CAMPANA, Dino
Alberto Asor Rosa
Nacque a Marradi (Faenza) il 20ag. 1885 da Giovanni, maestro elementare, e da Fanny Luti, casalinga benestante. Dopo aver frequentato il ginnasio inferiore presso il [...] liceo, cominciò a dare i primi segni di quello squilibrio mentale che lo travaglierà lettera del C. a G. Boine).
Il manoscritto dei Canti orfici era stato affidato dal C. a potrebbe dire che l'uso del linguaggio non appare molto dissimile dall'uso ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Carlo Dionisotti
Vincenzo Fera
Tra i maggiori maestri del Novecento letterario italiano, Carlo Dionisotti, formatosi alla scuola di Vittorio Cian nella facoltà di Lettere di Torino degli anni Venti [...] , quali l’Hypnerotomachia Poliphili o le parodie del linguaggio latino obsoleto e ricercato, nei quali maggiormente si dei sodalizi accademici; ora l’acuta introspezione dei testi e l’analisi dei contesti fanno affiorare dai documenti i segni ...
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DOMENICHI, Ludovico
Angela Piscini
Nacque a Piacenza nel 1515 da una famiglia appartenente alla nobiltà cittadina, ma non certo ricca: il padre Giampietro esercitava la professione di notaio e mori, [...] allontanamento dalla patria con il linguaggio elegante e vago, tutto letterario stampare presso la modesta tipografia "AI segno del pozzo" un'opera di s. Piacenza, II, Roma 1978, pp. 171-208; A. Dei Fante, L'Accademia degli Ortolani, ibid., pp. 149-170 ...
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CORTESI (Cortesius, de Cortesiis), Paolo
Roberto Ricciardi
Nacque a Roma nel 1465 da Antonio, abbreviatore pontificio di famiglia probabilmente originaria di Pavia successivamente stabilitasi a San [...] quando il Fazini era già vescovo di Segni, dato che così si qualifica nella prefazione De poetis di Lilio Giraldi è uno dei primi e maggiori documenti di storiografia letteraria del C., il cui linguaggio mancherebbe di incisività critica e ...
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BELLONCI, Maria
Luisa Avellini
BELLONCI (Villavecchia), Maria
Nacque a Roma il 30 novembre 1902, primogenita di Gerolamo Vittorio Villavecchia, discendente da una famiglia aristocratica piemontese, e [...] abitazione familiare, in via Farini, le offriva «il linguaggio narrativo dei mosaici» e la contemplazione di «cadenze espressive» che per cura di Anna Maria Rimoaldi, che aveva curato anche Segni sul muro: racconti, articoli ed elzeviri 1944-70, ibid. ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] Petrarca, altri generi letterari conservano più a lungo i segnidei particolarismi locali. Il caso dell’Orlando furioso è esemplare . Sul piano lessicale la commedia ricercava un linguaggio comico medio e colloquiale attraverso locuzioni e forme ...
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BUZZATI TRAVERSO, Dino
Marcello Carlino
Nacque a Belluno, in località San Pellegrino, il 16 ott. 1906. La famiglia, di origini bellunesi, apparteneva all'alta borghesia ed aveva una ricca tradizione [...] gli effetti con i segni del sempreuguale, nel meccanismo ferreo che stringe la realtà dei personaggi (elemento, quest' e all'intento di coinvolgere emotivamente il fruitore. Il linguaggio, purché semplice e ordinato, è indifferente alla logica del ...
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COCCHIA, Enrico
Piero Treves
Nacque in Avellino, il 6 giugno 1859, dal direttore dell'Ospedale civico, dottor Michele, e da Rosa del Franco. La famiglia, cattolicissima (lo zio paterno Nicola Cocchia, [...] di letture sulla Scienza del linguaggio di Max Müller, tradotte dal , dalla mancata menzione d'ogni suo scritto nella Storia dei Romani di G. De Sanctis e dal troppo misero di secoli i sintomi e i segni d'una culturalità romano-italica, ignorata ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] : 192).
La funzione poetica del linguaggio non è dunque solo un segno linguistico orientato su sé stesso (può e delle prime persone singolari dell’indicativo e del congiuntivo presente dei verbi di prima coniugazione sono più antiche di quelle, poi ...
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ARATORE
Claudio Leonardi
Nacque, verso la fine del sec. V, nell'Italia settentrionale; "mittit et Liguria Tullos suos", gli scriverà Cassiodoro. La famiglia era dunque di origine provinciale, di quella [...] notevole ricchezza di linguaggio la tradizione cristiana, nell'unico testimone ante 800 già i segni della corruzione, si distingue durante il 1954, p. 22; G. P. Bognetti, Milano sotto il regno dei Goti, in La storia di Milano, II, Milano 1954, p. 24 ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...