Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] della tradizione letteraria. Nelle Bucoliche sono trasfigurati in linguaggio poetico i precetti di vita proprî della filosofia ricalcata sul grande modello antico. Poiché tra Omero e V. c'è un rapporto profondo: prima di essere un modello, Omero fu ...
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Scultore ateniese (sec. 4º a. C.). Tra i massimi artisti della classicità, le sue opere vennero replicate in numerosissime copie e lodate dagli autori antichi. Enorme è stata la sua influenza in tutte [...] P. o, come altri pensano, di un omonimo del sec. 2º a. C. Il dio, che è nudo, mostra il corpo giovanile mollemente sinuoso, regge con , le quali diverranno tipiche, e che saprà farne uno degli elementi caratteristici del suo linguaggio formale ...
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Scienziato (Parigi 1743 - ivi 1794). Figlio di un noto avvocato parigino, fu indirizzato dal padre verso gli studî giuridici. Non trascurò tuttavia le scienze e seguì corsi di matematica e di fisica, di [...] . Con la collaborazione dei chimici L.-B. Guyton de Morveau, C.-L. Berthollet e A.-F. Fourcroy - che si erano convertiti rigorosa, verificata da molteplici esperienze e caratterizzata da un linguaggio specifico. L'opera di L. portò all'avvento di ...
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Filosofo e scrittore latino (n. Cordova 4 a. C. - m. 65 d. C.). Figlio di Seneca il Retore, compì i suoi studî a Roma, con Papirio Fabiano, retore e filosofo stoico, lo stoico Attalo, il cinico Demetrio [...] apice; il gusto per lo studio dei caratteri, per la vicenda truce, per l'espressione delirante, per il linguaggio liricizzante, le resero modello per la tragedia cinquecentesca italiana e per il dramma elisabettiano inglese.
Corrispondenza tra Seneca ...
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Figlio (Antium 37 d. C. - presso Roma 68) di Gneo Domizio Enobarbo e di Agrippina Minore, si chiamò Lucio Domizio Enobarbo; poi (50), adottato dall'imperatore Claudio, che Agrippina aveva sposato in seconde [...] senatorie decadute, emissioni di monete ex s(enatus) c(onsulto), ecc. Forti furono i conflitti al vertice Elio nel colosso dinanzi alla domus aurea. ▭ Per antonomasia, nel linguaggio com., si dice di tiranno spietato, o di uomo comunque crudele, ...
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Poeta inglese (Londra 1688 - Twickenham, Middlesex, 1744). Poeta tra i maggiori del suo tempo, nelle opere di P. lo spirito classico della poesia inglese giunse all'apice. Della poesia, che ha per argomento [...] IV libro nell'edizione definitiva del poema (1743), nella quale C. Cibber aveva ormai preso il posto di Theobald come bersaglio principale Imitations of Horace (1733-38), che in un linguaggio semplice e in versi scorrevoli e naturali parafrasano temi ...
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Pittore (Delft 1632 - ivi 1675). Sono molte scarse le notizie sulla sua vita, e limitato il numero delle opere sicure (meno di quaranta dipinti, e solo tre datati con certezza: S. Prassede, 1655, coll. [...] e dal vivo colorito, mostrano la conoscenza del linguaggio postcaravaggesco mediato forse dai pittori della scuola di Utrecht l'influsso dell'arte di Rembrandt, forse appresa anche attraverso C. Fabritius. Poco prima del 1660 gli interessi di V. ...
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Logico e filosofo statunitense (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000). Partito dalla critica della teoria dei tipi per mostrarne l'eliminabilità in un lavoro di perfezionamento e di semplificazione [...] fu profondamente influenzato sia dal pragmatismo di J. Dewey e C. I. Lewis sia dal neopositivismo, a cui si avvicinò ogni asserzione è significante soltanto all'interno della totalità del linguaggio cui appartiene, e non in virtù di un'entità ...
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Scrittore, drammaturgo e regista svizzero di lingua francese (n. Chêne-Bougeries, Ginevra, 1942). Le istanze di rinnovamento della concezione teatrale di N. si sono concretizzate in una serie di testi [...] testo scritto sia della messa in scena è il linguaggio, ricco di neologismi o di parole desuete, e Le babil des classes dangereuses (1978), un compendio di lingue minoritarie che ricorda C. E. Gadda e J. Joyce, in cui sembra voler indicare che è ...
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Filosofo (Saint-Malo 1709 - Berlino 1751). Medico e chirurgo, nella sua opera più famosa, L'homme machine (1747), sostenne che l'uomo, come gli animali, è una macchina: tutte le sue facoltà devono quindi [...] anatomia, della fisiologia, della medicina. Di concessioni al linguaggio metafisico, intese a confondere la censura, non vi è animali, come volevano i cartesiani, ma anche per l'uomo non c'è più luogo a parlare di un'anima in qualche modo distinta ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...