Barthes, Roland
Daniele Dottorini
Filosofo e semiologo francese, nato a Cherbourg (Manche) il 12 novembre 1915 e morto a Parigi il 26 marzo 1980. Figura fondamentale nel panorama culturale francese [...] completamente dedicata a questo argomento. Le sue teorie sul linguaggio e la significazione sono state un costante punto di una trans-semiologia, volta a superare il primato dei sistemi di segni basati sulla linguistica.
Bibliografia
F. Casetti, ...
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alfabeto
alfabèto [Der. del lat. alphabetum, dal gr. alfábetos, comp. dei nomi delle due prime lettere] [ALG] [FAF] [INF] Un insieme finito di segni, con il quale sia possibile sviluppare un certo sistema [...] di simboli o, come si dice usualmente, un linguaggio: v. logica: III 483 c. ...
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intenzionalità Nelle filosofie di F. Brentano e di E. Husserl, il carattere per cui un fatto di coscienza è ‘coscienza di’ qualche cosa, vi si riferisce, pur non essendo tale cosa necessariamente reale [...] Chisholm, secondo cui il linguaggio non può fare a meno di ricorrere al ‘mentalese’, in quanto ogni uso di segni presuppone qualche stato intenzionale teoria degli ‘atti linguistici’. Per Dennett, l’insieme dei fenomeni che vanno sotto il nome di i. è ...
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Movimento letterario, artistico e culturale, sorto in Germania e in Inghilterra negli ultimi anni del Settecento e quindi diffusosi in tutta l’Europa nel corso del 19° secolo.
Letteratura
Definizione
Il [...] In Inghilterra, in Francia, in Italia, singoli segni precorritori possono avere accompagnato per vie autonome, o anche rapporti presente tra la vita dei popoli e il loro linguaggio; poesia e linguaggio nascono insieme. Ogni elemento ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] .: sulla base di un approccio empirico-comportamentistico al linguaggio ha posto in luce, mediante la descrizione del il cambiamento come il funzionamento dei s. alla loro natura relazionale. Nella dottrina saussuriana il segno è un’entità bifacciale ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] esemplare espressione, e non senza risentire dell'influenza dei grandi rappresentanti della nuova cultura filosofica e scientifica, come linguaggio, connettendolo strettamente alla propria teoria della conoscenza. Le parole gli appaiono come segni ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] intendendo con quest’ultimo termine un’unità sintattica composta di segni grafici secondo precise regole di formazione, e per p. l’analisi dei contesti di credenza, si è rivelata meno promettente per la teoria del significato nei linguaggi naturali. ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] ha caratterizzato la filosofia della scienza e del linguaggio più recenti, e il r. dei paradigmi, dei «quadri concettuali» e delle «forme di vita quali esprime «non una diversità di suoni e di segni, ma una diversità di visioni del mondo». In ...
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Biologia
Espressione genica
In genetica, processo per cui la sequenza di nucleotidi di un gene viene trascritta in una sequenza corrispondente di acido ribonucleico messaggero (mRNA) e quindi tradotta [...] così attraverso la nozione di e. un nesso fra arte e linguaggio, principio che sarà ripreso e sviluppato dall’estetica successiva.
Il delle specifiche funzioni delle diverse lingue o dei diversi sistemi di segni), e presentarsi come sostanza dell’e., ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] solo parole d'ordine, segni di riconoscimento, ma va un metodo che non sfugge né alla rigidezza dei modelli né al rischio di un completo aggrovigliarsi in inglese il termine resta confinato al linguaggio tecnico della filosofia, mentre in francese ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...