Onorio III
Ovidio Capitani
Dal particolare punto di vista in cui ci si vuole collocare, di valutare l'azione e la personalità dei pontefici romani in relazione con la figura e l'opera politica di Federico [...] ove si volesse portare all'estremo l'esegesi del linguaggio della Curia ("quasi tota dependet" consigliava O. diverse, ma di indubbio spicco del suo entourage, Ugolino dei Conti di Segni e il suddiacono e cappellano Alatrino.
Il cardinale vescovo di ...
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CENNI di Pepe (Pepo), detto Cimabue
Miklòs Boskovits
Poco si sa sulla vita del pittore ritenuto, sulla scorta di una citazione dantesca (Purg., XI, 92-97), maestro e precursore di Giotto fin dalla prima [...] che accentuare i segni esterni delle sofferenze Ottanta, allorché l'aspro ed appassionato linguaggio usato dal maestro nelle opere precedenti 1937), pp. 221-223; L. Becherucci, Ilrestauro della Madonna dei Servi a Bologna, in Boll. d'arte, XXXI (1937- ...
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BREME, Ludovico Pietro Arborio Gattinara dei conti di Sartirana dei marchesi di
Giuseppe Locorotondo
Nacque a Torino nel giugno 1780 (non 1781) da Ludovico Giuseppe e da Marianna Dal Pozzo dei principi [...] ministro Prina. Responsabile della sorte dei 3 allievi della Casa dei paggi, fatta segno "alle cieche e briache sett. 1909 e 19 luglio 1910, sull'apprendimento del linguaggio) non illustrano tuttavia una concezione romantica della lingua ("creazione ...
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COSTA, Lorenzo
Paola Tosetti Grandi
Nacque dal pittore Giovanni Battista e da una Bartolomea; la data 1460, che ne fissa l'anno di nascita, si desume dal necrologio mantovano che dichiara il pittore [...] questo appare in tutta evidenza lo studio dei testi pittorici del Roberti, segno di una consuetudine con l'artista. a Patmos s'inserisce bene nell'ambito di quel recupero del linguaggio cossesco che si attua, via via in modo sempre più consapevole ...
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DELLA VALLE, Pietro
Claudia Micocci
Nacque a Roma l'11 apr. 1586 da Giovanna Alberini e da Pompeo, la cui nobile famiglia vantava origini medievali (di essa il D. scrisse una Storia oggi perduta).
Il [...] chiavi", tramite l'opportuna aggiunta di segni grafici speciali. Anche il nuovo sistema 'colta' del linguaggio musicale allora in P. D. col p. Avitabile e i missionari teatini della Georgia, in Regnum Dei, VII (1951), 25, pp. 19-50; ibid., 26-27, pp. ...
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GARIN, Eugenio Antonio
Michele Ciliberto
Nacque a Rieti il 9 maggio 1909, figlio di Francesco e di Teresa Barbagli.
La formazione
Il nonno, intendente di Finanza, si era trasferito dalla Savoia in Toscana [...] 'Università di Firenze e si laureò col massimo dei voti in filosofia il 25 giugno 1929 con una conobbe due maestri che incisero segni profondi nella sua mente e si rivela, oltre che sul piano del linguaggio, nel forte ruolo assegnato in quegli anni ...
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DE CHIRICO, Andrea (Alberto Savinio)
Marcello Carlino
Nacque ad Atene, il 25 ag. 1891, da Evaristo, ingegnere ferroviario, originario di Palermo, e da Emma Cervetto, nobildonna genovese.
Ad Atene trascorse [...] ma anacronistici, prossimi a svuotarsi e a cambiare di segno, esposti al ridicolo: un simbolo dell'intera cultura occidentale solo un linguaggio tra gli altri, che affianca, senza prevaricarli, il linguaggio della letteratura e quello dei teatro. ...
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GUGLIELMI
Pasqualino Bongiovanni
Famiglia di musicisti i cui antenati, originari di Pariana o di Berticagnana, piccoli villaggi della montagna massese, si trasferirono nella città di Massa verso gli [...] a Roma del neo papa Pio VII (1800), segnarono la ripresa delle attività musicali nella cappella Giulia e dei massimi esponenti della scuola napoletana. Tuttavia, pur restando in linea con i dettami di questa scuola, che prediligeva un linguaggio ...
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LORENZINI, Carlo (Collodi)
Domenico Proietti
Nacque il 24 nov. 1826 a Firenze, primogenito di Domenico, originario di Cortona, cuoco del marchese Carlo Leopoldo Ginori Lisci, e di Angiolina (Maria Angela [...] 1845 ottenne l'autorizzazione alla lettura dei libri proibiti, alle ricerche di per il valore e la modernità del linguaggio" (Marcheschi, in C. Collodi, Opere [1948], in Id., Scrittori d'oggi, 5, Segni del tempo, Bari 1950, pp. 165-171. Inoltre ...
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EXIMENO PUJADES, Antonio
Roberto De Caro
Nato a Valencia il 26 sett. 1729 da Vicente Eximeno e Maria Francisca Pujades, dopo i primi studi compiuti nel seminario de nobles di Valencia. il 15 ott. 1745 [...] dell'autore: la musica è una modificazione naturale del linguaggio, tun puro linguaggio" essa stessa, il cui "primo scopo è l' E., che già nell'Origine aveva avvertito i segni della decadenza, la "musica dei nostri tempi" era ormai è moribonda" ( ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...