Utopia
VValerio Verra
di Valerio Verra
Utopia
sommario: 1. Introduzione: utopia e utopismo. 2. Utopia ed escatologia. 3. Utopia, ideologia, immaginazione sociale. 4. Marxismo e utopia. 5. Utopia, staticità [...] a modificarlo; tuttavia il linguaggiodi cui si valgono i singoli non è qualcosa di puramente individuale: è qualcosa di già ereditato, per un in programmi d'azione o di ordinamento politico e nonostante la presenza di alcune forme di ambientazione ...
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Commercio
Maurice Aymard
Introduzione
Il commercio ha conquistato nel XVIII secolo il posto, al tempo stesso centrale e contestato, dove si incontrano economia, storia e politica, posto che è suo ancora [...] cresciuto sia per gli acquisti di prodotti alimentari che per programmidi modernizzazione spesso sproporzionati ai mezzi una gerarchia dei linguaggi utilizzati. La necessità fondamentale di acquistare per poter vendere, e di vendere per poter ...
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Cinema
Gianfranco Bettetini
Le origini del cinema: fra scienza e magia
Alle origini del cinema non si trova alcun progetto relativo all'universo dell'intrattenimento o dello spettacolo né, tanto meno, [...] programmato, verticistico, paternalistico, capace di disperdere la qualità di alcuni episodi 'd'autore' o di alcuni movimenti, di alcune scuole, di C., Langage et cinéma, Paris 1971 (tr. it.: Linguaggio e cinema, Milano 1977).
Metz, C., Le signifiant ...
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Sviluppo economico
Massimo Tommasoli
(App. III, ii, p. 880; IV, iii, p. 562; V, v, p. 368)
Le origini dell'attuale sistema internazionale di cooperazione allo sviluppo risalgono alla fine degli anni [...] , si prestò attenzione diretta alle istanze umane (United Nations Development Programme 1999). In quest'ultimo decennio il concetto di partecipazione si è, pertanto, affermato nel linguaggio della cooperazione, riorientandone l'azione a sostegno del ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] Bologna 1997.
36 M. Sorice, Lo specchio magico. Linguaggi, formati, generi, pubblici della televisione italiana, Roma 2002 di rivoluzionare l’insegnamento della religione disponendo di un testo unico, di facile comprensione, e di un metodo e programmi ...
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Voci e immagini della fede: radio e tv
Federico Ruozzi
Nuove forme di comunicazione religiosa crescono
Media di massa per una società di massa: modernizzazione dell’antimodernismo
L’annuncio del messaggio [...] di intercedere presso i fedeli per sollecitarli a scrivere che si sentiva l’esigenza di avere una maggiore presenza diprogrammi I due grandi macrogeneri che hanno sempre caratterizzato il linguaggio televisivo sono stati, come li ha chiamati la ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] dilinguaggio universale basato sulla registrazione di relazioni di corpi nello spazio è stata teorizzata all'interno di quella ., bloccando la messa in onda diprogrammi in cui compariva il nudo integrale di pornostar). Forse la storia della censura ...
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Tecnologie per la gestione dell’informazione
Francesco Rogo
Era digitale e società dell’informazione
L’informazione ha ormai conquistato i più diversi ambiti della nostra società, ricoprendo ruoli d’importanza [...] dal vocabolario utilizzato. Un linguaggiodi rappresentazione della conoscenza da solo di ricerca, negli anni a venire, sarà lo sviluppo di metodi per la creazione, la comprensione e la validazione diprogrammidi calcolo eseguiti su sciami di ...
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Cahiers du cinéma
Giorgio De Vincenti
Rivista francese con periodicità mensile, nata nel 1951 (il primo numero ad aprile), sulle orme della seconda serie di "La revue du cinéma" (1946-1949) diretta [...] neorealiste ma anche i testi realizzati nei diversi linguaggi espressivi (posizione ribadita nel nr. 60, di mac-mahoniens, dalla via della sala cinematografica alla cui programmazione furono legati, e che saranno protagonisti di una forma estrema di ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] show giapponesi (Martinez 1997), o la programmazione televisiva balinese (Hughes-Freeland 1997). Infine, lo sviluppo dei linguaggi multimediali e ipertestuali ha prodotto riflessioni che promettono di scardinare la gerarchia tra elemento verbale ed ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
programmazione
programmazióne s. f. [der. di programmare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, il risultato del programmare: la p. dello studio, della ricerca (o di una ricerca), del lavoro, della produzione; la p. delle vacanze, del tempo libero;...