Economia
Definizioni
Capacità di un bene di soddisfare un bisogno, ma anche, nel senso più comune di v. di scambio, il prezzo relativo del bene stesso, cioè la sua capacità di acquistare altri beni. V. [...] il v. nominale di un capitale sociale ➔ nominale.
Nel linguaggio di borsa, il termine valori indica ciò che può essere diverse tendenze. La tendenza psicologistica (specialmente con A. Meinong e C. von Ehrenfels) pone l’accento sul rapporto tra i v. ...
Leggi Tutto
(o eguaglianza) Condizione di cose o persone che siano tra loro identiche, o abbiano le stesse qualità, gli stessi attributi in ordine a determinate relazioni. In particolare, condizione per cui più persone [...] n. 903/1977). Assai più controverso è, invece, il problema delle c.d. quote rosa, cioè delle quote riservate a candidate donne nell’ possibile definire esplicitamente l’identità mediante il linguaggio predicativo del secondo ordine, che consente di ...
Leggi Tutto
Diritto
Diritto civile
Avvenimento futuro e incerto, dall’avveramento del quale viene fatta dipendere l’efficacia del negozio giuridico ovvero la risoluzione del rapporto con questo costituito. È un elemento [...] più spesso tra un insieme complesso di antecedenti e un conseguente, Mill denominava c. i singoli stati ed eventi di quell’insieme, mentre notava la diffusa tendenza del linguaggio comune a chiamare ‘causa’ soltanto uno di essi, di solito l’evento ...
Leggi Tutto
Sedicesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio indicava una consonante enfatica, e ha conservato questo valore negli alfabeti semitici. Accolta nell’alfabeto greco primitivo [...] la pronuncia ke, ki, e in tutti gli altri casi ha sostituito un c al q (per es., cuadro, cuestión).
In fonetica la lettera q si Alcune di queste sigle sono talora usate, nel linguaggio dei radioamatori, con significato più preciso, come equivalenti ...
Leggi Tutto
Matematica
Nella logica, ciascuno dei modi con cui può configurarsi il nesso fra soggetto e predicato.
Nella sillogistica aristotelica, i giudizi erano distinti a seconda che il nesso che univa il soggetto [...] raffinati della logica matematica, sono state anche altre: per es., in C.I. Lewis (1912), al quale si devono i primi sistemi formali un linguaggio senza quantificatori) o quantificato (basato su un linguaggio con quantificatori). Il linguaggio formale ...
Leggi Tutto
Informatica
Processo inverso
(reverse engineering) L’attività di analisi di un prodotto (hardware e/o software) e, più in generale, di un dispositivo, ottenuto mediante ingegnerizzazione, al fine di individuarne [...] base. Per es., il reverse engineering del codice in linguaggio macchina di un programma permette di riottenere un codice via via, precedendo le serie di parole terminanti in b, c, d ecc. Tali indici, utili per ricerche lessicografiche e statistiche ...
Leggi Tutto
Undicesima lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Λ, minuscolo λ), corrispondente alla consonante latina l.
biologia Fago l. Batteriofago che ha come ospite il batterio Escherichia coli. Su di esso sono [...] anni 1930 da A. Church, con il contributo di S.C. Kleene, allo scopo di studiare la computabilità delle funzioni. Church modello di computazione equivalente alla macchina di Turing. Molti linguaggi di programmazione funzionali, tra cui per es. il LISP ...
Leggi Tutto
Matematico (Breslavia 1868 - Bonn 1942), prof. (dal 1913) all'univ. di Greifswald, poi (dal 1921) a Bonn; uno dei maggiori esponenti della moderna topologia generale, ossia di quella branca della topologia [...] un linguaggio geometrico atto a interpretare risultati e ad affrontare problemi di varî rami della matematica, in specie dell'analisi funzionale. L'opera di H. si collega soprattutto a quella della scuola polacca (W. Sierpinski, C. Kuratowski ...
Leggi Tutto
LOGICA E INFORMATICA
Carlo Cellucci
I. McCarthy (1963) afferma che è ragionevole sperare che le relazioni tra l'i. e la l. matematica nel prossimo secolo saranno altrettanto fruttuose di quelle tra [...] una α−formula è vera se e solo se entrambi i componenti α1 e α2 sono veri: c) una β−formula è vera se e solo se almeno uno dei componenti β1 e β2 metodo dei tableaux non abbia ancora prodotto linguaggi di programmazione ad alto livello di pratico ...
Leggi Tutto
METAMATEMATICA
Alberto Pasquinelli
Aldo Marruccelli
. Il problema della metamatematica. - Come disciplina specifica, la m. deve la propria genesi (e la propria denominazione) a D. Hilbert, il quale [...] A sia l'espressione ¬ A. Per far ciò, in base alla legge di Duns Scoto, basterà far vedere che c'è una formula esprimibile nel linguaggio della teoria che non può essere derivata in essa. Quando si tratta dell'aritmetica, come espressione di cui ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...