Potere
Steven Lukes
Introduzione
Il significato più generale del concetto di 'potere' si ritrova nel Sofista di Platone, in cui si afferma che il potere è "la definizione dell'essere", il tratto distintivo [...] in cui il termine 'potere' viene spesso usato nel linguaggio comune e negli scritti dei filosofi, degli storici e tipo di coercizione è compatibile con quella che Marx definiva 'libertà formale' (ad esempio, la libertà di decidere per chi lavorare e ...
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Utopia
VValerio Verra
di Valerio Verra
Utopia
sommario: 1. Introduzione: utopia e utopismo. 2. Utopia ed escatologia. 3. Utopia, ideologia, immaginazione sociale. 4. Marxismo e utopia. 5. Utopia, staticità [...] politico ideale, e si avvale di una pluralità di linguaggi (politico, filosofico, pedagogico, architettonico, ecc.) in un poi in Inghilterra nel 1924. Quest'opera ripete dal lato formale molti dei tratti essenziali del genere utopico: vi è infatti ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] . Newton era rimasto legato al latino, così come i matematici del Kerala al sanscrito, due linguaggi classici non abbastanza formali da innescare una rivoluzione scientifica. Ma diversamente da Mādhava e dai suoi successori, Newton aveva iniziato ...
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FAMIGLIA
Marzio Barbagli e C. Massimo Bianca
Sociologia
di Marzio Barbagli
Introduzione
Nel linguaggio comune italiano, come del resto in quello inglese, famiglia è un sostantivo polisemico usato [...] obblighi di assistenza, di collaborazione, di mantenimento.
Nel linguaggio delle leggi e dei giuristi la famiglia è ormai comprimere il dato sociale, e in particolare a imporre vincoli formali al di là della realtà dei rapporti vissuti (con riguardo ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] rene. Secondo altri, invece, l'uomo è dotato di linguaggio perché ha un cervello potente capace di apprendere molte cose e deve immaginare perché ci si rivolge ad alcune persone con il pronome formale "lei" mentre ad altri ci si rivolge con il "tu", ...
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Borghesia
Luciano Cafagna
Introduzione
'Borghesia' e 'borghese' sono termini che mirano a denominare, nell'uso oggi corrente, un gruppo sociale storico proprio della civiltà europea e occidentale, germinato [...] rischiamo sempre di ricostruire il passato in un linguaggio non tradotto, cioè di non ricostruirlo affatto (pericolo delle possibili cariche elettive (v. Tocqueville, 1856).
L'anoblissement formale tenderebbe, a un certo punto, a farsi più difficile, ...
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Poverta
Irma Adelman
Nicola Negri
di Irma Adelman, Nicola Negri
POVERTÀ
Economia di Irma Adelman
Definizione del concetto
La povertà è uno stato di indigenza assoluta o relativa, e include oltre [...] che "costituisce la prova evidente che egli è formalmente declassato". Perciò, scrive Simmel, il povero "come Simmel, 1908; tr. it., pp. 423-424). Nel linguaggio della sociologia moderna, si potrebbe parlare di costruzione sociale della povertà. ...
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Religione
Hans G. Kippenberg
1. Introduzione
La sociologia della religione non è nata come ramo particolare della scienza della religione, bensì in seno alla sociologia stessa (v. Tenbruck, 1991, p. [...] allo spirito umano. Là dove l'uomo impara il linguaggio segreto della natura, nasce la religione.Contemplazione mistica e - i culti non hanno mai dato luogo a gruppi formalmente organizzati. Stark e Bainbridge menzionano a questo riguardo il fenomeno ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] presenta una certa pregnanza, confermando il tradizionale distacco del linguaggio poetico da quello comune: l’uomo è definito straniero grande creatività, prima di tutto dal punto di vista formale. I vari versi impiegati «vengono tentati e ritentati ...
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L'Italia della Riforma, l'Italia senza Riforma
Silvana Seidel Menchi
Serena Luzzi
Premessa1
In che modo e in che misura gli italiani parteciparono al movimento che fuori d’Italia produsse la Riforma [...] la tutela di uno spazio nel quale un diverso linguaggio della pietà e una diversa dimensione della vita di italiana», 121, 2009, 3, pp. 1073-1123.
83 La condanna formale della Dichiarazione del clero gallicano (1682) è espressa solo nel 1794, con ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...