Simbologia
Élémire Zolla
di Élémire Zolla
Simbologia
sommario: 1. Definizione e caratteri della simbologia. 2. Eclissi e rinascenza della conoscenza simbologica. 3. La Scuola di Lipsia. 4. Leo Frobenius [...] 1923) applicò questa griglia oltre che al diritto, ai gesti simbolici fondamentali dell'uomo: ogni atto solenne, di intersecazione dell'eclittica e dell'equatore; di qui il linguaggio simbolico che parla dei tempi in cui la via fra cielo e terra ...
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Ermetismo
LLuciano Anceschi
di Luciano Anceschi
Ermetismo
sommario: 1. Ermetismo: fortuna del nome. 2. L'ermetismo come categoria. 3. Problemi. 4. Metodo. 5. Premesse all'ermetismo. 6. Ungaretti. 7. [...] arte nuova tende a farsi gergo, linguaggio furbesco d'intesa, cifra, e la sua esperienza di lettore con oscuri gesti di mistici, con recuperi da Novalis, uomo murato, per l'uomo chiuso: ‟I poeti dei quali più si parla in Europa nel dopoguerra sono ...
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Giuliano Vigini
Best-seller
Gli eredi dello zio Tom
Che cosa è
un best-seller
di Giuliano Vigini
5 maggio
Si inaugura il Salone del Libro di Torino che vede la partecipazione di 1200 editori e oltre 1500 [...] intesa non più come trascrizione del linguaggio orale, ma come mezzo per di una nuova leggibilità testuale, che era gestita appunto a livello editoriale e non più calcografie. Dal punto di vista dei contenuti dei testi, invece, non vi erano ...
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BRANCATI, Vitaliano
Nino Borsellino
Nacque a Pachino (Siracusa) il 24 luglio 1907eintraprese gli studi a Modica proseguendoli a Catania dove, nel 1929, si laureò in lettere discutendo con N. Busetto [...] del moto perpetuo o del linguaggio universale, poeti-filosofi in vernacolo aperta polemica, ma invertì la direzione dei suoi strali. Segregato per un anno che gli consentiva finalmente di tradurre in gesti, figure, situazioni d'altri perfino le ...
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GIOVANNI Fiorentino (da Firenze)
Franco Pignatti
A un ser Giovanni è ascritta una raccolta di novelle, conservata adespota e anepigrafa dai manoscritti, e attribuita sulla base di un sonetto, forse apocrifo [...] VIII n. 4), che propose il primo generale dei francescani, di nome Giovanni e di nazione spagnola, VI, 2, che riporta i crudeli gesti di Bernabò Visconti, sarà da posporre alla , rivelano l'elaborazione di un linguaggio più complesso e studiato, e ...
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BUZZATI TRAVERSO, Dino
Marcello Carlino
Nacque a Belluno, in località San Pellegrino, il 16 ott. 1906. La famiglia, di origini bellunesi, apparteneva all'alta borghesia ed aveva una ricca tradizione [...] quale i gesti e le sorti si assomigliano e si ripetono ciclicamente, attende vanamente l'arrivo dei Tartari ovvero e all'intento di coinvolgere emotivamente il fruitore. Il linguaggio, purché semplice e ordinato, è indifferente alla logica del ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] a seconda dei generi letterari rinvia a un altro principio che, con molta frequenza, interviene nell’uso poetico del linguaggio: quello è anche una vicenda di tradizioni che si consolidano e di gesti che le rompono e ne fondano di nuove. Una delle ...
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BRACCO, Roberto
Giorgio Pullini
Nacque a Napoli il 10 nov. 1861 da Achille e da Rosa De Ruggero. Frequentò la scuola con scarso profitto, assumendo fin dai diciassette anni un impiego, in un ufficio [...] in una sala di teatro di prosa. Non ho letto nessuno dei lavori scenici prodotti in questi ultimi tempi. Ho il mio studiolo soltanto attraverso i cenni di un linguaggio in controluce, affidato alle pause e al gesto finale più che alle parole. La ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] primitivi, passando per l’elaborazione dei primi sistemi espressivi (prima azioni e gesti, poi la scrittura geroglifica nata di Napoli e del suo contorno, p. 228: «Affettò un linguaggio tutto nuovo ed amò farsi capire da pochi o almeno da coloro ...
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Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793) trascorse parte della fanciullezza a Venezia, e l’adolescenza e la giovinezza in varie sedi. Compì studi disordinati e concluse quelli di diritto. Avvocato a [...] di rendere l’affettività del personaggio e suggerirne gesti e movimenti scenici.
Nel reinterpretare l’estemporanea “Scritto come si parla”. Le idee del Goldoni sul linguaggio teatrale e la reazione dei contemporanei, «Quaderni di teatro» 28, pp. 105- ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...