Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] è stata rilevata la fallacia della nozione di codifica/decodifica, la quale implica una concezione banalmente strumentalista del linguaggioverbale, dipendente a sua volta sia da una visione statica, ingegneristica del concetto di codice, sia da una ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] è stata rilevata la fallacia della nozione di codifica/decodifica, la quale implica una concezione banalmente strumentalista del linguaggioverbale, dipendente a sua volta sia da una visione statica, ingegneristica del concetto di codice, sia da una ...
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intelligenza
Geni Valle
La facoltà della nostra mente di comprendere la realtà
Il termine deriva dal verbo latino intelligere, cioè "intendere", ma la comprensione rappresenta soltanto una parte dell'uso [...] diverse competenze della mente
Una o tante intelligenze
Nel linguaggio comune diciamo che una persona è intelligente quando capisce con individuo una persona intelligente.
L'intelligenza verbale consiste nella capacità di comprensione dei messaggi ...
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Etologia
Irenäus Eibl-Eibesfeldt
Introduzione
L'etologia, o studio comparato del comportamento, è una scienza biologica che può essere definita 'biologia del comportamento'; analogamente alla disciplina [...] , l'uomo rimane pur sempre soggetto alla selezione.
D'importanza decisiva per l'evoluzione culturale è stato il linguaggioverbale, di cui solo l'uomo dispone e alla cui acqusizione è predisposto da una serie di adattamenti filogenetici. Appena ...
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Percezione
Renzo Canestrari
Antonio Godino
Il termine percezione indica l'atto del prendere coscienza di una realtà esterna o interna. Secondo K. Koffka, uno dei fondatori della scuola della Gestalt, [...] ed emozionale e la sua ricchezza supera di gran lunga le possibilità di rappresentazione verbale dei fenomeni fisici. In altre parole, il linguaggioverbale permette di tradurre in immagine emozioni e concetti, di rappresentarli e trasmetterli, solo ...
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Psicologia del comportamento
James L. McGaugh
di James L. McGaugh
Psicologia del comportamento
sommario: 1. Il behaviorismo in psicologia e in biologia. 2. Le radici del behaviorismo. 3. Lo sviluppo [...] generali. I soggetti umani usano termini mentalistici per descrivere le cause del loro comportamento. Non disponendo di linguaggioverbale, animali come i ratti offrono al behaviorista una minor tentazione di fare inferenze non behavioristiche. L'uso ...
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Gestualità
Gilberto Gobbi e Alberto A. Sobrero
Per gestualità si intende l'insieme dei gesti di una persona considerati come mezzo di espressione e di comunicazione. La comunicazione fra gli uomini [...] di espressioni del volto, di orientazione, del tono della voce ecc., attraverso cui si completa o si sostituisce il linguaggioverbale, comunicando stati emotivi e atteggiamenti relativi a sé stessi o ad altre persone (v. comunicazione). L'incidenza ...
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Mimica
Bruno Callieri
Franco Ruffini
La mimica (dal greco μῖμος, derivato di μιμέομαι, «imitare») è l’arte propria dei mimi (attori) o del mimo (genere di rappresentazione), cioè l’arte di esprimere [...] Nella mimica l’informazione viene colta per analogia, cioè senza la convenzionale codificazione simbolica propria del linguaggioverbale. Il sistema analogico risulta essenziale per la trasmissione di stati emotivi, di sentimenti, di affetti: si ...
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Scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.). Il termine sembra [...] (ἡγεμονικόν), nelle cinque facoltà sensibili, nella capacità del linguaggio e in quella della generazione.
La sintesi ultima e all’insieme di manifestazioni motorie, neurovegetative e verbali dell’individuo. Il behaviorismo cominciò a declinare ...
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(XI, p. 569)
La c. è oggetto di continua chiarificazione terminologica (tra gli altri, Consciousness in contemporary science, 1988; Jervis 1993). La parola non designa in effetti un fenomeno unitario, [...] contenuti della propria mente e di darne un resoconto verbale, mentre il secondo indica la funzione di controllo comportamento: giacché il fare riferimento alla c. in termini di linguaggio 'interiore' non poteva che essere inteso come un cedere, se ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...