linguaggio /lin'gwadʒ:o/ s. m. [der. di lingua]. - 1. a. [la facoltà, peculiare degli esseri umani, di comunicare significati per mezzo di un sistema di segni, vocali o grafici e, anche, lo strumento stesso [...] : il l. di Dante; l. poetico, burocratico] ≈ lingua, stile. c. [modo individuale e peculiare di esprimersi di un singolo parlante] ≈ Ⓣ ( , richiedere l'esecuzione di determinate operazioni e sim.] ≈ ⇓ linguaggio di programmazione, linguaggio macchina. ...
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uomo /'wɔmo/ (ant. o pop. omo /'ɔmo/) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini). - 1. a. (paleont.) [specie del genere Homo, cui appartiene l'essere umano] ≈ Homo Sapiens. b. (antrop.) [essere vivente altamente [...] evoluto dotato della capacità di sviluppare il pensiero logico e il linguaggio articolato: l'evoluzione dell'u.] ≈ (essere) umano. ↔ animale. c. (estens.) [anche al plur., la specie umana: i diritti dell'u.; l'u. medievale] ≈ (esseri) umani, genere ...
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calmo agg. [der. di calmare]. - 1. [detto spec. del mare, che è in stato di calma] ≈ in bonaccia, quieto, tranquillo. ↔ mosso. ↑ agitato, burrascoso, impetuoso, tempestoso. 2. a. (estens.) [di luogo, caratterizzato [...] ., riferendosi anche a elementi naturali (mare c., vento c., notte c.), luoghi, situazioni, ecc. Se di e il fam. scocciare. Stressare vale per tutti gli usi, soprattutto nel linguaggio fam. e giovanile: mi ha stressato con tutte queste domande!
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parlare² [lat. mediev. parabolare, ✻paraulare, der. di parabola]. - ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [avere o aver sviluppato la facoltà del linguaggio: il bambino comincia già a p.; gli animali non parlano] [...] ø), trattare (ø). 10. (fig.) [utilizzare modi di comunicazione diversi dal linguaggio verbale: p. con le mani, con i (o a) gesti] ≈ e a piangere, perché voleva un paio di piedi nuovi (C. Collodi). Analoghi, ancorché meno espressivi e intens., sono ...
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armonia /armo'nia/ s. f. [dal lat. harmonĭa, gr. harmonía, affine a harmózō "comporre, accordare"]. - 1. a. (mus.) [concordanza di voci o di strumenti: a. di violini] ≈ accordo, consonanza. ↔ cacofonia, [...] più usato, soprattutto per idee e decisioni, è accordo: tra loro c’è un perfetto accordo. Concordia è solenne (la concordia è sparita dalla un più alto grado di a.). Molto in voga nel linguaggio giorn. odierno è, in ambito politico, concertazione: è ...
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Fabio Rossi
armonia. Finestra di approfondimento
In senso musicale - Il sign. originario di a. è quello musicale di «azione o prodotto del comporre, accordare, combinare più suoni in modo piacevole all’orecchio»: [...] più usato, soprattutto per idee e decisioni, è accordo: tra loro c’è un perfetto accordo. Concordia è solenne (la concordia è sparita dalla un più alto grado di a.). Molto in voga nel linguaggio giorn. odierno è, in ambito politico, concertazione: è ...
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lingua /'lingwa/ s. f. [lat. lingua]. - 1. (anat.) [organo della cavità orale dei vertebrati superiori, con funzione tattile e gustativa e, nell'uomo, di articolazione dei suoni del linguaggio] ● Espressioni [...] : l. letteraria, poetica; la l. di Dante, del Manzoni] ≈ linguaggio, stile. c. [modo individuale e peculiare di esprimersi di un singolo parlante] ≈ [→ LINGUAGGIO (3. c)]. □ lingua biforcuta [persona falsa, insincera] ≈ bugiardo, giuda, ipocrita ...
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Fabio Rossi
tirchio. Finestra di approfondimento
Chi vuole accumulare - Numerosi sono i termini, più o meno spreg. o scherz., che qualificano una persona che non vuole spendere, che preferisce risparmiare [...] voglioso sia spesso usato, anche assol. e nel linguaggio fam., con riferimento a desideri sessuali: a quell’età ostentazione: chi loda la sua generosità, chi lo condanna per prodigo (C. Goldoni). Fam. è sprecone, d’uso più generale di spendaccione ...
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grande [lat. grandis]. - ■ agg. 1. a. [di spazio, territorio, superficie, che supera la misura ordinaria: un g. palazzo] ≈ ampio, esteso, largo, lungo, (ant.) magno, spazioso, vasto. ↔ corto, piccolo, [...] uomo così g. e grosso fosse vergognoso più di un bambino? (C. Goldoni). Oppure è sinon. di corpulento,robusto o, più raram . fam., rispettivam., di adulto e di bambino, com. nel linguaggio infantile e in quello degli adulti che parlano con i bambini: ...
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ricco [dal longob. rihhi] (pl. m. -chi). - ■ agg. 1. [che possiede denari, beni e sim., in misura maggiore di quanto occorra per vivere in modo normale: è gente r.] ≈ danaroso, (lett.) dovizioso, facoltoso. [...] ; è povera ma è una vera signora. All’opposto del signore c’è l’arricchito, o neoricco, ovvero una persona che si è la vita dei suoi abitanti è detto povero, spec. nel linguaggio giorn., bensì arretrato, del terzo o del quarto mondo, depresso ...
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linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...