CHIABRERA, Gabriello
Nicola Merola
La nascita del savonese C., contro la sua testimonianza databile al 18, e non l'8, del giugno 1552, fu preceduta di quindici giorni dalla morte del padre Gabriello, [...] . Il quale di suo pare che metta una nuova interpretazione del rapporto con i classici (chiamati a fornire una autorizzazione ad altro conducono se non alla riconsiderazione di un linguaggio poetico che abbia esasperato la propria specificità e che ...
Leggi Tutto
GUIDO di Pietro, detto il Beato Angelico
Magnolia Scudieri
Nacque nei pressi di Vicchio di Mugello, probabilmente poco prima del 1400. Divenne poi fra Giovanni nel convento dei domenicani riformati [...] il suo capolavoro, G. si esprime, tuttavia, con un linguaggio assai diverso da quello incontrato finora nelle sue opere su tavola, nel capitolo, in basso a sinistra. L'intera ipotesi interpretativa, che rafforza l'idea che per il programma degli ...
Leggi Tutto
ANTONELLI, Giacomo
Roger Aubert
Nacque il 2 apr. 1806 a Sonnino, da famiglia di origine modestissima, arricchitasi poi in fortunate speculazioni immobiliari.
Mandato a Roma dal padre Domenico, che desiderava [...] da Torino, da Parigi e da Londra, sarebbe stato interpretato come un segno di debolezza.
Era un ragionamento che non ostacoli minuti, nel ricucire gli strappi prodotti dal linguaggio di un pontefice facilmente dimentico delle forme cancelleresche. ...
Leggi Tutto
BUSONI, Ferruccio (Benvenuto Michelangelo Dante)
Raoul Meloncelli
Nato a Empoli il 1º apr. 1866 da Ferdinando, anch'egli empolese d'origine corsa, apprezzato clarinettista, e da Anna Weiss, triestina [...] anima non è passata una vita,non dominerà mai il linguaggio dell'arte".
È in queste parole (Gatti, 1924) 24ott. 1919;Id., B. compositore,ibid., 28nov. 1919; Id., Un'interpretazione di Chopin,ibid., 9luglio 1920;Id., Opere di B., ibid., 5marzo 1921 ...
Leggi Tutto
LIPPI, Filippo
Luca Bortolotti
Nacque intorno al 1406 a Firenze, figlio di Tommaso di Lippo, di professione macellaio, e di Antonia di ser Bindo Sernigi.
Secondo le indicazioni di Vasari (1568, p. 612), [...] vallombrosano, e del carmelitano S. Alberto da Trapani (interpretato anche come S. Alberto patriarca di Costantinopoli, colui che all'estrema raffinatezza dell'andamento lineare, che prelude al linguaggio di Botticelli (suo allievo, a detta di Vasari ...
Leggi Tutto
BRIGNOLE SALE, Antonio
Giuseppe Locorotondo
Nato a Genova il 22 maggio 1786 da Giulio e dalla senese Anna Pieri, nel 1798 fu mandato a proseguire gli studi nel collegio Tolomei di Siena, insieme al [...] Licenziato nell'ottobre 1847 il Solaro, del quale aveva interpretato per tanti anni fedelmente la politica, e caduto nel Italie", ma aggiungeva di non credere che, malgrado il linguaggio usato constantemente dal Lamartine e la formazione del corpo ...
Leggi Tutto
Istinto
Luciano Mecacci
Introduzione
Il termine 'istinto' - come indica l'etimologia stessa (il termine latino instinctus deriva da instinguere, incitare) - è usato nel linguaggio ordinario per indicare [...] una organizzazione innata. La posizione assunta dagli studiosi attuali del comportamento animale è invece a favore di una interpretazione epigenetica, per cui l'organismo si sviluppa in funzione di una stretta interrelazione con l'ambiente. Poiché le ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Federigo Enriques
Gaspare Polizzi
Nella figura di Enriques si intrecciano matematica, filosofia, storia, pedagogia e organizzazione della cultura. Il matematico livornese unisce le sue competenze scientifiche [...] a ciascuno di lasciare per un giorno il consueto linguaggio tecnico e dibattere nella forma più accessibile qualche problema , pubblicato nel 1973) sono tramontati i facili schematismi interpretativi e sempre più è emersa una visione complessa dell’ ...
Leggi Tutto
DALLA, Lucio
Marinella Venegoni
Cantautore, clarinettista, regista, visionario, nato a Bologna il 4 marzo 1943, figlio unico di Giuseppe e di Iole Melotti.
Lucio Dalla è stato un artista complesso, che [...] la lezione rigorosa di Roversi si riversava nell’autonomia di un’originale lettura interpretativa del sentire comune. «Scrivo quello che sente la gente. Parlo con il loro linguaggio. Non faccio liriche, non scrivo poesie. Quello che dicono le mie ...
Leggi Tutto
CHIARI (Annicchiarico), Walter Michele Armando
Nacque l'8 marzo 1924 a Verona, terzogenito (prima di lui Osvaldo e Ada, e poi il minore Benito), da genitori pugliesi emigrati al Nord da Andria. Il padre [...] ’arte di Chiari è stata il dominio assoluto del linguaggio, dunque della parola, base della cultura teatrale, entro amica: «Walter Chiari è un comico, non un attore. Non sa interpretare un personaggio, tutt'al più lo inventa; e non è la medesima cosa ...
Leggi Tutto
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto...