Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] contesto specifico, che possono prevedere o accettare anche l’uso del lei o del voi di cortesia (➔ allocutivi, pronomi; ➔ cortesia, linguaggio della):
(1) compagno, che ne pensi?
(2) dottore, che ne pensa?
(3) e voi, signora, che ne pensate?
In casi ...
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SILLABE, DIVISIONE IN
La divisione in sillabe (detta anche sillabazione) segue diverse regole:
– una vocale iniziale seguita da consonante semplice forma una sillaba
U-di-ne, a-mi-do
– le vocali che [...] formati da due altre consonanti qualsiasi si dividono, secondo la norma che un gruppo non usato all’inizio di una parola del linguaggio corrente va diviso
stan-co, er-ba, al-to
– nei gruppi di tre o più consonanti, di solito la prima consonante ...
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Uomo di stato, filosofo, linguista e letterato (Pots dam 1767 - Tegel, Berlino, 1835). Fu una delle personalità salienti della cultura tedesca in epoca moderna, con pochissimi paralleli nella capacità [...] ihren Einfluss auf die geistige Entwicklung des Menschengeschlechts (1836), che fa di H. uno dei maestri della filosofia del linguaggio, insieme a Vico e Herder. Lo studio della lingua diviene essenziale per conoscere la storia e quindi lo spirito ...
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SOMMERFELT, Alf Axelssøn
Carlo Tagliavini
Linguista norvegese, nato a Trondheim il 23 novembre 1892. Dal 1918 al 1926 fu docente, dal 1926 al 1931 professore straordinario e dal 1931 ordinario di linguistica [...] 1937, pp. 115-43
Molto importanti sono i suoi lavori di linguistica generale in cui mostra una concezione del linguaggio come fenomeno sociale e si avvicina alle teorie fonologiche della scuola di Praga; La propagation des changements phonétiques, in ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] , Paideia, 2 voll., vol. 1º, pp. 235-254.
Coseriu, Eugenio (1971), Sistema, norma e «parole», in Id., Teoria del linguaggio e linguistica generale: sette studi, Bari, Laterza, pp. 19-103.
Crusca (1995) = La Crusca risponde, Firenze, Le Lettere.
D ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] problemi si ripresentano immutati: nei programmi del 1955 è sintomatico il principio secondo cui una persona dimostra padronanza di linguaggio solo se «scrive come parla e parla come scriverebbe», mentre per i programmi del 1962 i dialetti, come ogni ...
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Per tipi illocutivi si intendono i tipi di azioni che si eseguono nel proferire parole. L’atto illocutivo, detto anche atto illocutorio (in ingl. illocutionary act), è uno degli aspetti dell’atto linguistico: [...] , oppure per conferire enfasi a ciò che si intende fare.
Due esempi da conversazioni (nella resa del linguaggio orale il corsivo indica enfasi, la virgola intonazione sostenuta, il punto intonazione discendente, il punto interrogativo intonazione ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] & Morgana, Silvia (a cura di) (2003), La lingua italiana e i mass media, Roma, Carocci.
Dardano, Maurizio (1981), Il linguaggio dei giornali italiani. Con un saggio su “Le radici degli anni Ottanta”, Roma - Bari, Laterza.
De Mauro, Tullio (1993 ...
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Le parole crociate (o parole incrociate o cruciverba, nome maschile invariabile) sono il gioco enigmistico che prevede una griglia di caselle bianche e nere, in parte numerate, a cui si riferisce un elenco [...] . Chiunque, se non lo conosce già, lo può dedurre dal gioco medesimo, così come gli viene presentato.
Il linguaggio delle parole crociate è sottoposto ad alcune restrizioni. Sul piano del lessico, alla griglia non possono accedere le flessioni ...
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I nomi propri, studiati da una specifica branca della linguistica che prende il nome di ➔ onomastica, identificano referenti singoli per differenziarli da quelli della categoria di cui fanno parte: Mario [...] .) o, ma ormai desueto, per indicare persone viventi nei cui confronti si vuole mostrare particolare deferenza.
Nel linguaggio burocratico (verbali di polizia, atti processuali, e simili; ➔ burocratese) l’articolo è usato normalmente non solo dinanzi ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...