Le culture non occidentali
Marco Bussagli
Premessa
Qualsiasi riflessione sul corpo umano nell'arte non potrebbe in alcun modo considerarsi completa se non si estendesse lo sguardo anche alle civiltà [...] dal momento che Vari-ma-te-takere (letteralmente 'origine stessa degli dèi'), divinità primigenia che abitava Avaiki, la 'Terra del silenzio' dove il linguaggio è solo quello deigesti, utilizzò il proprio corpo per creare l'universo. Per spezzare il ...
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BOLOGNA
R. Grandi
(lat. Bononia)
Città dell'Italia settentrionale, capoluogo dell'Emilia Romagna, situata nella pianura padana allo sbocco delle valli del Reno e del Savena.
Storia e urbanistica
La [...] da Saliceto (Mus. Civ. Medievale) riprende nel 1403 il linguaggio di Pier Paolo Dalle Masegne in una versione più controllata e tra le figure e il fondo dorato e nell'eleganza contenuta deigesti.Se Vitale con la sua numerosa bottega è in grado di ...
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Anima
J. Le Goff
J. Baschet
INQUADRAMENTO GENERALE
di J. Le Goff
I problemi filologici, teologici, filosofici e storici posti dall'a. sono di straordinaria complessità. Ci si limita qui a indicare [...] dannate, esse esprimono tutto il repertorio deigesti di disperazione; in balia delle torture e dei tormenti inflitti da demoni o da convenzionali di raffigurazione del corpo, poiché, evolvendo il linguaggio figurativo, l'immagine tende a fare dell'a. ...
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Decadentismo
Mario Praz
sommario: 1. Termini del decadentismo. 2. Diverse fasi del decadentismo? 3. Estensione della parola ai tempi moderni. 4. La nevrosi. 5. Precursori. 6. Flaubert, Gautier, Baudelaire. [...] , voi che siete stati compresi così male e che la canea dei retori perseguita con i suoi latrati, io soffro del vostro male s'immagina silenziosa, animata soltanto da un linguaggio di gesti; e braccia rassegnate dicono tutta la miserabile vita ...
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VERONA
G. Valenzano
Città del Veneto, capoluogo di provincia, sita sulle rive dell'Adige, tra la pianura e il piede dei monti Lessini.La città, di origine romana, ha mantenuto l'impianto viario reticolato [...] scultori cresciuti all'ombra di Peregrino diffusero il loro linguaggio in alcune chiese del territorio, come il santuario della toni aspri e l'intemperanza deigesti. Dai documenti (Fainelli, 1910) sono noti i nomi dei pittori Gerardo, Geteno, Tommaso ...
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PIACENZA
A. Segagni Malacart
(lat. Placentia)
Città dell'Emilia-Romagna nordoccidentale, capoluogo di provincia, posta su di un terrazzamento alluvionale sulla riva destra del Po, poco a S della confluenza [...] attraverso l'utilizzo di un linguaggio figurativo locale, ben evidente nella sequenza dei piloni cilindrici, che, pur più libera dalla sequenza delle archeggiature, nella vivacità deigesti, nel panneggio più mosso, nella modulazione plastica ...
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GIOVANNI da Milano
M. Gregori
Pittore di origine milanese, nato intorno al 1320, attivo in Lombardia e in Toscana nel secondo e terzo quarto del 14° secolo.Il pittore è menzionato da Vasari come G. [...] curiosità nordica. Nella elezione dei ritmi lineari e deigesti dell'Annunciazione e nelle 'lombarde' affettazioni espressive e di atteggiamento della S. Caterina in uno dei pannelli principali, il raffinarsi del linguaggio gotico conferma anche gli ...
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GUTTUSO, Renato
Raffaele De Grada
Nacque a Bagheria, allora un grosso borgo agricolo nei dintorni di Palermo, il 26 dic. 1911, da Gioacchino agrimensore e da Giuseppina D'Amico. All'anagrafe venne dichiarato [...] si erano trasferiti gli iniziali propositi di metafisica novecentesca. Il linguaggio non è fine a se stesso, ma è mezzo di accavallate in esplosione di colore viste dall'alto nella confusione deigesti (Rock and roll), nell'accettazione del mondo com' ...
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CONTUCCI, Andrea, detto il Sansovino
Silvana Macchioni
Figlio di Niccolò di Domenico di Muccio e di Margherita di Nardo Zinetti, deve il soprannome al luogo di origine, Monte San Savino (Arezzo), dove [...] via ipotetica, che si trattasse di opere realizzate nel linguaggio dell'architettura locale, cioè in quella variante nazionale del connettono, oltre che per il contrapposto classico deigesti, per il trattamento pittorico delle superfici.
Vicina ...
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CRESPI, Daniele
Giulio Bora
Figlio di Gaspare, discendente da una famiglia di pittori originaria di Busto Arsizio e imparentato con il Cerano (Milani, 1970, pp. 37 ss.), nacque probabilmente a Milano [...] narrativo nuovo, giocato sia sulla spettacolarità degli effetti sia su una ben dosata retorica deigesti e delle pose. Tale linguaggio denuncia in parte la conoscenza dell'arte bolognese, in particolare, come ha individuato la critica (Neilson ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...