Stato insulare nell’Atlantico settentrionale, tra 63°24′ lat. N e il Circolo Polare, e fra 13°30′ e 24°25′ long. O. Dista oltre 800 km dalle coste settentrionali della Scozia e un migliaio di km da quelle [...] complesso e rigorosamente basato sulla quantità, e il linguaggio artificioso che si esprime soprattutto in oscure metafore 1920 ad aprire la via al socialismo e a nuove esperienze formali, e più ancora Laxness, premio Nobel per la letteratura nel ...
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Biologia
L’attività propria di una cellula, o di una sua parte, o di un organo, o di un sistema organico. Oggetto di studio della fisiologia, è intimamente legata alla forma o struttura, oggetto di studio [...] ’eguaglianza dei cittadini in senso non soltanto formale, ma anche sostanziale. Una parte della argomenti, per ogni n esiste uno schema di enunciato costruito nel linguaggio simbolico usando solo, quali connettivi, la negazione e la congiunzione, ...
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Linguistica
Complesso di segni ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata.
L’antichità ha conosciuto vari sistemi di scrittura, ciascuno dei quali è giunto dalla [...] seguito in tutto il mondo, e l’a. proposto dalla conferenza di Copenaghen (1925).
Informatica
Nella descrizione formale di un linguaggio di programmazione (per es. di tipo ALGOL, PL/I, PASCAL, ecc.), l’ a. terminale corrisponde all’insieme ...
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Linguista statunitense (n. Filadelfia 1928). Fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, le cui ripercussioni sono state profonde non solo nella linguistica, ma anche nella psicologia e nella [...] . Ch. da un lato ha aperto nuove vie in una branca della matematica moderna (la teoria formale dei linguaggi), dall'altro ha riaffermato il carattere mentalistico e astratto (invece che comportamentistico ed empiristico) della psicologia cognitiva ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] in contrasto, ma in necessaria simbiosi, con la f. ''formale'' di G. Hermann.
Questa visione è rimasta predominante nel Schlosser, Xenia. Saggi sulla storia dello stile e del linguaggio nell'arte figurativa, tradotti da G. Federici Ajroldi, Bari ...
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SEMIOLOGIA (v. semiotica, App. III, 11, p. 697)
Emilio Garroni
Per "semiologia" o "semiotica" s'intende in linea generale la scienza o, meglio, la teoria dei segni, di qualunque tipo essi siano, verbale [...] si parla di forma, di sostanza e, anche, di materia come - rispettivamente - organizzazione formale del linguaggio (o, meglio ancora, come organizzazione formale di entità in generale, non specificate, di cui importa la relazione sistematica, non la ...
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ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Mario Cataudella
Giuseppe de Meo
Giovanni Spadolini
Ignazio Baldelli
Alessandra Briganti
Fortunato Bellonzi
Carlo Melograni
Confini. - Con [...] una continua opera di elaborazione linguistica delle radici appunto popolari del linguaggio. Il fatto è che c'è ormai (come si è si riduceva in molti casi a superficiale ripresa di motivi formali, ma si caricava, sia pure un po' artificiosamente, di ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] le lingue indo-iraniche. Il raffronto con altri tratti formali colloca ognuno dei gruppi in un ''nodo'' all'interno positive hanno esercitato e continuano a esercitare sugli studiosi del linguaggio.
Se il compito di precisare i rapporti inerenti alle ...
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PSICOLINGUISTICA
Paolo Legrenzi
Si è incominciato a usare il termine "psicolinguistica" negli anni Cinquanta per indicare le ricerche sul comportamento linguistico condotte sulla base dei concetti e [...] è costituita dal modello "stimolo (S) - risposta (R)". Nel caso del linguaggio L. Bloomfield (1933) è stato tra i primi a proporre che l' 'elaborazione di strutture mentali, descrivibili in modo formale come configurazioni di predicati, e 2) la ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] . Newton era rimasto legato al latino, così come i matematici del Kerala al sanscrito, due linguaggi classici non abbastanza formali da innescare una rivoluzione scientifica. Ma diversamente da Mādhava e dai suoi successori, Newton aveva iniziato ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...