Linguistica
A. vocalica Fenomeno di alcune lingue, come le ugro-finniche e le turche, per cui il vocalismo suffissale (o postonico) ha un timbro simile a quello della radice (o della sillaba accentata) [...] del Novecento le teorie armoniche si preoccupano, da un parte, di cercare un fondamento razionale all’ampliamento del linguaggio musicale, dall’altra, di mettere in evidenza il divario tra la teoria armonica tradizionale e la prassi dei compositori ...
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(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente [...] l'ebraico finì per imporsi, anche perché era l'unica opzione disponibile.
Nacque così una lingua basata essenzialmente sul linguaggio della mišnāh, integrata da un lato da quella biblica, dall'altro da quella dei filosofi e dei grammatici medievali ...
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Lo scioglilingua è un gioco verbale (➔ giochi di parole) in cui si è richiesti di ripetere una o più volte, il più velocemente possibile, una frase solitamente nonsense che presenta diverse difficoltà [...] , e un secondo passaggio di qui all’impronunciabilità. Arriva dunque a lambire quella nozione di «distruzione del linguaggio» evocata da Ferdinand de Saussure (Starobinski 1971), teorizzata da Jean Baudrillard (Baudrillard 1976) e associata da ...
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I gerghi di mestiere o di categoria condividono, storicamente, con quelli della malavita un nucleo lessicale comune (➔ gergo) cui va aggiunto, come specificità, un lessico tecnico proprio delle diverse [...] girovaghi napoletani che dovevano trovare un posto dove esibirsi; gonzo «sciocco, credulone» è entrato anche nel linguaggio giornalistico americano, per indicare uno stile che mischia fatti e finzione: un articolo gonzo; verbi polisemici come ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] dei prodotti mediatici (nei film, ad es. Belli e dannati, Non guardarmi, non ti sento). Se ne appropria il linguaggio sportivo (con espressioni di gergo come gol non gol; rovesciata da dritto; beffarda consolazione; ➔ sport, lingua dello), poi quello ...
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AGGETTIVI PRIVI DEL GRADO POSITIVO
• Alcuni aggettivi non possiedono il grado positivo, ma solo quello comparativo
– anteriore (= che si trova più avanti)
– posteriore (= che si trova più indietro)
• [...] ulteriori gradazioni: non si può dire più superiore o superiorissimo.
Usi
Per ragioni legate alla ricerca di espressività nel linguaggio pubblicitario, in quello giornalistico e in quello televisivo ormai da tempo si fa largo uso di superlativi come ...
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ALTERAZIONE
L’alterazione è un tipo particolare di derivazione di nomi, aggettivi e verbi realizzata tramite l’uso di ➔suffissi, che aggiungono al vocabolo originario una sfumatura di qualità, quantità [...] leggermente peggiorativo
vivacchiare (= vivere stentatamente)
leggiucchiare (= leggere con stento o con poco impegno).
Usi
Nel linguaggio affettivo, anche i nomi di persona possono subire alterazioni
Flavietta, Giorgino, Marione
Nel parlato e nello ...
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Complesso di fonemi, cioè di suoni articolati, o anche singolo fonema (e la relativa trascrizione in segni grafici) mediante i quali l’uomo esprime una nozione generica, che si precisa e determina nel [...] quale ha avuto fortuna nella linguistica o in questa forma o attraverso calchi.
Informatica
Gruppo ordinato di caratteri del linguaggio di macchina costituente un’informazione (per es., un dato numerico); più nello specifico, la p. di macchina è il ...
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REVZIN, Isaac I.
Giorgio Patrizi
Linguista russo, nato a Mosca nel 1923, morto ivi il 28 marzo 1974. Con Toporov, Piatigorskij, Ivanov, è uno dei rappresentanti della Scuola di Mosca che, a partire [...] 'importante volume Modeli jazyka ("Modelli di lingua"), in cui s'indagano i processi di formazione di senso nel linguaggio. Risale al 1964 un suo saggio Dalla linguistica strutturale alla semiotica, apparso in originale sulla rivista Voprosy filosofi ...
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SAPIR, Edward
Carlo Tagliavini
Antropologo e linguista americano, nato a Lauenburg (Germania) il 26 gennaio 1884, morto a New Haven, Conn., il 4 febbraio 1939. Dal 1910 al 1925 fu a capo della sezione [...] , New York 1921 (più volte ristampato), frutto dei suoi studî di glottologia generale, il S. intende il linguaggio come "norma" e come "sistema" e previene molte affermazioni della linguistica strutturale.
Bibl.: Language, Culture and Personality ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...