DE RENZI, Mario
Giorgio Ciucci
Nacque a Roma il 17 nov. 1897 da Romeo e Anna Polimanti. Frequentò il corso speciale di architettura all'accademia di belle arti a Roma, diplomandosi nel 1920 professore [...] Roma, ibid., VIII [1929], pp. 414-419).
Il linguaggio adottato fu il "barocchetto", allora diffuso a Roma e con , a cura di S. Danesi-L. Patetta, Milano 1976, passim; C. Conforto-G. De Giorgi-A. Muntoni-M. Pazzaglini, Il dibattito architettonico ...
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CANAL, Martino
Alberto Limentani
Del C. non si conosce la data di nascita, né resta di lui memoria in alcun documento; ciò che se ne sa si estrae dalla sua cronaca. Il nome e tutto lo spirito dell'opera [...] continuo riscontro nella tradizione oitanica, così come la preghiera a s. Marco risente nel linguaggio, oltre che nello schema, di diffusi archetipi francesi. Se il C. si apparenta con la cultura franco-italiana, egli opera a quel livello cronologico ...
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GUAZZONE (Guazzoni), Enrico
Claudia Campanelli
Nacque a Roma il 18 dic. 1876 da Bartolomeo e da Ginevra Santucci. Diplomatosi in pittura presso l'Istituto di belle arti della capitale, si specializzò [...] vicenda del romanzo attraverso un linguaggio cinematografico infine maturo. Carattere peculiare pp. 37 s.; V. Attolini, Dal romanzo al set, Bari 1988, pp. 31-35; C. Vincent, Storia del cinema, Milano 1988, pp. 128 s.; G. Rondolino, Storia del cinema, ...
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CARRÀ, Carlo
Giuseppe Marchiori
Figlio di Giuseppe e Giuseppina Pittolo, nacque a Quargnento (Alessandria) l'11 febbraio del 1881. Nel 1899-1900 il C. fu per la prima volta a Parigi, poi a Londra; ma [...] 1909 al 1915, l'attività futurista fu intensa, per il C., in Italia e all'estero.
Nella Galleria di Milano, la conoscenza di Braque e di Picasso servì a trasformare il linguaggio futurista, ancora grezzo e incerto, in un sistema pittorico coerente ...
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COSTA, Paolo
Leandro Angeletti
Nato a Ravenna il 13 giugno 1771 da Domenico e Lucrezia Ricciarelli, il C. visse il clima politico-culturale, contraddittorio e velleitario, successivamente sconvolto, [...] una formula conciliativa che, radicandosi alla contemporaneità, sappia mantenere una "nobilità" di linguaggio e una "convenienza" di stile.
Nella parte creativa della sua opera, il C. non seppe trovare nessuna delle due, né la contemporaneità né la ...
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PAOLO Veneto
Alessandro D. Conti
PAOLO Veneto (Paolo Nicoletti). – Paolo (Ordine degli eremitani di Sant’Agostino), figlio di Nicoletto Antonio da Venezia e di una donna Elena, di cui si ignora il casato, [...] e linguaggio si modellano sulla realtà stessa, che mirano a riprodurre. La chiave di volta e lo strumento indispensabile per l’edificazione del sistema è la nozione di distinzione formale (secundum formam, cfr. In Met., V, tr. 2, cap. 3, c. 185ra ...
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CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] che circa trent'anni dopo mostrerà Ayer nel suo celebre libro Linguaggio verità e logica che è considerato un po' il manifesto e a questi temi significa già indicare l'area teorica che il C. si trovava ad ereditare dal Vailati e poi a sviluppare per ...
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Shakespeare, William
Rosa Maria Colombo
Il creatore del teatro moderno
Poeta e drammaturgo inglese di assoluta grandezza, Shakespeare compendia in sé un’epoca di feconda creatività teatrale, la cosiddetta [...] in scena delle streghe nel quarto atto del Macbeth).
C’è poi la questione relativa alla collaborazione di Shakespeare gusto italiano per il gioco del travestimento e gli equivoci del linguaggio (Sogno di una notte di mezz’estate).
Comune in questa ...
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BOCCIONI, Umberto
Maurizio Calvesi
Figlio di Raffaele, impiegato di prefettura, e di Cecilia Forlani, romagnoli, nacque a Reggio Calabria il 19 ott. 1882. Seguì la famiglia nei vari spostamenti a Genova, [...] da Marinetti.
Prima di prendere conoscenza del linguaggio cubista di Picasso, Gris, Delaunay, Léger Gambillo e T. Fiori, I, Roma 1958; II, ibid. 1962, v. Indici; G. C. Argan, U. B., scelta degli scritti e catal. delle opere a cura di M. Calvesi, ...
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FARUFFINI, Federico
Anna Finocchi
Nacque il 12 ag. 1833 a Sesto San Giovanni (Milano) da Paolo, farmacista, che vi si era stabilito dal 1822, e da Giuseppa Albini. Nel 1848 fu mandato dal padre a studiare [...] quelli in cui la ricerca sulle possibilità del nuovo linguaggio è più evidentemente assimilabile a quelle di verità di F. F., Milano 1923; P. M. Bardi, F. F., Roma 1934; C. Maltese, Storia dell'arte in Italia 1785-1943, Torino 1960, pp. 193-95, 231 ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...