pragmatismo
Paolo Casini
La filosofia delle azioni e dei fatti
Il pragmatismo (dal greco pràgma «azione», «fatto») è una corrente filosofica che si sviluppò tra la fine del 19° e gli inizi nel 20° secolo [...] delle idee e degli atti di volontà.
Peirce, affermando che ogni pensiero è un segno strettamente legato alla natura del linguaggio, propose l’analisi deisegni linguistici per ottenere il massimo di chiarezza nella comunicazione. La sua tecnica si ...
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MARIA
L. Travaini
Le narrazioni neotestamentarie riguardanti M. la indicano soprattutto come vergine e madre di Gesù Cristo-Dio (Mt. 1, 16-23; Lc. 1, 31-35; Gv. 2, 1). Esse hanno inizio con l'annunciazione [...] diffusione di un'originale iconografia mariana, sintesi deilinguaggi figurativi propri della Chiesa a partire dall' sola in piedi con le braccia alzate rivolte verso l'alto in segno di preghiera, ancora nel mosaico a figura intera della fine del sec ...
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Mito
JJean-Pierre Vernant
di Jean-Pierre Vernant
Mito
sommario: 1. Introduzione. 2. Μῦϑος e λόγος. a) Parola e scrittura. b) Dal mito alla storia e alla filosofia. c) Forme e livelli del mito. d) Miti [...] " (v. Gernet, 1968, p. 131). Esso è quindi segnato in modo fondamentale dalla polivalenza e dalla polisemia; 2) una mitologia, scrive Gernet, è una specie di linguaggio. ‟Ispirandoci alla lezione dei linguisti, dovremo tener conto da una parte delle ...
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CRISTO
P. Skubiszewski
Per la narrazione della nascita, della vita e morte, dei miracoli e della parola di C., cardine della fede cristiana, i testi-base sono costituiti dai quattro vangeli, libri destinati [...] di Dio.Lo scarto tra il linguaggio dell'arte e il carattere eminentemente segnava spesso la chiave di volta; significative differenze distinguono però il contesto della cristologia dei portali romanici da quello delle pitture murali e dei mosaici dei ...
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Magia
Gilbert Lewis
Evoluzione del concetto
Il termine 'magia', di uso corrente, ha una lunga storia e ha assunto connotazioni diverse nel corso del tempo. Lo scetticismo nei confronti dei poteri o [...] persone cui appartengono potrebbe derivare in parte dal potere del linguaggio di cui facciamo esperienza sin dall'infanzia: il bambino sostanze naturali. Esse derivavano da una dottrina deisegni basata su antiche classificazioni, che giustificava l' ...
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GREGORIO IX
Ovidio Capitani
Ugolino dei conti di Segni nacque in Anagni in data che deve essere collocata verso il 1170, contrariamente a quanto si è pensato (1140); sempre ad Anagni dovette ricevere [...] persistere di un buon accordo tra papa e imperatore: era solo il segno di un completo "scollamento" della politica di G. IX dalla realtà , che non solo non aveva familiarità con il linguaggiodei frati, ma neppure riusciva a inquadrarli in un assetto ...
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Espressionismo
Leonardo Quaresima
Le origini dell'Espressionismo
Con il termine Espressionismo si indica l'orientamento artistico che si diffuse nella seconda metà degli anni Dieci nell'Europa centrale, [...] e con l'adozione di un segno grafico pronunciato, quasi primitivo. Der Sohn, 1914), con l'estrema semplificazione del linguaggio e dell'azione, a vantaggio di una gestualità quadro di Kirchner e un film tedesco dei primi anni Venti, si può rimanere ...
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natura
Paolo Vincieri
Nel proemio ai Discorsi M. afferma che l’ostacolo principale nella ricerca di ordini nuovi è la «invida natura degli uomini», sempre «più pronti a biasimare che a laudare le azioni [...] il cap. lvi del primo libro dei Discorsi, dove affronta il tema deisegni e dei prodigi che precedono importanti vicende politiche. iii, v. 90). Va detto, in proposito, che il linguaggio di M. è improntato sempre al dubbio, accompagnato sovente da un ...
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Port Royal, Logica di
Port Royal, Logica di opera filosofica (intitolata in realtà La logica e l’arte di pensare) dei teologi e filosofi giansenisti francesi Antoine Arnauld (1612-1694) e Pierre Nicole [...] inoltre in questa parte una complessa e articolata teoria deisegni. Nella seconda parte le sezioni più interessanti riguardano l distinzioni fondamentali tuttora correnti in filosofia del linguaggio (come quella tra asserzione e presupposizione). ...
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Dal manoscritto al libro
Marino Zorzi
Produzione e commercio del libro prima della stampa
Nel primo Quattrocento Venezia è una metropoli cosmopolita, ricca, in piena espansione. Le merci vi abbondano, [...] molto visibile agli occhi dei contemporanei: l'uso della punteggiatura e deisegni diacritici è così centri di produzione del libro nell'Italia del Cinquecento, in Il linguaggio della biblioteca. Scritti in onore di Mauro Guerrini, Firenze 1994 ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...