La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. L'eredita preimperiale
Chen Qiyun
L'eredità preimperiale
La Cina è un paese le cui grandi diversità regionali (da un punto di vista orografico, meteorologico, [...] un trauma ancora più profondo nella coscienza storica dei Cinesi, interpretato in seguito come la 'perdita dell'età dell'oro'; le adatti a vivere in una società umana.
Per Xunzi il linguaggio stesso è un prodotto culturale e sociale, e sono il suo ...
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Giovanni Verga: Opere
Luigi Russo
Giovanni Verga è nato il 1 settembre 1840 a Catania ed è morto nella stessa città il 26 gennaio 1922. Noi non abbiamo voluto partecipare a quel dibattito che si è fatto [...] trasferito nella provincia attorno a Napoli; ci può essere la reminiscenza del linguaggio ideale nato ad Acitrezza, ma invero esso non vi domina.
Malamente il romanzo è stato interpretato come il dramma di una Bovary verghiana: se il modello del ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Linguistica e lessicografia
Michael G. Carter
Linguistica e lessicografia
La questione del posto riservato alle scienze del linguaggio nell'Islam [...] arabo, basata inoltre su una concezione unificata del linguaggio. Così, ciò che è tutt'al più evidentemente in imbarazzo nell'applicare la propria conoscenza mondana all'interpretazione dei testi sacri.
Il primo vero e proprio dizionario compare ...
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Il teatro frammentato
Antonio Audino
Il teatro nella società del rischio
Osservare il teatro di questo inizio secolo vuol dire rivolgere lo sguardo, innanzitutto, oltre i confini del palcoscenico, o [...] vive e a tentare di restituirle, al pubblico e agli interpreti, in una trasfigurazione artistica potente, capace di mettere costantemente cristallizzato nelle sue regole e nei suoi linguaggi astratti. Proprio perché questi spettacoli traggono la ...
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Valori
Loredana Sciolla
Il concetto di valore
Il termine 'valore' è usato abitualmente nel linguaggio ordinario in due significati diversi, ma interscambiabili. In un primo significato qualsiasi cosa [...] un principio di lealtà nei rapporti interpersonali. Nel linguaggio comune i 'valori', al plurale, indicano gli ideali per lui. La 'razionalità rispetto al valore' di Weber viene interpretata da Boudon "come designante il caso in cui i valori sono ...
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tutto
Alessandro Niccoli
Vocabolo ad altissima frequenza, con oltre 1060 presenze complessive, distribuite in tutte le opere, compresi il Fiore e il Detto.
L'elisione della vocale finale è attestata [...] altre sono documento significativo della duttile ricchezza del linguaggio dantesco.
Gli esempi cui si è alluso sono .
La varietà dei costrutti non sempre consente una lettura o un'interpretazione indiscussa. Così, in Pd I 44, alla lezione Fatto avea ...
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Mutamento socioculturale
Piotr Sztompka
Introduzione
L'approccio classico al mutamento sociale
La sociologia è nata come studio del mutamento sociale e culturale. I fondatori della sociologia - Auguste [...] complesso essi ci forniscono l'apparato concettuale, il linguaggio in cui formulare una riflessione sociologica sul mutamento elaborati dalla tradizione sociologica per comprendere e interpretare il mutamento socioculturale. Tali concetti hanno avuto ...
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CASTI, Giambattista
Salvatore Nigro
Nacque ad Acquapendente (Viterbo) il 29 ag. 1724 da Francesco, nativo di Montefiascone, e da Francesca Pegna, di Cassino. All'età di dodici anni entrònel seminario [...] una immagine eccentrica della Russia della zarina, se l'interpretazione del C. veniva a coincidere (autonomamente) con quella giocato tutta la sua malizia parodistico-satirica: nel suo linguaggio viene messo in berlina il meleroico di maniera e nella ...
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Il noir contemporaneo
Renato Venturelli
Noir, post-noir, neo-noir, o addirittura neon noir, secondo la definizione di Woody Haut, che ha così intitolato il suo volume (Neon noir. Contemporary American [...] ma le sequenze possiedono una cupa tensione interna e gli interpreti recitano quasi sottovoce, come in un film di Jacques abituali rotture linguistiche per recuperare una nitidezza classica di linguaggio, anche se con una leggera presa di distanza ...
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volere
Alessandro Niccoli
Le presenze di v. nell'opera dantesca assommano a 694 (Vita Nuova 60; Rime 53; Rime dubbie 13; Convivio 182; Inferno 79, Purgatorio 84, Paradiso 75; Fiore 131; Detto 17), distribuite [...] ch'io volli; / per non usar, vedete, son turbate... ", è interpretato da Barbi-Maggini " l'armi che è mio compito adoperare ", e in verbo; inoltre assume accezioni estensive che, almeno nel linguaggio dantesco, sono proprie soltanto di questa forma.
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto...