In senso stretto, e nell’uso comune, il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose.
Antropologia
Per [...] W e, dove possibile, anche con i segni diacritici propri dell’alfabeto della lingua di origine singola cosa e si scrivono con l’iniziale maiuscola, e dei n. comuni, che si riferiscono a intere categorie di data lingua. Nel linguaggio di alcune scienze ...
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Medico (n. Isola di Coo, 460 a. C. circa - m. 370 a. C. circa). Praticante e maestro di medicina in Atene e in Tessaglia, I. fu, secondo la testimonianza di quasi contemporanei come Platone e Aristotele, [...] avviandola a trasformarsi in quella che nel linguaggio del 5° sec. a. C. dei principali escreti corporei (feci, urine, emorragie, catarri, sudori), che (insieme con altre manifestazioni del malato) costituiscono per il medico ippocratico i "segni ...
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simbolismo Corrente artistica e letteraria sorta in Francia e diffusasi in Europa sullo scorcio del 19° sec. caratterizzata, in opposizione al realismo e al naturalismo, dalla tendenza a non rappresentare [...] costituirà la base dell’esperienza del gruppo dei Nabis (➔).
Tra il 1885 e i sé, per una più marcata aspirazione del linguaggio poetico alla condizione della musica pura, per il tentativo costante di dissociare i segni dal loro senso codificato per ...
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Lesione anatomica dovuta alla cessata o marcatamente ridotta irrorazione sanguigna di un tessuto che, pertanto, risulta privato di ossigeno e di fattori nutrizionali (➔ anche ischemia).
L’i. si verifica [...] dei tessuti, privati della irrorazione sanguigna, a causa dell’arresto dei miocardio
L’i. del miocardio (o i. cardiaco o, nel linguaggio comune, semplicemente i.) è dovuto a una trombosi di un’ ). Possono essere presenti segni e sintomi imputabili a ...
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schizofrenia Termine, coniato da E. Bleuler, che fa riferimento alla caratteristica essenziale di un vasto gruppo di psicosi il cui fenomeno psicopatologico fondamentale è costituito da un processo di [...] e disorganizzate, vistosi disturbi del linguaggio; la s. paranoide, in presentare modalità differenti; più spesso i primi segni di malattia si hanno tra secondo e intellettuale e un particolare ottundimento dei sentimenti: tale stato di remissione ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] e il romeno usano ch, le altre lingue ricorrono a segni o digrammi diversi. Gli altri valori della c sono diversi da dei sapori o flavours dei quark detto charm (o fascino); la lettera C l’operazione di coniugazione di carica.
Informatica
Linguaggio ...
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anatomia e medicina
La regione dell’arto inferiore in cui si compie l’articolazione tra coscia e gamba; è delimitata da due piani orizzontali paralleli, passanti l’uno 4 cm al di sopra della base della [...] . Le varie lesioni risultano accompagnate da segni più o meno caratteristici, quali per articolari, la modificazione dei normali rapporti dei capi articolari.
G alla metà del primo scalmo; nel linguaggio corrente serve anche a indicare, genericamente, ...
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talismano Oggetto naturale o manufatto, spesso decorato di figure o di segni simbolici, cui si attribuisce un valore e un potere magico di aiuto e di propiziazione, e in alcuni casi di protezione. Nel [...] linguaggio comune (ma riscontrabile non di rado anche nella letteratura etnologica, storico-religiosa e folcloristica) si fa uso indifferenziato dei termini t. e amuleto (➔); ma si tende a distinguere fra i due oggetti, per cui il secondo è investito ...
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Televisione
Luigi Rocchi
Carlo Sartori
Giuseppe Santaniello
Aldo Grasso
Giuseppe Cereda
Federico di Chio
Peppino Ortoleva
(XXXIII, p. 439; App. II, ii, p. 964; III, ii, p. 914; IV, iii, p. 600; [...] se è vero che il suo pubblico mostra in diversi mercati avanzati segni di stanchezza e di disaffezione anche nel prime time, se è riguarda la diversa specificità linguistica dei due media. Cinema e t. sono cioè linguaggi vicini che esprimono tuttavia ...
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GIAPPONE (A. T., 101-102)
Fabrizio CORTESI
Giuseppe COLOSI
Gioacchino SERA
Pino FORTINI
Guido PERRIS
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Edoardo GOULET
Carlo TAGLIAVINI
Alfred SALMONY
Marcello [...] -tani, di Yashima e di Dan-no-ura segnavano la disfatta dei Taira. Dopo la vittoria, Yoritomo, geloso del fratello dei costumi, non è men vero che questa immoralità è sempre abilmente nascosta e compensata dalla decenza irreprensibile del linguaggio ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...