PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] i 7,64 m) verrebbe usata per rivolgersi a un assembramento formale di persone. A questa distanza non solo la voce, ma Bodily communication, Londra 1975 (trad. it., Il corpo e il suo linguaggio, Bologna 1978); E. T. Hall, Beyond culture, New York 1976; ...
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GRAMMATICA GENERATIVA
Giulio Lepschy
. La g. g. (di cui la g. trasformazionale è il tipo più importante) costituisce la maggiore novità nella linguistica teorica contemporanea. È stata ideata e costruita [...] Chomsky sottolinea che caratteristica dell'agire umano, e del linguaggio in particolare, è proprio di sottrarsi a tali meccanismi altre frasi. Le regole sintagmatiche hanno caratteristiche formali diverse da quelle delle regole trasformazionali: le ...
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SINERGETICA
Fortunato Tito Arecchi
Definizione e storia del termine. - Il termine s. è stato introdotto da H. Haken per denotare la scienza dei sistemi composti di molti sottosistemi in mutua interazione. [...] si può sviluppare un discorso scientifico rigoroso.
Un linguaggio scientifico esplora aspetti particolari del mondo e li è soltanto il numero misurato, da utilizzare in relazioni formali, ma include termini intermedi intervenuti nel processo di ...
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GLOTTODIDATTICA
Wanda d'Addio Colosimo
(App. IV, II, p. 85)
A partire soprattutto dagli anni Settanta, si assiste a un ripensamento profondo degli obiettivi dell'apprendimento linguistico sotto la spinta [...] e abilità, soprattutto per quanto riguarda i linguaggi specialistici. Rispetto all'approccio funzionale, l'approccio utile riscontro per l'apprendimento linguistico in contesti formali istituzionali. L'approccio comunicativo centrato sull'''uso ...
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Sociologia
Alessandro Cavalli
L'oggetto della sociologia e i confini con le altre scienze sociali
Non c'è forse domanda più imbarazzante da porre a un sociologo di quella di definire l'oggetto della [...] ha sviluppato proprie categorie concettuali; non esiste cioè un linguaggio unificato che consenta di passare dalla rete concettuale di una pluralità di attori (siano questi individui, gruppi formali o informali, istituzioni, oppure interi Stati) si ...
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PROVINCIE ROMANE
S. Rinaldi Tufi
E. De Miro
C. Tronchetti,Ph. Pergola
P. Gros
M.-Th Raepsaet-Charlier - G. Raepsaet - J. Mertens
M. Renzetti
J.-P. Bost
E. KÜNZL
A. Balil
M. Bendala Galán
J. [...] (la base della colonna, le modanature dell'altare) presuppongono certamente la conoscenza di modelli greco-romani. Il linguaggioformale si differenzia, invece, da quello greco-romano. La tecnica risulta elementare e denota i suoi limiti nella ...
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Le rappresentazioni della comunità
André Jean
Marc Loechel
Introduzione
Questo lavoro si propone di analizzare in che modo la città veneziana rappresentasse se stessa, ai propri occhi e agli occhi [...] il medesimo vincolo con la nascita e la storia della città, con San Giacomo di Rialto e San Marco. Un linguaggioformale siffatto aveva dunque lo scopo di confermare e dimostrare la fermezza della pietà pubblica quanto il valore sacrale della ...
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Vedi TERRACOTTA dell'anno: 1966 - 1997
TERRACOTTA (v. vol. vii, p. 732)
P. D'Amore
A. L. D'Agata
G. Greco
M. J. Strazzulla
B. Genito
C. Lo Muzio
A. A. Di Castro
F. Salviati
p. 732). Vicino Oriente. [...] . - mostra una ricchezza di motivi sconosciuti in altri monumenti indiani e in alcuni casi riflette una profonda assimilazione del linguaggioformale classico (p.es. la resa delle volute di acanto, le cornici a foglie di «alloro» e di «olivo»), che ...
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Dal Medioevo al primo Rinascimento: l'architettura
Ennio Concina
Vincat Athenas maritimo
terrestri Lacedemonem imperio
fide Carthaginenses
concordia ordinum Romanos
religione in Deum omnes pene populos [...] essere vitale l'arte di tradizione bizantina.
Se il linguaggio tardogotico è quello che in misura quantitativamente maggiore delinea infatti, in Venezia è età del costituirsi in continuità formale e di ritmo del tessuto edilizio della città. In ...
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L'Africa tardoantica e medievale. Arte copta
Loretta Del Francia Barocas
Mario Cappozzo
di Loretta Del Francia Barocas
Il termine "copto" fu coniato dagli Arabi, i quali, al momento della conquista [...] Chiese d'Oriente monofisite che, almeno nelle motivazioni formali, poggia su un fraintendimento, ma che nasconde con l'immagine di Cristo e con la Crocifissione, in un linguaggio attribuibile ad ambienti melchiti.
Le sete di Akhmim permettono ora di ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...