l'ossessiva stringatezza della forma. Uno straordinario [...] sforzo di isolare la parola, rinunciando al ritmo e alla logica tradizionale della lingua, si ritrova anche nelle poesie (Du, 1915; Tropfblut, post., 1919), tra le migliori del periodo espressionista. ...
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Scrittrice finlandese (Viipuri 1878 - Helsinki 1956); naturalizzata estone, ha scritto anche in questa lingua. Si affermò soprattutto con racconti, in cui la realtà umana e il paesaggio di Finlandia e [...] d'Estonia sono trasfigurati in una lingua ricercata e arcaicizzante: Barbara von Tisenhusen (1923), Reigin pappi ("Il pastore di Reigi", 1926) e Suden morsian ("La sposa del lupo", 1928). ...
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Poeta (Tursi 1916 - Roma 1995). Il tursitano di P. non ha nulla a che vedere con i fenomeni folclorici o spontanei: vi si avvertono spesso la sorvegliata operazione filologica e lo studio del poeta, convinto [...] e filosofia nei licei. L'iniziale produzione poetica in lingua (Liriche, 1946; Mia madre passava, 1955; Il Almanacco dello Specchio, 1975); Com'agghi' 'a fè? («Come debbo fare?», 1977); Si pó' nu jurne («Se poi un giorno», 1983). In Non c'è pizze di ...
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Poesia
Gian Mario Villalta
La fine del 20° sec. e l'inizio del 21° non sembrano aver lasciato un segno decisivo sulla coscienza comune della poesia. L'impressione più generale, anzi, potrebbe essere [...] luogo di esperimento delle tensioni che minavano la coesione tra il soggetto, la continuità dei valori e la lingua. Si aggiunga che l'indagine sul linguaggio ha costituito uno dei punti focali della ricerca filosofica del Novecento, ritrovandosi ...
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Pietro Aretino e Anton Francesco Doni: Opere
Carlo Cordié
PIETRO ARETINO
È molto difficile parlare di Pietro Aretino scrittore con quella serenità e quell'equilibrio che l'opera sua merita. Lasciati [...] la Visione di Noè (Venezia 1545; con un confronto con l'edizione censurata del 1635); cfr. p. 90.
Per quanto riguarda la lingua, si è citato un saggio di L. Fontana, ma va fatto il dovuto posto ad acute osservazioni critiche di Cesare Segre, Edonismo ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...