aprassia
Disturbo nell’esecuzione di un movimento finalizzato a uno scopo. L’ a. non è attribuibile né a un disordine dell’input sensoriale (per es., cecità o disturbi della sensibilità somatica), né [...] ai modelli della produzione del linguaggio, anche i modelli del movimento intenzionale distinguono una via ‘lessicale’ (‘lessici’ per le azioni che interagiscono con la memoria semantica) per l’esecuzione deigesti conosciuti (per es. ‘segno della ...
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Cruze, James
Giulia Carluccio
Nome d'arte di Jens Vera Cruz Bosen, regista, attore e produttore cinematografico statunitense, nato a Ogden (Utah) il 27 marzo 1884 e morto a Los Angeles il 3 agosto 1942. [...] (la storia del viaggio di due carovane di pionieri verso l'Ovest) ricostruisce con minuzioso realismo (deigesti, degli oggetti, dello stesso linguaggio delle didascalie) il mito costitutivo dell'identità americana; girato in Nevada, in Utah e in ...
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Pedagogista (Nautschütz, Weissenfels, 1727 - Lipsia 1790); iniziatore del metodo tedesco di educazione dei sordomuti, consistente nell'insegnamento della lingua articolata, contro il metodo del linguaggio [...] mimetico, per mezzo deigesti. Tra le sue opere (Gesammelte Schriften, pubbl. 1909) è da ricordare Über die Denkart der Taubstummen (1780). ...
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PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] senso, tuttavia, occorre tenere distinta la particolare posizione delle lingue deigestidei sordomuti (lingua dei segni, American Sign Language, ecc.). Si tratta di linguaggi fortemente codificati e ritualizzati che, proprio a causa di questa loro ...
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MUSICA
Gastone ROSSI-DORIA
Alfredo BONACCORSI
Luigi RONGA
. Una distinzione netta tra musica popolare e musica dotta (o d'arte, o aulica, ecc.) ha maggiori probabilità di concretezza quando, rinunziando [...] essi si può apprendere la sua maniera di pensare e il linguaggiodei suoi sentimenti. Anche il Goethe sentiva l'insinuante melodia popolare, - a posteriori - vuole ricreare la sintesi "gesto-parola-suono" ch'egli concepisce come originaria espressione ...
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Teologie
Giuseppe Ruggieri
Tra la fine del 20° e l'inizio del 21° sec. non ci sono state nuove acquisizioni capaci di sconvolgere il paesaggio teologico. Semmai si è consolidata una certa diversità [...] un evento che è anche evento in cui si confrontano due linguaggi, di fatto più spesso il vero luogo di incontro che l , soprattutto, resta l'impressione che le Chiese compiano ormai deigesti che appartengono a un contesto, teorico e pratico, che esse ...
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NUMERAZIONE
Ettore BORTOLOTTI
Iliehard DANGEL
Richard DANGEL
. Il concetto di numero, per sua natura primitivo e astratto, viene per uso costante estrinsecato in aggruppamenti di cose sensibili [...] casi i numerali non sono altro che designazioni verbali deigesti numeratorî usati per esprimerli. Così, p. es verosimile che la maggioranza delle tribù le quali non distinguono nel linguaggio altro che 1 e 2 procedesse oltre con numerazione binaria. ...
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PROSTITUZIONE
Stefano LA COLLA
Silvio LESSONA
Giuseppe CAVARETTA
Uberto PESTALOZZA
. Tanto nel linguaggio corrente quanto in quello degli esploratori e dei sociologi questa parola ha applicazioni [...] ignara di ogni pudore; l'elementare istintivo bisogno di accordare la libertà delle parole con quella degli atteggiamenti e deigesti, e, finalmente, il sacro coito della coppia sacerdotale sopra il nudo terreno, rigato dai solchi aperti dalla virile ...
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Informatica musicale
Alvise Vidolin
Con lo sviluppo delle tecnologie multimediali la musica è diventata una delle fonti d'informazione trattate dall'informatica, al pari dei numeri, dei testi, della [...] sorgente si sono rivelati particolarmente efficaci nella resa deigesti musicali tipici delle frasi ricche di spunti agogici infatti, si è rivelato più efficace ricorrere a un linguaggio di programmazione di uso generale. Pertanto, ci troviamo davanti ...
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HEINICKE, Samuel
Guido Calogero
Pedagogista tedesco, nato a Nautschütz (Weissenfels) il 10 aprile 1727, morto a Lipsia il 30 aprile 1790. È l'iniziatore del metodo tedesco di educazione dei sordomuti. [...] dell'abate De l'Epée, sostenitore del metodo d'insegnamento onde i sordomuti dovevano essere educati al linguaggio mimetico, per mezzo deigesti, propugnò e attuò invece, in polemica contro di lui, il metodo d'insegnamento della vera e propria ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...