ottica
òttica [s.f. dall'agg. ottico] [OTT] (a) Parte della fisica che studia i fenomeni relativi all'emissione, alla propagazione e alla ricezione della luce, sia nel vuoto che in mezzi materiali, con [...] dottrina che, seguendo analogicamente i suoi metodi e il suo linguaggio, si sono sviluppati, all'incirca a partire dalla metà del che si può far iniziare con l'enunciazione del principio di C. Huygens (1680) ma che s'affermò soltanto all'inizio del ...
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Roberto Pizzoferrato
– Le nanotecnologie in optoelettronica. Sviluppi nei laser. Nanofotonica e manipolazione della luce. Microscopia a super risoluzione. Bibliografia
Nel secondo decennio del 21° sec., l’o. sta mostrando significativi segni di creatività concettuale e applicativa, soprattutto in ambiti ... ...
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Parte della fisica che studia i fenomeni relativi alla propagazione della luce (nel vuoto e nei mezzi materiali) e gli effetti della sua interazione con i corpi, nonché le proprietà e la costituzione degli strumenti atti a fornire, a diversi fini, immagini degli oggetti, o a emettere radiazione luminosa, ... ...
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Mario Bertolotti
La teoria della coerenza di R. Glauber (premio Nobel per la fisica nel 2005), partendo dai processi elementari di assorbimento dei singoli fotoni, fornisce una trattazione che comprende sia i fenomeni già spiegati con la teoria ondulatoria, sia tutta una serie di situazioni in cui ... ...
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Giovanni Vittorio Pallottino
La parte della fisica che si occupa dei fenomeni luminosi
L’ottica è la scienza della luce: studia principalmente la natura delle radiazioni a cui sono sensibili i nostri occhi e il passaggio della luce attraverso i corpi, ma si interessa anche alla visione, alle sorgenti ... ...
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Ottica
Mario Bertolotti
Luigi Alberto Lugiato
Alice Sinatra
(XXV, p. 776; App. II, ii, p. 472; III, ii, p. 338; V, iii, p. 803; v. ottica non lineare, App. IV, ii, p. 701)
Ottica non lineare
di Mario Bertolotti
Negli ultimi anni l'o. ha subito un notevole sviluppo; la possibilità di controllare ... ...
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F. Cecchini
L'o., "la più fisica tra le scienze matematiche" (Aristotele, Physica, 194a8), si configurò nel Medioevo essenzialmente come disciplina che indaga intorno al rapporto tra realtà e apparenze visive. Scopo primario degli studiosi medievali di o. fu quello di descrivere come il soggetto vede, ... ...
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(XXV, p. 776; App. II, 11, p. 472)
Carlo BERNARDINI
Ottica delle particelle. - La propagazione di fasci di particelle cariche in campi elettrici e magnetici presenta fenomeni retti da leggi analoghe a quelle dell'ottica ordinaria, così che è possibile parlare di un'ottica delle particelle. Questa ... ...
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(XXV, p. 776)
Carlo CASTAGNOLI
Ottica elettronica. - Si definisce lente elettronica un sistema di campi elettrici e magnetici capace di dar luogo alla formazione dell'immagine di una data sorgente di elettroni (o più in generale, di ioni) sopra opportuni schermi fluorescenti o lastre fotografiche. ... ...
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Eduardo AMALDI
Leonardo MARTINOZZI
. L'ottica è quella parte della fisica che studia la natura della luce e i fenomeni dovuti a essa.
Si sogliono distinguere i corpi in due categorie a seconda che essi sono visibili per sé stessi oppure no; i primi si dicono luminosi mentre i secondi, che divengono ... ...
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Euclide
Pier Daniele Napolitani
Il padre della geometria
Euclide, vissuto agli inizi del 3° secolo a.C., è noto soprattutto per i suoi Elementi, una vasta raccolta in cui espone i concetti fondamentali [...] questo genere fu Ippocrate di Chio (fine del 5° secolo a.C.), che svolse la sua attività nella democratica Atene. I suoi Spinoza, vissuto in Olanda nel Seicento, adottarono il linguaggio formale della geometria e cercarono di introdurre il metodo ...
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AGNESI, Maria Gaetana
Mario Gliozzi
Gianfranco Orlandelli
Nacque il 16 maggio 1718 a Milano da Pietro, professore di matematica all'università di Bologna. Posta sotto la guida di ottimi insegnanti, [...] clariss. viris explicabat extempore et ab obiectis vindicabat M. C. de A. mediolanensis.
Vi si tratta di logica, per la loro chiarezza d'esposizione e la precisione del linguaggio: ne sono prova le recensioni apparse nei periodici scientifici dell ...
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Archimede
Pier Daniele Napolitani
Un genio distratto
Archimede, vissuto nel 3° secolo a.C., fu uno dei più grandi matematici e scienziati del mondo antico e divenne famoso per come difese dai Romani [...] leggi della natura potevano e dovevano essere descritte con un linguaggio matematico. Passato questo momento di gloria, la figura Seicento.
Archimede e il suo tempo
Archimede nacque nel 287 a.C. a Siracusa, la città all'epoca più potente e ricca di ...
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insieme
Walter Maraschini
Collettività alla base della matematica d'oggi
Una foresta è un insieme di alberi; la folla sugli spalti di uno stadio è un insieme di persone; un gregge o una mandria sono [...] di tutta la matematica che in ogni sua parte utilizza il linguaggio degli insiemi. Grazie a oggetti così primitivi, infatti, si agli insiemi, rappresentata in colore (v. fig.).
Per esempio, se S={a, b, c, d, e, f} e V={vocali}, allora S ⋂V={a, e}.
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macchina
màcchina [Der. del lat. machina, dal gr. machaná o mechané] [LSF] Dispositivo costituito da un complesso di parti collegate in modo da ottenere un certo scopo, che spesso è la produzione di [...] , passando per la m. analitica, a schede perforate, di C. Babbage, 1835: → calcolatrice. L'uso più astratto del termine espressioni e frasi, come codice di m., linguaggio di m., tempo di m., (spesso abbrev. in linguaggio m., tempo m.), errore di m., ...
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algoritmi
Roberto Levi
Istruzioni per far funzionare da sole le macchine
Molte attività umane non si possono svolgere senza seguire precise indicazioni. Come le 'istruzioni per l'uso' spiegano il funzionamento [...] programma, cioè in una serie di istruzioni scritte in un linguaggio comprensibile al computer. Il programma e i dati su cui due numeri, a e b, sono divisibili per un terzo numero, c, allora anche la loro differenza a−b lo è. Attraverso sottrazioni ...
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punto
punto [Der. del lat. punctum "puntura, forellino", dal part. pass. punctus di pungere "pungere"] [LSF] (a) Ente geometrico che non ha estensione in nessuna delle dimensioni dello spazio e che pertanto [...] intera da quella decimale di un numero, com'è nel linguaggio dei calcolatori elettronici e in questa Enciclopedia: p. fisso dalla cifra dell'unità; (b) è simb. della moltiplicazione; (c) è simb. del prodotto scalare tra vettori (quando il segno ╳ ...
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asse
asse [Der. del lat. as assis] [LSF] (a) Termine nato in meccanica per indicare la sbarra (detta anche assale e sala) alle estremità della quale sono montate le ruote di un veicolo (a. delle ruote) [...] sferiche, con accezioni particolari in varie discipline. (b) Nel linguaggio della geometria è anche, generic., sinon. di retta. ◆ [EMG] A. dielettrici principali: v. dielettrico: II 124 c. ◆ [MCC] A. differenziale: macchina semplice costituita (v. ...
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frequenza
frequènza [Der. del lat. frequentia] [LSF] Il numero di volte che un fenomeno periodico (o pseudoperiodico) si ripete nell'unità di tempo; precis., se T è il periodo del fenomeno (intervallo [...] opaco per le radioonde: v. magnetoionica, teoria: III 567 c. ◆ [ELT] F. critica ionosferica: v. radiopropagazione: IV unità di misura SI è l'inverso del metro (m-1); nel linguaggio delle onde, equivale a numero d'onde (a unità di cammino dell'onda ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...