Poeta (Riva Ligure 1874 - Torino 1953). Fu allievo di A. Graf all'univ. di Torino, dove insegnò dal 1935. La sua poesia si svolse secondo modi parnassiani e soprattutto dannunziani, lontana da ogni vera [...] crepuscolare delle raccolte Belfonte (1903) e Il pilota dorme (1905), e specialmente nei Versetti (1931), dove in un linguaggio più sobrio si esprime un caustico senso dell'effimero. Un tono più malinconico e meditativo caratterizza infine le ultime ...
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Villalobos, Juan Pablo. – Scrittore messicano (n. Guadalajara 1973). Pur muovendosi nell’ambito della narcoletteratura, denominazione di un genere narrativo recentemente sviluppatosi nei Paesi latinoamericani [...] delle regole narrative che governano tale genere, discostandosene attraverso uno sguardo ironico e restituendo mediante il linguaggio trasparente dell’infanzia gli orrori del mondo devastato e claustrofobico della criminalità. Il clamoroso successo ...
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Pittore e grafico, di origine ungherese (Pécs 1908 - Parigi 1997). Frequentò a Budapest l'accademia Mühely, dove A. Bortnyik si ispirava agli insegnamenti del Bauhaus di W. Gropius. A Parigi dal 1930, [...] al 1955 i suoi esperimenti sulle impressioni di movimento provocate da una illusione ottica lo portarono a elaborare un linguaggio astratto che ha come fondamento l'unità plastica di forma, luce e colore (Manifeste jaune, 1955). Espressione della sua ...
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Sei, Gruppo dei Gruppo musicale francese. Costituitosi dopo la Prima guerra mondiale per iniziativa di D. Milhaud, A. Honegger, F. Poulenc, G. Auric, L. Durey, G. Tailleferre, ebbe come punti di riferimento [...] diverse, i S. erano accomunati dall’avversione al romanticismo, da una certa ironia e un sarcasmo dissacratori e dall’intento di una radicale semplificazione del linguaggio musicale, che accogliesse anche spunti del circo, del music-hall, del jazz. ...
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Poeta provenzale (n. seconda metà sec. 12º - m. 1213 circa), più noto come il monaco di Montaudon ("lo morges de Montaudo") perché priore di quel monastero, situato forse nei dintorni di Clermont-Ferrand. [...] , tra cui notevoli un arguto sirventese su sedici trovatori, imitazione e continuazione di quello composto da Peire d'Alvernha, e quattro enueg ("noie"), in cui alla vena satirica s'accoppiano linguaggio e toni realistici di notevole efficacia. ...
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De Benedetti, Andrea. – Linguista, giornalista e scrittore italiano (n. Torino 1970). Laureatosi in Grammatica italiana, ha insegnato Lingua e Linguistica italiana presso l'Università di Granada dal 1997 [...] ricordano: L’informazione liofilizzata (2004), Ogni bel gioco (2006), Val piú la pratica. Piccola grammatica immorale della lingua italiana (2009), La situazione è grammatica (2015), Così non schwa. Limiti ed eccessi del linguaggio inclusivo (2022). ...
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Ribeiro, João Ubaldo
Ugo Serani
Scrittore brasiliano, nato a Itaparica (Bahia) il 23 gennaio 1941. Compiuti gli studi di giurisprudenza ed economia, si è dedicato alle scienze politiche (di cui è stato [...] (trad. it. 1986), in cui manifesta appieno la singolarità della sua ispirazione e la capacità di conferire dignità letteraria al linguaggio popolare del Nord-Est brasiliano. Il romanzo - che si conclude come una storia di virtù (areté), secondo la ...
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BUSONI, Ferruccio (Benvenuto Michelangelo Dante)
Raoul Meloncelli
Nato a Empoli il 1º apr. 1866 da Ferdinando, anch'egli empolese d'origine corsa, apprezzato clarinettista, e da Anna Weiss, triestina [...] prima di tutto si tenga presente una qualità essenziale: Coluiper la cui anima non è passata una vita,non dominerà mai il linguaggio dell'arte".
È in queste parole (Gatti, 1924) che più chiaramente viene espressa la convinzione che se l'opera d'arte ...
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BRUSASORCI (Brusasorzi), Domenico
Franco Barbieri
Nasce il 1516 circa a Verona da un Agostino pure pittore, ricordato dalle fonti, ma del quale nulla ci è pervenuto (per le origini della famiglia, cfr. [...] , 1968, p. 176), dopo il ritorno del Sanmicheli (1527) e data la vicinanza con Mantova, centro di irradiazione del nuovo linguaggio, portatovi (1524) da Giulio Romano.
Il B., nato una decina d'anni prima di Paolo Veronese (1528), dello Zelotti (1526 ...
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CESA, Matteo de
Gabriella Dalla Vestra
Figlio di Donato, detto Giovanni, pittore, nacque a Belluno nell'anno 1425 circa, e ricevette probabilmente la prima educazione artistica nella stessa città, nella [...] motivi stilistici e appartiene certo all'ultimo periodo della sua attività, perché egli manifesta in essi un linguaggio più sintetico ed evoluto, una ricerca psicologica più pensosa e consapevole, un maggiore impegno ed equilibrio nella composizione ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...